
Una delle rubriche più longeve e particolari del panorama giornalistico italiano è “La bustina di Minerva”, scritta dal compianto filosofo Umberto Eco e pubblicata sull’ultima pagina de L’Espresso per circa 31 anni, dal 1985 al 2016.
Proprio nel pezzo inaugurale, Eco ammette candidamente che il titolo della rubrica non sia un riferimento alla dea della sapienza “bensì ai fiammiferi”.
Nell’appuntamento della rubrica datato 3 ottobre 2013, però, l’autore non fa soltanto un riferimento al mondo della cultura classica ma si pone a difesa proprio dell’indirizzo di studi: quello noto in passato come “ginnasio” ovvero, per l’appunto, il liceo classico.
“Si legge che diminuiscono sensibilmente le iscrizioni al liceo classico. La ragione addotta è che non offre sbocchi professionali” afferma Eco, che poi sottolinea, piccato “[…] Ma so di gente laureata in Lettere che ha fatto grandi carriere, in banca e alle massime magistrature dello Stato. […] Solo chi ha il respiro culturale che può essere offerto da buoni studi classici è aperto all’ideazione, all’intuizione di come andranno le cose.”
Di portata nazionale
La Notte Nazionale del Liceo Classico, evento nato da un’idea del professore e autore Rocco Schembra, si svolge in contemporanea nei Licei Classici di tutta Italia (statali e paritari) ed ha come obiettivi principali la promozione e la valorizzazione della versatilità della cultura classica, latina e greca.
Il Coordinamento Nazionale, diretto proprio da Schembra, ogni anno stabilisce la data in cui si terrà la manifestazione, di comune accordo con i referenti di ogni liceo aderente.
Per questo, è necessario che ciascun liceo desideroso di partecipare all’evento rispetti diverse norme generali.
Lo scorso 19 aprile, per una durata complessiva di 6 ore, dalle 18:00 alle 24:00, la Notte Nazionale del Liceo Classico giunge ufficialmente alla sua decima edizione. Ad essere “patron” della manifestazione è il liceo capofila “Gulli e Pennisi” del comune di Acireale.
La notte del Liceo Giovanni Verga: gli ospiti d’onore
Per la prima volta in assoluto, il famoso liceo adranita coglie al volo l’opportunità di partecipare a questa grande festa.
L’energia creativa degli studenti e l’evidente passione della dirigente scolastica, la prof.ssa Loredana Lorena, e della referente del progetto, la prof.ssa Maria Concetta Distefano, si intrecciano e creano una manifestazione che rimpolpa di linfa vitale lo spirito stesso della scuola, dopo i passati anni di amara sterilità.
Ad essere chiara, fin dall’inizio della manifestazione, è la volontà di rendere gli studenti stessi i veri protagonisti della serata: sono proprio gli alunni del liceo, dai neoiscritti ai maturandi, ad essere attenti e instancabili organizzatori dell’evento, realizzando un programma tutt’altro che scarno.
Dopo la cerimonia d’apertura della decima edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico, sulle note dell’”Inno di Mameli” suonate dall’Orchestra del Liceo G. Verga di Adrano, la serata si arricchisce già con la conduzione da parte degli studenti di due interviste agli ospiti d’onore: il giornalista Giuseppe La Venia, cronista RAI, e Massimo Cultraro, dirigente CNR di Catania e docente all’Università di Palermo.
La Venia, originario proprio di Adrano ed ex studente del Giovanni Verga, confessa ironicamente agli studenti “io alla vostra età mi sentivo sfigato! Come molti di voi, sono nato ad Adrano ma, allora, tutto questo non c’era! Voi siete della provincia, ma adesso potete collegarvi coi vostri amici in qualsiasi parte del mondo, …io no!”.
Ora, però, il cronista ammette di pensarla diversamente: “[…] con gli anni ho capito che essere nato in provincia, in un paesino, è anche una fortuna!”
La Venia descrive poi agli studenti sia l’approccio professionale al suo mestiere sia quello umano, raccontando alcuni episodi che lo hanno scosso durante il suo periodo da inviato in Ucraina, nei primi mesi di guerra.
A far rivivere Italo Calvino sul palco del Verga è il professore Massimo Cultraro: in un’illuminante intervista, anche questa condotta dagli studenti del liceo, il dirigente CNR non si sofferma soltanto sulla narrativa bensì anche sull’attualità comunicativa di uno scrittore impegnativo.
Cultraro, a conclusione del suo intervento, rivela infatti “inizialmente, Calvino, scrittore piuttosto difficile, non entusiasmava neanche me. Nel corso del tempo, però, ho imparato a rivalutarlo, a riconsiderarlo.”
Danza, teatro e ricordi
Non mancano poi il teatro e il cinema, con la rappresentazione dell’”Arbitrato” del commediografo greco Menandro, recitata e rivisitata dagli alunni in chiave moderna; a seguire, la messa in scena di uno spezzone di “C’è ancora domani”, acclamato film di Paola Cortellesi, in ricordo delle donne vittime di violenza.
In questo contesto, l’interpretazione de “La donna cannone”, brano del cantautore Francesco De Gregori, è un tributo particolarmente suggestivo.
La serata si fa poi ancor più dinamica grazie alla coreografia “Varietà del Sabato Sera”, curata dal gruppo di danza sportiva del Liceo in ricorrenza dei 100 anni di Radio e 70 di Televisione, e alla musica live che accompagna l’”Hora Felix”, cioè la degustazione di pietanze ispirate al Mondo Antico.
Nelle aule tematiche, i giovani liceali confermano la loro straordinaria vena creativa raccontando episodi di tragedie come “il Sacrificio di Ifigenia”, reso attuale in una versione “true crime”.
Infine, la mostra fotografica sui 100 anni del Liceo Giovanni Verga, inaugurata dalle professoresse Lorena e Distefano alla presenza anche di ex insegnanti ed ex dirigenti, è un autentico tuffo nel passato: la celebrazione della storia di un valido polo culturale che si è confermato centro formativo per ragazzi di un ampio territorio circostante.







