È finita, la campagna elettorale più sconclusionata di tutti i tempi è finita.
In linea di principio quelli che si dovrebbero eleggere a partire dalle 23 di questa sera sarebbero i 76 rappresentanti dell'Italia in seno al parlamento europeo: in realtà sarebbe arduo ricordare un solo tema di caratura europea trattato dagli oltre mille candidati e dai loro big di partito.
Si è sentito di tutto, gli slogan dai più inutili ai più beceri, un bestiario che sembra fatto apposta per rendere sempre più indigesto recarsi alle urne: errore fatale, che lascia campo libero ai peggiori, a quelli più abituati ai traccheggi di ogni tipo.
Qualche ora ancora e vedremo come andrà a finire, ovviamente vinceranno tutti, come al solito.
Ed in effetti è vero, perché sono sempre gli stessi, a volte mettono un prestanome, ma a governare gli affari sempre più loschi sono sempre gli stessi, da almeno un trentennio.
Ma non votare è comunque un'errore: proviamo a scegliere il meno peggio, magari prima o poi si alleerà con un altro meno peggio e riusciranno a fare un pò meno danno. Fino a che troverà spazio qualche migliore.
Ma veniamo al tema del titolo: IL CANDIDATO.
Questa figura, mezza uomo e mezza non si sa, appena scatta il silenzio e si aprono i seggi elettorali, piomba nel più abissale sconforto.
Qualunque sia la sua caratura, da quello più spregiudicato che i voti se li è comprati o cercati anche tra la malavita, al più idealista ed utopista che pensa di poter essere votato perché perbene e fantasioso, entrano tutti nello stesso mood, l'animus del candidato colto dal terrore del risultato, un'ansia da prestazione che lo porta a ripercorrere tutti i passaggi, tutte le mani strette, gli abbracci dispensati, in cerca di quello sicuro e di quello dimenticato, di quello a cui mandare l'ultimo messaggio per ricordagli che lui c'è, che potrà contare su di lui se sarà eletto.
È solo in queste ore, IL CANDIDATO.
Anche se circondato dal suo staff, che è più terrorizzato di lui, il candidato è solo.
Su di lui e solo su di lui il peso di un risultato dal quale dipendono i destini di decine di mao mao pronti all'assalto dell'ennesima diligenza, degli incarichi, delle indennità, delle consulenze, degli affari.
Anche se circondato dalla famiglia, dagli amici: il CANDIDATO è solo in queste ore.
Lo abbiamo detto, sono circa un migliaio i candidati che si contendono i 76 posti europei, quelli con le super indennità e la super immunità penale.
Ciascuno di loro ha incontrato migliaia di migliaia di persone in collegi giganteschi: quello Isole unisce Sicilia e Sardegna supera i 5 milioni di elettori.
Il sistema è quello proporzionale e la preferenza conta: se ne possono dare tre, alternando il genere.
Quindi le combine si tentano tutte ed i capi bastone scendono in campo spostando nelle ultime ore i voti dei fedelissimi, quelli su cui si può contare e ce potrebbero fare la differenza.
Ma dopo tutta l'adrenalina da cavalli in corsa dal momento dell'avvio della campagna, col silenzio calano ormoni ed endorfine: cresce solo il cortisolo, quello della paura.
Se questa mattina, questa domenica, vi capita di incontrarne al bar qualcuno di questi CANDIDATI, ne scorgerete lo sguardo smarrito, proverà a fissarvi fisso nelle pupille per tentare di capire se e chi voterete, circondato da tutti amici e tutti nemici.
IL CANDIDATO è solo in queste ore: un cucciolo smarrito, vulnerabile, bisognoso di affetto.
Pensateci, pensate a quello che gli passa per la testa, con tutte quelle promesse, quelle bugie che neanche ricorderà, quegli abbracci ipocriti, quella confidenza con gente che ha dovuto far finta di conoscere: fa quasi tenerezza.
Se ne incontrate uno…fategli una foto col cellulare.
E conservatela.
Perché vi ricorderà che OGGI il CANDIDATO dipende da voi; tutta l'arroganza che ha mostrato e che riprenderà se eletto, oggi è sparita, oggi farebbe qualsiasi cosa per avere il vostro voto, si metterebbe in ginocchio, vi farebbe da tappetino, e più passano le ore più sarà disposto ad alzare la posta, a vendere la madre, a giurare che non farà mai più come quando ha preso i tuoi voti ed è sparito per l'intera legislatura, o chi è alla prima volta in Europa pronto a promettere che non farà come negli altri incarichi, quando si è fatto solo i fatti propri e spesso arrecando danni irrimediabili.
Forse un pò esagerato? Troppa generalizzazione? Non sono tutti così?
Vabbè.