
Carmelo Frisenna: ex Assessore Condannato per Mafia tra gli Assistenti dell'Eurodeputato di Fratelli d'Italia Giuseppe Milazzo.
Carmelo Frisenna, ex assessore comunale ai servizi sociali di Paternò, è al centro di una nuova controversia politica.
Nonostante una condanna per mafia risalente al 2010, il suo nome figura tra gli "assistenti" al Parlamento europeo per il deputato FdI Giuseppe Milazzo, che è anche ricandidato per la riconferma.
Circostanza interessante che l'eurodeputato Milazzo è di Palermo e quindi da capire come sia entrato in contatto con Frisenna che è di …Paternò.
La notizia, riportata da Il Fatto Quotidiano in un articolo firmato da Saul Caia, ha sollevato preoccupazioni etiche e politiche, mettendo in discussione la scelta del deputato europeo di avvalersi delle consulenze di Frisenna, ma soprattutto provocato sconcerto su come sia stato possibile che un condannato in via definitiva per reati di mafia potesse essere accreditato come consulente presso il rigorosissimo parlamento europeo.
La Condanna e l'Inchiesta "Padrini"
Carmelo Frisenna fu arrestato nel 2008 nell'ambito dell'inchiesta "Padrini", che lo identificava come membro del clan Ercolano-Santapaola.
Considerato un "avamposto dell’organizzazione all’interno dell’amministrazione di Paternò", Frisenna venne condannato nel 2010 a cinque anni di carcere per mafia.
La sua implicazione in attività mafiose era vista come una grave infrazione che minava la fiducia nelle istituzioni locali.
La Riabilitazione e le Dichiarazioni di Frisenna
Dopo aver scontato la pena, Frisenna ha tentato di ricostruire la sua vita professionale.
In un'intervista a Il Fatto Quotidiano, ha dichiarato di aver prestato una sola consulenza per Milazzo, riguardante la siccità e i problemi idrici in Sicilia.
Frisenna ha sottolineato di non essere a conoscenza del fatto che il suo nome fosse pubblicato sul sito del Parlamento europeo e ha ribadito di aver risolto tutti i suoi problemi giudiziari. “A me la mafia mi fa schifo,” ha affermato, cercando di distanziarsi dal suo passato criminale.
Le Reazioni Politiche
La presenza di Frisenna nello staff di Milazzo ha suscitato immediate reazioni.
Ismaele La Vardera, vicepresidente vicario della commissione Antimafia all'Ars, ha espresso preoccupazione per la situazione, sottolineando l'importanza dell'etica politica.
La Vardera ha criticato il silenzio della premier Meloni e della presidente dell'Antimafia nazionale, Chiara Colosimo, sulla questione, e ha annunciato l'invio di una lettera alla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, per chiedere chiarimenti.
La Posizione di Giuseppe Antoci
Anche Giuseppe Antoci, candidato del M5S alle elezioni europee, ha espresso la sua indignazione. Definendo la situazione "di una gravità inaudita", Antoci ha sottolineato come la presenza di un condannato per mafia nello staff di un deputato europeo comprometta la credibilità delle istituzioni. Ha criticato la mancanza di un dibattito sull'etica politica in Italia e ha richiamato l'importanza di preservare l'integrità delle istituzioni pubbliche.
Il caso di Carmelo Frisenna riporta in primo piano il delicato equilibrio tra il diritto alla riabilitazione e la necessità di mantenere elevati standard etici nelle istituzioni pubbliche.
La scelta di Giuseppe Milazzo di avvalersi della consulenza di un ex condannato per mafia solleva interrogativi sull'opportunità e la trasparenza in politica, richiedendo un'attenta riflessione su come garantire che la lotta alla criminalità organizzata rimanga una priorità indiscussa.
Sulla vicenda, almeno sino al momento in cui pubblichiamo, nessuna dichiarazione da parte dell'eurodeputato e candidato di Fratelli d'Italia Giuseppe Milazzo che a Frisenna ha conferito l'incarico.