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Porto di Catania, imbarazzante seduta del consiglio comunale con l'Autorità Portuale che non presenta documen

14-03-2024 05:30

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Focus, Laterale,

Porto di Catania, imbarazzante seduta del consiglio comunale con l'Autorità Portuale che non presenta documenti: contestazioni di maggioranza e opposizione

Riuniscono il consiglio comunale ma non forniscono alcun atto, solo polpette. Col sugo però...

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12 marzo 2024: imbarazzante seduta del consiglio comunale di Catania.

A richiederne la convocazione il sindaco di Catania Enrico Trantino prevedendo l'audizione di presidente e dirigenti dell'Autorità Portuale per illustrare il futuro o futuribile piano regolatore del porto di Catania.

Una sorta di chimera di cui si fantastica da decenni, quasi come quello ancor più grottesco dell'intera città che si attende dagli anni '60. 

 

La seduta inizia con una grottesca presentazione tra slide in power point e rendering video con musichetta in sottofondo, una serie di disegnini senza alcun numero, senza crono-programma, senza individuazione di risorse, insomma una sorta di cartone neanche animato in netta mistificazione della reale condizione di vergogna assoluta in cui versa il porto di Catania, più volte documentato con immagini e video.

 

A riportare alla realtà dei fatti dopo la surreale e grottesca “presentazione” è il consigliere 5Stelle Graziano Bonnaccorsi, con un accorato intervento con cui denuncia il vero e proprio rischio di danno erariale nel convocare una seduta di consiglio comunale che ha notevoli costi che dovevano essere evitati se l'esito doveva essere l'inutile visione di un filmino senza alcuna documentazione a sostegno.

Il consigliere Bonaccorsi durante il suo intervento mostra immagini riprese la stessa mattina delle incresciose condizioni in cui versa il porto di Catania, a confutazione di ogni disegnino:  

Dello stesso tenore, a contestare l'inutilità della seduta ed in particolare la totale mancanza di documenti e dati su cui fondare una effettiva conoscenza del piano ed un'efficace dibattito conseguente anche i consiglieri di opposizione dei 5Stelle e Partito Democratico, ma anche i consiglieri del gruppo di maggioranza facenti capo all'MPA.

 

Le opposizioni hanno emesso un comunicato congiunto 5Stelle-PD:

 

"Pensa veramente il sindaco che il consiglio comunale della città di Catania possa accettare senza discutere con dati alla mano le prospettive di sviluppo del porto della città che il suo Piano regolatore dovrebbe disegnare? Il Porto di Catania è un luogo dove si intrecciano interessi politici, economici e di potere. Saprà il Comune di Catania mettersi al disopra di questi interessi e provare a governarli per il bene della città? Se si comincia così, la risposta è sicuramente negativa. Si è affrontata la questione ormai antica della vocazione prevalente del porto, ossia se si tratta di un porto a vocazione turistica o a vocazione commerciale. Bisogna fare i conti con le dimensioni limitate dell'area su cui insiste il porto, sull’esiguo contributo al traffico commerciale dell’insieme dei porti italiani e sul desidero dei catanesi di poter vivere appieno il rapporto con il mare.
Noi pensiamo sia indispensabile sfruttare al massimo le potenzialità turistiche del porto adesso, senza dover attendere la realizzazione di un "nuovo porto" di cui non conosciamo tempi e modalità di realizzazione.
Ieri ci sono state solo illustrate delle scelte preconfezionate. Ci chiediamo a cosa sia servita una seduta di Consiglio se non a commentare decisioni già prese. Nel merito, il progetto di Prp, illustratoci dall'autorità portuale, ci sembra una grande occasione persa. Da quel poco che abbiamo potuto vedere, non si risolve infatti il problema della chiusura di una ampia porzione del Porto ma, anzi, lo si accentua.
Adesso aspettiamo le carte per poter valutare approfonditamente quello che ci è stato illustrato per grandi linee, ma non ci facciamo grandi illusioni. Avere una visione diversa del Porto significa sacrificare interessi. Ed ecco qui il conflitto, che è materia politica da governare. Saprà farlo questa amministrazione? È lecito dubitare."

 

Altrettanto decisa la posizione assunta dal Movimento per l'Autonomia, intervenuto in aula con il capogruppo Orazio Grasso e poi con un comunicato a firma dell'intero gruppo sostenuto dal coordinamento del partito: 

Ed ecco il comunicato dell'MPA:

 

“Avviare un percorso di informazione e confronto politico al fine di realizzare un accorpamento di integrazione della progettualità della città con l’Ente Porto nonché con gli altri Enti e/o Istituzioni coinvolte, ricorrendo a tutti gli strumenti di confronto previsti legislativamente per la realizzazione delle opere di pubblico interesse”.

E’ quanto chiesto all’amministrazione comunale da una mozione presentata in Consiglio Comunale dal Capogruppo Mpa, Orazio Grasso, insieme ai consiglieri Serena Spoto, Angelo Scuderi e Daniela Rotella e condivisa con tutto il coordinamento catanese del Movimento guidato da Pina Alberghina.

 

“Questa mozione – spiega Orazio Grasso - nasce a causa della mancanza di documenti sull’argomento, carenza che rischia di non favorire un confronto alla pari e che ha portato il gruppo a presentare la mozione, anticipata da un mio personale intervento in consiglio. Questo perché, più avanti, si possa entrare nel vivo della questione con un confronto politico riguardo a un’opera di interesse e importanza strategica per la città”.

Una mozione che nasce da alcuni presupposti. In primis che “il Porto di Catania rappresenta un importante scalo marittimo di 1^ classe, a prevalente utilizzo commerciale e diportistico”; che, come da protocollo d’intesa firmato nel marzo del 2016, “si è dato inizio ad un processo di integrazione del porto con la città., preludio di quello che sarà il un nuovo water-front”. Altra premessa, non di minore importanza, sono i diversi punti di criticità tra cui in particolare “l’assenza di collegamento ferroviario tra Porto ed Aeroporto nonché la mancanza di integrazione del Porto con il Centro Storico”.

La richiesta di impegno a sindaco e amministrazione, poi, scaturisce dalla considerazione che “il processo di redazione ed approvazione del Piano Regolatore Portuale coinvolge direttamente anche il Comune di Catania, ed in tal senso, nel disegno di pianificazione portuale è demandata al Comune la pianificazione degli spazi di interazione tra porto e città, previa acquisizione del parere dell’Autorità Portuale”.

Inoltre, come si legge nella mozione presentata dai consiglieri Mpa, “è intenzione manifesta dell’Autorità Portuale volersi riportare alle precedenti proposte dei Piani Regolatori Portuali del 2004 e del 2014, e che ciò comporta, stante il lasso di tempo intercorso, la necessità di dover comunque adeguare l’azione di indirizzo alle nuove linee guida prevedendo un potenziamento del sistema portuale nel medio/lungo termine”.

 

“L'adozione – dichiara la coordinatrice Mpa di Catania, Pina Alberghina - ed approvazione del piano regolatore portuale rappresenta uno dei momenti di cruciale importanza per il futuro della città di Catania, tenuto conto dell'importante ruolo legislativamente demandato all'amministrazione comunale nella fase di pianificazione degli spazi di interazione porto/città. E’ per questo che riteniamo che già sin da quella che sarà la preannunciata attività di pianificazione ci si muova con l'adozione di scelte programmatiche compiute ed un accurato confronto degli interessi pubblici coinvolti”.

 

Insomma, dall'Autorità Portuale nessun documento ma tante polpette. 

Col sugo però…

E i consiglieri, almeno alcuni, non ci stanno.


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