Il Litigation Funding è uno strumento giuridico tipico del sistema anglosassone, da poco presente anche in Italia.
Un termine quasi sconosciuto, un sistema nuovo per alcuni che si divulga sempre più nella penisola. Il Litigation Funding non è altro che l’operazione giuridico-economica in cui un finanziatore investe in un contenzioso di un terzo, nel quale egli non abbia alcun interesse, assumendosi tutti o parte dei costi della disputa, in cambio di una quota dei proventi ottenuti in caso di successo della medesima. E' questa l'esatta definizione ma per capire meglio il concetto bisogna comprendere che tutto ruota attorno alla figura del litigation funder. Costui può essere rappresentato da società specializzate in finanziamenti, fondi di investimento, banche o singoli investitori; mentre il soggetto cedente può consistere in privati, imprese individuali, società di persone o di capitali e pubbliche amministrazioni, che non hanno le risorse finanziarie necessarie per sostenere i costi di una controversia.
Un processo nuovo per gli italiani che porta il litigation funder, quindi il finanziatore, ad acquistare da un altro soggetto cedente/ azienda il Diritto Contenzioso a contenuto patrimoniale.
Uno strumento giuridico questo che favorisce la giustizia in quanto il costo della giustizia stessa e il rischio dell’esito del procedimento costituiscono un forte deterrente al ricorso alla tutela giurisdizionale. il litigation funding nasce quindi come strumento di supporto finanziario e legale per ovviare a questa criticità, facilitando l’accesso alla tutela giurisdizionale, consentendo alle parti più deboli di affrontare contenziosi impegnativi, eliminando i rischi finanziari associati.
Come premesso inizialmente, la pratica del Litigation Funding è originaria del sistema legale anglosassone e già ampiamente diffusa nei sistemi di Common Law. Sta però prendendo piede anche in Italia sull’onda di importanti sentenze dell’Antitrust ma anche della presenza, a Milano, del Tribunale unico dei Brevetti. Si assiste così all’ingresso nel nostro Paese di fondi internazionali, a collaborazioni con gli studi legali anche se il numero dei soggetti che passano la selezione degli investitori e ottengono il finanziamento è davvero ristretto. La strada da percorrere è quindi ancora lunga ma di certo si è già ad un buon punto.