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Il giornale che pubblica una notizia e scatena l'inferno

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Il caso del video/manganello contro l'ex candidato sindaco di Catania Lanfranco Zappalà

01-03-2024 05:30

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Focus,

Il caso del video/manganello contro l'ex candidato sindaco di Catania Lanfranco Zappalà

La notizia vera non è la contravvenzione

È molto grave quanto accaduto nei giorni scorsi a Catania. 

Molto più grave di quello che è apparso dalle cronache forse un pò troppo istintive.

 

La notizia, almeno apparentemente perché in realtà quella vera, come vedremo, è un'altra, riguarda un caso di contravvenzione commessa da un esponente politico sino a poco tempo fa con importante ruolo istituzionale: l'ex vice presidente del consiglio comunale di Catania Lanfranco Zappalà, tra i consiglieri comunali più longevi e noti essendo stato consigliere ininterrottamente per ben 5 consiliature sin dal 1993.

 

È accaduto che Zappalà viene ripreso a fine gennaio da una telecamera di sorveglianza del comune di Belpasso mentre si libera di alcuni sacchi presso una discarica abusiva.

 

Spiegherà dopo che si trattava di fogliame e di aver commesso questa contravvenzione perché la discarica comunale era chiusa.

La circostanza che si trattasse di fogliame, che magari attenua la gravità del fatto ma di certo non la assolve, viene confermata dall'agente verbalizzante, da noi sentito telefonicamente, che ha poi depositato gli atti in procura la mattina del 28 febbraio. Questa data è importante.

 

Infatti il video comincia a circolare prima, noi ad esempio lo riceviamo al numero wapp di redazione alle 18.19 del 27 febbraio, quindi il giorno prima del deposito in procura: da lì non è uscito.

 

 

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Ed eccola allora la vera notizia: la diffusione illecita di un video che costituisce prova in un procedimento giudiziario e quindi per definizione coperta dal segreto istruttorio, e che viene diffuso prima del deposito in procura ed immediatamente utilizzata da esponenti politici avversari per mettere alla gogna il contravventore.

 

Dal momento della sua diffusione, prima in chat private e poi su testate giornalistiche, è stato un profluvio di insulti di ogni tipo al malcapitato, compreso qualche intervento da vertici istituzionali che potevano risparmiarselo. 

 

Il tema che ci interessa di più, da liberali, è quindi questo: è lecito  un utilizzo simile di un video di sorveglianza in uso alla polizia municipale di un comune?

Oggi è praticamente una sciocchezza, ma domani?

 

Fermo restando che, senza entrare nel merito del fatto narrato e senza intendere sminuirlo, di politicanti e loro sodali che fanno ben peggio che gettare per strada un paio di sacchi di foglie, ne raccontiamo e documentiamo da anni senza bisogno di ricorrere ad atti giudiziari coperti da segreto, ma anzi limitandoci a pubblicare quanto scoviamo agli albi pretori.

Ed a quelli, che magari lucrano milioni in consulenze e affidamenti diretti, gli fanno anche i complimenti: e ci denunciano anche.  

E addirittura fanno appello quando vinciamo: e certo, risorse ne hanno, a differenza di noi che non utilizziamo fondi pubblici!

Ci torneremo a breve.

 

Quindi, albi pretori che basterebbero ed avanzerebbero.

Se solo chi dovrebbe stesse più attento…altro che foglie.

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