Ma se è tutto vero quello che scriviamo, com'è possibile che…
Prima di entrare nel merito della notizia di oggi, gustosa ovviamente, ricordiamo il contesto che non guasta mai e forse a qualcuno non è chiaro.
L'aeroporto di Catania è gestito da una società interamente pubblica che si chiama SAC.
È sottoposta, per legge e statuto, alla “direzione e controllo della camera di Commercio del Sud Est”, che ne è anche il socio di maggioranza assoluta.
Oltre alla “direzione e controllo”, la Camera di Commercio, con propria delibera 70/2020, si è assunta la responsabilità del cd. “Controllo Analogo” ai sensi del Dlgs. 175/2016: molto interessante, prima o poi qualcuno dovrà chiarire.
Ora, con delibera 25 del 9 gennaio 2023, il presidente della regione siciliana Renato Schifani ha nominato commissario straordinario della Camera di Commercio del Sud Est il dr. Antonio Belcuore, già presidente della Fondazione Carnevale di Acireale, finanziata anche dalla SAC, all'epoca della sindacatura di Roberto Barbagallo, poi arrestato ed attuale sindaco nonostante condannato in primo grado.
Questo il contesto e quindi la piena paternità di quanto accade dalle parti della SAC non può che essere rivendicata dal presidente Schifani che di certo ne sarà fiero.
Come del resto sarà fiero della convinzione dell'eternità del suo incarico espressa proprio dall'amministratore delegato della società pubblica, il noto manager Nico Torrisi, che a chiusura di un articolo de La Sicilia, a firma della brava Maria Elena Quaiotti (potete leggerlo qui), celebrativo del centenario di cui tra poco scriviamo, così si è significativamente espresso: “Chi non ci vuole bene, può continuare ad avere la gastrite, perché noi ci siamo e ci saremo sempre.”
“Noi” chi? verrebbe da chiedere. Di quale organizzazione si tratta?
In ogni caso denota l'altissimo senso delle istituzioni e della cosa pubblica che, evidentemente, intendono come cosa loro.
Fermo restando che gli unici ad avere la gastrite è probabile che siano i passeggeri costretti ad uno scalo ormai tra i peggiori e meno adeguati al mondo.
Ma, contento il presidente Schifani, siamo contenti tutti.
Veniamo alle spese per il centenario?
Non è stato semplice perché l'elenco pubblicato sul sito trasparenza della società pubblica SAC indica come oggetto delle spese un generico “Rappresentanze”, mentre in realtà si tratta di servizi o forniture.
A titolo di esempio:
Tutti affidamenti diretti, manco a dirlo.
E ad eseguire le determine due dirigenti che sono essi stessi due campioni assoluti.
Il primo è il dr. Maurizio Maglia, che è a capo della direzione finanza della SAC, CFO Chief Financial Officer si autodefinisce su Linkedin ininterrottamente da circa 25 anni, caso pressoché unico in una società pubblica, in barba ad ogni principio di rotazione fissato dalla legge e dall'Anticorruzione.
Maglia è superato nel suo record di permanenza nello stesso incarico solo da un altro dirigente, guarda caso sempre della SAC, il capo del personale Sebastiano Francalanza, il quale è nello stesso incarico da circa 32 anni.
E la cosa più surreale che è anche il Responsabile dell'Anticorruzione, che come regola aurea impone di impedire proprio la cristallizzazione degli incarichi. Vabbè.
Deve esserci una qualche ragione che ci sfugge se può accadere una cosa simile in una società pubblica.
L'altro firmatario di questi affidamenti diretti che andiamo a descrivere è quell'Antonio Palumbo che ricordiamo spesso essere quel dirigente intercettato mentre dichiarava a mamma e moglie di temere di essere arrestato per, testualmente, quello che gli faceva combinare “quel testa di minchia di Nico”.
Ricordiamo anche che noi ci siamo fatti un processo per averlo rivelato, (prosciolti), ma nessuno ha chiarito perché avesse questo timore.
Fatto sta che continua a firmare determine di affidamenti diretti che vengono inseriti in elenco con l'oggetto mascherato di “rappresentanza”, come abbiamo visto sopra.
Vediamo di che si tratta, la curiosità è parecchia anche perché questi vertici aziendali ci hanno abituati a notevole generosità tra consulenze varie, centinaia di milioni di euro in affidamenti diretti ed anche per le spese legali che pagano per le cause che intentano a noi: tanto sono soldi pubblici, mica loro.
Come abbiamo già raccontato, Il centenario dell'aeroporto meno adeguato del mondo in relazione al numero dei passeggeri si è celebrato lo scorso 11 maggio, alla presenza di alcune autorità e con l'assenza di molte altre.
Vediamole allora queste spese, vi abbiamo fatto penare abbastanza.
Per “Organizzazione dell’evento del 11.05.2024 per la celebrazione del centenario dell’aeroporto di Catania Fontanarossa € 19.500,00”, affidamento diretto alla società catanese IPRESS.
Cos'abbiano “organizzato” per 19.500 euro al momento non lo sappiamo.
Poi, sempre con causale direttamente riferibile all'evento dell'11 maggio, per la “Progettazione logo celebrativo, declinazione grafica del centenario, sviluppo pagina web dedicata € 12.000,00.” Affidamento diretto alla The Wave Studio srl.
DODICIMILA EURO.
Naturalmente non poteva mancare la targa, che poi dovrebbe essere questa:
Bene, per la targa in bronzo per la celebrazione del centenario dell'aeroporto di Catania 5.300 euro. Affidamento diretto.
Poi, non poteva mancare l'annullo postale, il francobollo celebrativo. La determina non l'abbiamo trovata, la spesa si:
8.950 euro per un annullo postale, anche se è rubricata come spesa di “rappresentanza”.
Poi abbiamo la spesa singolarmente più grossa, ad indicarcela nientemeno che l'ANSA: "E per ricordare l'inizio delle attività di volo civile all'aeroporto di Catania, Sac ha realizzato, insieme alla casa editrice Maimone, “In volo da Catania.Oltre un secolo di storia”.
Ad apprezzarlo particolarmente, come abbiamo visto nel precedente articolo, il sindaco di Catania e metropolitano Enrico Trantino, socio-doppio della SAC e protagonista di posizioni memorabili sulla partecipata.
105 mila euro di soldi pubblici per questo libro che sarà certamente di pregio almeno quanto le posizioni del sindaco Trantino in assemblea dei soci SAC ed in consiglio comunale.
CENTOCINQUEMILAEURO.
Quindi, sin qui, con le sole spese che hanno come oggetto esplicito le straordinarie celebrazioni per lo strabiliante centenario, arriviamo alla bellezza di 150.785 euro.
CENTOCINQUANTAMILA785.
PER IL CENTENARIO.
Ma non finisce qui.
Nello stesso giorno in cui il duo Maglia-Palumbo firmano l'acquisto della targa bronzea, il 9 di aprile, comprano anche un banner in PVC per 8.800 euro. Almeno è antincendio, non si sa mai.
Non sappiamo cosa ci fosse stampato, magari qualcuno lo accerterà, ma certo i giorni coincidono:
Poi abbiamo le spese pubblicitarie, che, guarda caso, l'ineffabile duo determina tutte nello stesso periodo, tra il 2 e l'8 di maggio, quindi in prossimità del mirabolante “centenario”.
La brillante scelta di marketing fa si che scelgano praticamente quasi totalmente testate della stessa regione siciliana in cui è difficile che qualcuno non conosca quanto è straordinario lo scalo etneo o possa sceglierlo per partire od arrivare grazie a queste inserzioni: in ogni caso destinano a questa pubblicità circa 60 mila euro.
Tra l'altro, nelle determine riguardanti l'acquisto di spazi pubblicitari, il duo tiene a specificare che si tratterebbe di “sponsorizzazione” e che pertanto non occorrerebbe neanche il CIG.
Vabbè, si sa che sono scienziati e quindi ne prendiamo atto, come direbbe il comico: "non capiamo, ma ci adeguiamo".
Vogliamo fare la somma o la fate voi, magari la fanno quelli responsabili del Controllo Analogo o il responsabile dei responsabile di tutta la situazione e cioè il presidente della regione Renato Schifani?
La facciamo noi:
SIAMO A QUASI 220 MILA EURO.
PER LE MIRABOLANTI CELEBRAZIONI DELL'11 MAGGIO.
Uno degli anniversari più inutili della storia delle ricorrenze, peraltro in uno scalo pubblico in cui ancora annunciano opere che dovevano essere realizzate 10 anni fa, tipo il nuovo terminal, mentre ancora sempre più passeggeri che non hanno altro modo per arrivare fanno file assurde in un aeroporto da terzo mondo
E allora, non ci resta che ribadire la domanda che è ormai un claim:
Ma se è tutto vero quello che scriviamo, com'è possibile che…
Leggi anche:
"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"
Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!