Altra puntata della rubrica “Questi sono pazzi”.
La Regione Siciliana è un colossale manicomio, se di natura anche criminale lo dirà la storia ed in qualche caso anche le sentenze, ma di certo accadono cose che con il normale metro di giudizio non è possibile spiegare: specie di miracoli al contrario, dove la scienza non arriva.
Rifiuti, aeroporti, Camere di Commercio, autostrade, partecipate, servizi idrici, agricoltura, incendi, ospedali: è pazzesco, non funziona niente.
In questi giorni è difficile dire quale delle tante follie possa aggiudicarsi il primo premio, ma di sicuro sul podio finisce l'assessorato regionale alla Salute che è nella bufera praticamente ad ogni livello.
Il suo assessore, Giovanna Volo, che da quasi due anni non risponde alle interrogazioni all'ARS, è indagata in una brutta vicenda di “affari privati a spese pubbliche” avvenuta a Messina, le sono stati sequestrati un paio di milioni ma resta tranquillamente al suo posto, con tutta la fiducia del presidente Schifani, che peraltro l'ha anche espressa al leghista Luca Sammartino che è stato sospeso da assessore all'Agricoltura e sostituito “ad interim” dallo stesso presidente: incredibile.
L'assessorato alla Salute di cui sopra sta gestendo in maniera quanto meno surreale la vicenda della sospensione giudiziaria del commissario dell'ASP di Catania Giuseppe Laganga Senzio, coinvolto nella stessa indagine dell'assessore Volo.
Tutti quanti, lo abbiamo già scritto, stanno facendo finta di non sapere del provvedimento cautelare giudiziario e accolgono come nulla fosse le dichiarazioni di Laganga che manda certificati medici: quindi per il “sistema” sarebbe banalmente malato, mica colpito da una misura cautelare, al netto del fatto che molto probabilmente, abbiamo già scritto anche questo, Laganga non poteva neanche essere nominato ab origine.
A mettere nero su bianco questa spregiudicata interpretazione dell'assessorato è il dirigente generale Salvatore Iacolino, che scrive all'ASP di Catania una nota da manuale manzoniano: riferisce, testualmente, che “la gestione aziendale è stata assunta dal Direttore sanitario in ragione della temporanea assenza comunicata dal Commissario Straordinario”.
Un vero e proprio capolavoro di mistificazione: “Temporanea assenza comunicata dal Commissario Straordinario”.
Quindi secondo il distrattissimo dirigente generale, che evidentemente non legge giornali e non vede TG, si tratterebbe di una banalissima assenza comunicata dallo stesso commissario straordinario?
E cosa avrebbe comunicato il dr. Laganga Senzio, che è raffreddato?
Poi è sempre Iacolino a citare, a sostegno delle sue bizzarre tesi, quella stessa normativa 502/92 che, come abbiamo riscontrato, molto probabilmente rende la nomina di Laganga Senzio inconferibile sin dall'origine: un macello totale.
Tutta una serie di gravi deficienze organizzative e “interpretative” che hanno già arrecato ingenti danni agli utenti dell'ASP di Catania, oltre un milione di persone, e rischiano di crearne ancora più gravi anche a chi si sta prestando a questo incredibile gioco delle parti che alla fine un barile in testa a qualcuno dovrà sfasciarlo.
Come se non bastasse, nei giorni scorsi sul vertice dell'assessorato alla salute, anzi proprio sul dirigente generale Salvatore Iacolino, è piombata una tegola che difficilmente potrà essere schivata.
Il 31 maggio la deputata all'ARS Margherita La Rocca Ruvolo ha depositato una interrogazione che definire esplosiva è poco.
Ancora più eclatante perché La Rocca Ruvolo non è una parlamentare dell'opposizione, ma esponente di primo piano della maggioranza di governo, addirittura dello stesso partito Forza Italia del presidente Schifani e dello stesso Iacolino che ne è stato eurodeputato.
Insomma, fratelli coltelli.
L'interrogazione, dall'inizio della legislatura, è la prima ed unica che l'on. La Rocca Ruvolo deposita: evidentemente deve tenerci assai, non sappiamo se è rilevante il fatto che di professione sia una psicologa, anche perché quello che accade sarebbe di maggior competenza di una psichiatra.
In ogni caso la questione posta dall'on. La Rocca Ruvolo è difficilmente superabile per il fatto che pone questioni che sono accertate e non confutabili.
È la n.1117 del 31 maggio, depositata in aula lo scorso 3 giugno: fresca fresca.
La si riporta integralmente:
Oggetto: Chiarimenti in merito al conferimento dell'incarico di Dirigente Generale del Dipartimento regionale per la Pianificazione strategica dell'Assessorato regionale della Salute disposto con D.P.Reg. n. 1665 del 4 maggio 2023.
Al Presidente della Regione e all'Assessore per la salute, premesso che:
con avviso di cui al D.D.G. n. 1040 del 27.3.2023, l'Assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica indiceva una selezione pubblica per il conferimento dell'incarico di Dirigente generale del Dipartimento regionale per la Pianificazione strategica dell'Assessorato regionale della salute;
l'art. 3 dell'Avviso prevedeva, tra l'altro, il seguente requisito: “non essere stato, in quanto dirigente pubblico e/o privato, licenziato per giusta causa o decaduto”;
in esito alla procedura selettiva pubblica, su proposta dell'Assessore per la salute, l'incarico dirigenziale veniva conferito al Dott. Salvatore Iacolino con D.P. Reg. n. 1665 del 4.5.2023;
considerato che:
il predetto Dirigente, con provvedimento dell'aprile 2021, era già stato dichiarato decaduto dall'incarico di Direttore amministrativo dell'ASP Siracusa per reiterata violazione di norme contrattuali e di legge; pertanto, all'epoca di celebrazione della procedura selettiva, il Dott. Salvatore Iacolino non risultava in possesso di uno dei requisiti essenziali prescritti dall'avviso pubblico;
a nulla rileva l'interposta proposizione di ricorso giurisdizionale da parte dell'interessato avverso il provvedimento di decadenza dall'incarico dirigenziale, posto che il provvedimento decadenziale non è mai stato riformato, né mai ne è stata sospesa interinalmente l'efficacia né in sede giurisdizionale né amministrativa;
per sapere:
se, nell'ambito della procedura pubblica che ha condotto alla nomina del predetto dirigente sia stato accertato l'effettivo possesso del requisito prescritto dall'art. 3 dell'Avviso pubblico;
se l'Amministrazione procedente abbia provveduto all'acquisizione della documentazione rilevante ai fini dell'accertamento dei requisiti prescritti dall'avviso pubblico;
se siano stati conclusi dal Dott. Iacolino, in data successiva a quella della pubblicazione dell'Avviso e di adozione del provvedimento di conferimento dell'incarico, accordi transattivi concernenti il sopra citato provvedimento di decadenza i quali seppur inidonei ad eludere e tanto meno a rimuovere la pregressa violazione del sopra citato art. 3 dell'Avviso (la cui ratio è proprio quella di evitare tali inopportune situazioni), ne confermerebbero l'inosservanza originaria;
quali determinazioni si intendano adottare al fine di ripristinare la legalità violata ove venga confermata la segnalata violazione delle prescrizioni (art. 3, lett. e) dell'Avviso pubblico di selezione.
(L'interrogante chiede risposta scritta con urgenza)
(31 maggio 2024)
È chiaro in che mani sarebbe la salute dei siciliani?
Leggi anche: