Qual è il prodotto che utilizzano tutti e che influisce sul prezzo di tutto?
La benzina.
Esaminando i dati pubblicati sull'osservatorio prezzi carburanti e relativi al 19 febbraio, l'associazione ha constatato che alcuni distributori praticano prezzi della benzina superiori ai 2,5 euro al litro.
A titolo di esempio, a Taranto, una pompa vende la benzina a 2,537 euro al litro e il gasolio a 2,447 euro/litro.
Anche in provincia di Benevento, come nel caso del distributore Giap di via Provinciale ad Arpaise, la benzina supera i 2,5 euro al litro, precisamente a 2,522 euro.
Il prezzo più elevato, registrato in un distributore della provincia di Palermo, si attesta a 2,565 euro per la benzina e 2,495 euro/litro per il gasolio.
Sorpresa delle sorprese, abbiamo qualcosa che costa più al sud che al nord, e non sono lettini e sdraio.
Ora, quando un torinese, un milanese o un bolognese incontra un uomo del sud, spesso ci sentiamo dire la solita frase:
“Qui da voi la vita è meno cara.”
Certo, ed hanno ragione, ma se aumenta il prezzo della benzina a Catania o al sud come riportano i dati, e gli stipendi (ammesso e concesso ve ne siano) rimangono fermi, si può realmente dire che la vita sia meno cara?
Il prezzo della benzina è qualcosa che influisce su tutta la vita della comunità: se questa aumenta, aumentano i prezzi della spesa, degli affitti, persino mangiare una pizza diventa un lusso per pochi.
In più, il nord pensa che il trasporto pubblico sia uguale ovunque, mentre siamo praticamente costretti ad utilizzare la macchina per recarci a lavoro o anche solo per muoverci di qualche chilometro.
Attualmente, rispetto all'inizio dell'anno, il costo di un pieno di benzina è aumentato di quasi 5 euro, mentre per il gasolio si registrano 5,5 euro in più.
Il rischio tangibile è che questa nuova ondata di aumenti alla pompa possa innescare una spirale inflattiva, portando a un aumento dei prezzi al dettaglio per i beni che viaggiano su gomma, rappresentando l'88% della merce venduta in Italia.
Risparmiamo la retorica e la cultura colonialista per cui al sud deve costare tutto meno, perché non è così.
L’impressione che ha il nord è spesso frutto di una vacanza estiva di due settimane. Il prezzo della benzina è solo una piccola parte di come il nord abbia una visione totalmente distorta del sud.
Per questo bisognerebbe aprire gli occhi e mettere un calmiere quanto meno da Roma in giù per la benzina, perché il meridione sta in ginocchio.
[foto: La Stampa]