Si è insediato lo scorso ottobre il questore Giuseppe Bellassai e non lo avevamo salutato con troppa simpatia, dobbiamo riconoscerlo; anzi siamo stati proprio antipatici nell'accoglierlo.
Non certo per pregiudizio alla sua persona, ci mancherebbe, anzi le informazioni lo davano per ottimo dirigente di polizia, un poliziotto vero non un “amministrativo”, ma eravamo purtroppo fortemente scottati da troppi anni di lassismo, in cui, e non eravamo certo i soli a denunciarlo, la città appariva letteralmente abbandonata, in un degrado ormai percepito come irrimediabile: spaccio a cielo aperto, il centro in mano alle gang, fuochi d'artificio a salutare liberazioni di detenuti e arrivi di droga, uomini delle forze dell'ordine aggrediti impunemente.
Su tutto lo scandalo più plateale del quartiere San Berillo, ancora irrisolto sia chiaro, ma più probabilmente per responsabilità dell'amministrazione comunale che non esegue le sue stesse delibere quanto delle forze di polizia che fanno quello che possono, con operazioni spot di certo insufficienti se non si smantellano gli insediamenti illegittimi e non si abbattono i ruderi su cui qualcuno continua a lucrare.
Fatto sta che da qualche settimana, almeno alla vista, pare che si possa registrare una qualche inversione di tendenza.
Si incrociano più spesso in strada vetture ed equipaggi delle varie forze dell'ordine e sono state diverse le operazioni di controllo del territorio, quelle cosiddette ad “alto impatto” come anche di tipo più ordinario.
E quindi, in ogni caso, chapeau alla Questura di catania.
Però non è dato sapere se questo “miglioramento” nel controllo del territorio sia dovuto ad una più efficiente organizzazione del lavoro e dell'impiego di risorse, mezzi e personale già in forze o se vi sia stato, ed eventualmente in quale misura, quell'intervento promesso dal ministro Piantedosi nel corso della sua visita a Catania dello scorso giugno: non sarebbe male chiarirlo e magari battere cassa se rimasta promessa da marinaio.
In esito alle operazioni di questo ultimo fine settimana è stato emesso un comunicato che ne fa resoconto, dando atto dell'impegno delle varie forze dell'ordine.
"Con ordinanza del Questore di Catania sono stati infatti predisposti mirati servizi interforze di vigilanza e di ordine pubblico al fine di poter assicurare la dovuta tutela ai frequentatori delle vie e piazze della zona della “movida”, ai clienti dei locali, ai residenti ed ai titolari delle numerose attività commerciali invase da parecchi frequentatori soprattutto nel fine settimana.
I dispositivi sono stati realizzati nell’area di piazza Vincenzo Bellini e zone limitrofe da agenti della Questura di Catania, da militari della Guardia di Finanza e da pattuglie della Polizia Locale, con il supporto operativo di operatori della Polizia Scientifica e di unità di rinforzo del X Reparto Mobile, coordinati da un Funzionario della Polizia di Stato, mentre in piazza Federico di Svevia e nelle zone circostanti hanno operato militari dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia Locale.
In entrambe le zone, gli operatori hanno effettuato un’attenta attività di osservazione sulle persone in transito o in stazionamento all’interno delle aree pedonali, al fine di prevenire comportamenti eccessivi, di disturbo e comunque improntati all’illegalità.
Nel corso dei servizi, inoltre, è stata eseguita una capillare perlustrazione delle piazze e delle vie circostanti, alternata alla realizzazione di diversi posti di controllo.
Nella zona circostante piazza Bellini, gli equipaggi sono stati dislocati in modo da evitare l’accesso alla zona pedonale dalle strade laterali, soprattutto di motocicli, ma anche per vigilare sulle condotte degli avventori, al fine di prevenire e contrastare fenomeni di illegalità diffusa, come lo spaccio di stupefacenti o l’abuso di alcolici tra i giovani.
Durante i servizi, nella zona del Teatro Massimo, sono state identificate 30 persone di cui 4 con precedenti penali e sono stati controllati 10 veicoli.
Nelle aree Piazza Teatro Massimo, Piazza Federico di Svevia e via Gemmellaro, anche i militari dell’Arma dei Carabinieri sono stati impegnati nel prevenire e colpire i fenomeni di criminalità diffusa, tra cui lo smercio di droga tra i giovani e i reati predatori, nonché la guida in stato d’ebbrezza e quelle condotte irrispettose del decoro urbano, come la sosta selvaggia nei pressi dei siti storici o in quelli di maggiore aggregazione: qui, sono state controllate 37 persone, tra fruitori della movida/utenti della strada e 23 veicoli e sono state contestate, inoltre, 15 infrazioni al Codice della Strada di cui 14 per divieto di sosta e 1 per sosta sulle strisce pedonali: tali sanzioni sono state comminate ad automobilisti che avevano parcheggiato irregolarmente la propria auto davanti al Castello Ursino.
Sono stati anche effettuati controlli volti a prevenire la guida sotto l’effetto di alcool, con l’utilizzo dell’etilomentro.
Sul fronte dell’attività amministrativa è stato controllato un pub, sanzionato per la mancata esposizione del listino prezzi e per la mancanza degli orari di apertura e chiusura.
Infine, 4 giovani sono stati perquisiti alla ricerca di sostanze stupefacenti, con esito negativo.
Grazie all’attività preventiva dinamica posta in essere e ai presidi attuati, nelle zone in cui sono stati eseguiti i servizi non sono state registrate criticità.
Nel corso del fine settimana, inoltre, agenti delle MotoVolanti della Polizia di Stato sono stati impegnati in un servizio finalizzato a contrastare l’attività dei posteggiatori abusivi.
Il servizio si è svolto nella zona del Centro storico, dove più volte è stata rilevata la presenza di soggetti molesti, a volte minacciosi, che importunano gli automobilisti con illecite richieste di denaro per poter posteggiare il veicolo.
In particolare, sono state perlustrate Piazza Manganelli e le vie San Gaetano alla Grotta, Dusmet, Puccini e Sant’Euplio.
Le persone individuate ad esercitare quest’attività illegale sono state ben sette: sei cittadini catanesi e un rumeno di età compresa tra i 30 e i 61 anni che sono stati sanzionati secondo quanto previsto dal Codice della Strada."
Bene, speriamo quindi che a Catania si incrementi il controllo del territorio, a garanzia della sicurezza dei cittadini come anche delle tenuta democratica del sistema, che richiede anche che gli operatori delle forze dell'ordine siano rispettati dalla comunità e dalle istituzioni, e possano svolgere il loro servizio serenamente, adeguatamente retribuiti e senza turni massacranti e pericolosi.
Anche questi sono temi da non sottovalutare.
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