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DIBATTITO PER CATANIA (e non solo), l'ingegnere Alberto Pasqua: "Occorre attuare le pianificazioni d'area vast

17-03-2024 06:30

*Alberto Pasqua

Cronaca, Focus, Voci Catanesi,

DIBATTITO PER CATANIA (e non solo), l'ingegnere Alberto Pasqua: "Occorre attuare le pianificazioni d'area vasta ad alta valenza strategica"

Necessario alzare il livello del dibattito per costringere i decisori istituzionali a provare ad essere seri

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In relazione alle condivisibili riflessioni dell’avv. Riccioli sul futuro più o meno avvistabile della nostra città riportate sul giornale on line SUDPRESS, ritengo non prive di interesse alcune ulteriori considerazioni.

 

Giova ricordare che, nel quadro “frammentario” degli interventi indicati dall’avv. Riccioli si possono inserire altre opere e impianti, quali:

la riqualificazione della Zona Industriale di Pantano d’Arci, area passivamente ricettiva di aziende e in buona misura degradata. 

Potrebbe ospitare, attivamente (c’è già il BIC - Business Innovation Centre), un’alta Direzione per lo Sviluppo Industriale dell’area etnea, in sinergia con le varie organizzazioni industriali e artigianali, con la Camera di Commercio di Catania (oggi di nuovo indipendente rispetto a quelle di Siracusa e Ragusa, associate invece, queste ultime, a quelle di Trapani, Agrigento, Caltanissetta);

 

oltre ai quartieri periferici da riqualificare, anche all’interno della città sussistono quartieri “difficili” e meritevoli di recupero, quali San Cristoforo (che ha già un Programma Integrativo d’Intervento), Angeli Custodi, Antico Corso, il vecchio San Berillo, Civita;

 

la riproposizione del Distretto economico-produttivo del Sud-Est, comprendente Catania, Siracusa e Ragusa, da sostenere con un appropriato piano strategico e unitario di sviluppo produttivo, con i servizi, con l’assistenza del Parco Scientifico e Tecnologico e, perché no, con gli investimenti di un gruppo di istituti finanziari;

 

per quanto riguarda il Waterfront, che preferisco chiamare “Frontemare”, questo va considerato ben più lungo del tratto piazza Europa – Faro Biscari; da quest’ultimo, infatti, dovrebbe proseguire fino all’Oasi del Simeto. 

Il PUA - Piano Urbanistico Attuativo (da più parti oggetto di critiche e di un complesso iter amministrativo), in attuazione del Patto Territoriale Catania Sud, prevede aree espositive, un acquario, un campo da Golf, un Parco del Mare, Isole Attrezzate, recupero delle masserie, ecc.). 

Rientra inoltre nel PUA il rispetto plano-altimetrico della contigua zona aeroportuale;

L’accesso al mare, le concessioni ai privati, le attività, le barriere ai litorali, sono regolati dal Piano (regionale) di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM), secondo la ripartizione delle competenze tra la Regione e i comuni costieri siciliani;

 

In ordine alla mobilità urbana e metropolitana, riveste un ruolo centrale l’AMTS (Azienda Metropolitana Trasporti e Sostare) il cui efficientamento finanziario e di servizio (corsie riservate, numero di linee, numero di veicoli, ecc.) deve, dovrebbe, facilitare il trasferimento del trasporto privato a quello pubblico. 

Un esempio innovativo è il sistema delle linee BRT (Bus Rapid Transit);

ancora sui trasporti, sono fondamentali i parcheggi scambiatori, posti ai margini della città, dove l’automobilista o il passeggero del bus extraurbano, in penetrazione verso la città, scambia con la linea urbana (possibilmente BRT); altrettanto importanti sono i parcheggi “filtro”, ai margini del centro storico-direzionale, dove l’automobilista scambia con “navette” verso il centro. 

E infine, i parcheggi di “prossimità”, a servizio di particolari strutture insistenti nel centro (uffici pubblici, tribunale, aggregati commerciali, bancari e assicurativi, mercati, ecc.).

 

È una priorità assoluta il completamento della Metro-FCE, dai comuni del nord-ovest all’aeroporto (passando per la stazione centrale e il porto);

l’aeroporto, per inciso, uno dei più trafficati d’Italia, ha urgente bisogno di una nuova pista.

 

Qui si inserisce il Nodo Catania (ferroviario), progettato per interrare il “piano del ferro” (il binario, non singolo, ma doppio), per liberare il viadotto ferroviario di via Dusmet, per, passando sotto il demanio marittimo, raggiungere l’aeroporto e proseguire verso sud;

FS e Trenitalia hanno programmato il “metroferro”. 

La linea ferroviaria costiera proveniente da Messina farebbe le fermate “metropolitane” di Ognina, Picanello ed Europa, ovviamente con l’introduzione di treni “dedicati”.

 

Fatta questa sommaria ricognizione di opere e interventi altri in attesa realizzazione, tutt’altra questione è quella della pianificazione urbana (unitaria e coordinata), questione che l’avv. Riccioli pone giustamente in primo piano.

 

A tutt’oggi, dopo quasi sessant’anni, , a parte le Direttive Generali (approvate dal Consiglio Comunale nell’ottobre 2019), Catania non ha ancora un nuovo PRG, come sono ancora in attesa di conclusione amministrativa e operatività, tra gli altri, i piani del Frontemare (il cosiddetto Waterfront) e del Centro Storico. 

P.R.G. che comunque volgerà a nuove forme e contenuti: il PUG, Piano Urbanistico Generale.

 

La pianificazione urbana (e metropolitana), infatti, va assumendo assetti e aspetti innovativi e ben più complessi.

 

La legge regionale 13.08.2020, n. 19 disciplina il Piano Territoriale Regionale (PTR), sovraordinato ai Piani per le Città Metropolitane e per i Liberi Consorzi di Comuni. 

 

Sono pianificazioni d’area vasta ad alta valenza strategica. 

 

La concertazione fra Regione ed Enti Locali trova espressione istituzionale nelle “Conferenze di pianificazione” (concertazione sullo sviluppo del territorio, sostenibilità ambientale, sociale ed economica, con analisi, valutazioni, scelte, obiettivi e contenuti), “Accordi di pianificazione” (consenso degli Enti sotto i vari profili amministrativi), “Accordi di programma” (art.34 D. Lgs. 267/00 – azioni di coordinamento e integrazione fra enti pubblici e società miste, per interventi complessi, anche di promozione privata, che acquisiscono il titolo di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza). 

 

Ai comuni, ovvero al livello locale, è demandata la formazione del Piano Urbanistico Generale (PUG - comprendente un Documento preliminare e il progetto di PUG propriamente detto) che, nel quadro dei piani di più vasta area prima indicati, supera e sostituisce il PRG con molteplici profili di studio e ampia articolazione di contenuti: trasformabilità dei suoli (da area naturale/agricola a insediativa) e loro consumo, perequazione urbanistica e compensazione territoriale, perimetrazione dei Centri e nuclei storici (tutela, restauro, rigenerazione, nel rispetto paesaggistico e dei beni culturali e architettonici), turismo, servizi di rete ed energetici, staticità degli edifici, spazi pubblici e privati, luoghi d’aggregazione e di coesione sociale (ad esempio il Forum partecipativo e l’Urban Center, “luoghi” aperti, virtuali e fisici, cioè, di condivisione delle politiche urbane e culturali), rifiuti, mobilità, ecc., confermando, ancora, il criterio della zonizzazione alla luce, soprattutto, della trasformabilità dei suoli e della sostenibilità ambientale

 

Il Decreto Assessoriale del 07/07/2021 approva le linee guida per la redazione del Piano Urbanistico Generale comunale ai sensi dell’art. 25 comma della L.R. n.19/20. 

 

Particolare importanza assume (art. 33 della l.r. 19/2020) la Rigenerazione urbana di “aree edificate se esse hanno perduto la loro originaria utilizzazione”, e la riqualificazione di aree e ambienti degradati e marginalizzati, con interventi riguardanti demolizioni e ricostruzioni, nuove funzioni, spazi e servizi pubblici, verde, mobilità sostenibile, consumi idrici ed energetici, bonifiche, rifiuti, ecc.

 

Data la necessità delle piattaforme di programmazione d’aera vasta (il PTR, i piani metropolitani e dei liberi consorzi di comuni), pur avendo i comuni facoltà di procedere comunque con il PUG (indirizzo politico, Documento preliminare, su iniziativa della Giunta, e progettazione, questa assai spessa e multidisciplinare) è e sarà molto arduo percorrere questo lungo e molto articolato iter, anche se pare che alcuni comuni dell’Isola già abbiano, o stiano predisponendo, il Documento preliminare. 

 

Occorre inoltre considerare le risorse finanziarie, piuttosto cospicue (dell’ordine di svariati milioni di euro) per redigere un programma di regolazione del territorio compiuto e analitico, e inclusivo dei vari studi specialistici di settore (Centri storici, mobilità e trasporti, risorse idriche e acquedotti, rifiuti, aree interne, parchi e riserve naturali, ecc.).
 

Ing. Alberto Pasqua 

 


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