
Riprendendo il titolo del film di Bernardo Bertolucci, analizziamo quanto accaduto in Sardegna.
Negli anni '70, molti affermavano:
"Sono comunista perché Berlinguer è una brava persona"
Vedendo nel leader del PCI sincerità e umiltà oggi difficilmente riscontrabili. Tuttavia, sostenere, come fanno i giornali vicini al Pd, che la Sardegna sia una "regione rossa" simile a Toscana ed Emilia Romagna, è discutibile.
Osservando i dati, Alessandra Todde (M5S) celebra la sua elezione, e il PD risulta il più votato, seguito da Fratelli d'Italia. La Lega di Salvini continua il suo declino in Sardegna, fermandosi al 3,7%. Il podio è occupato da PD, FdI e M5S.
La ripartizione dei seggi indica che il PD otterrebbe 11 seggi, M5S e FdI 7 ciascuno, mentre la Lega si ferma a 2 seggi.
Insomma, la coalizione di centro-sinistra vince con il 45,4%, mentre quella di destra raggiunge il 45%.
È una vittoria schiacciante? No, ma sicuramente meritata.
Volendosi dimenticare per un attimo come siano camaleontici Pd e Lega nei confronti del M5S, cantare "Bella Ciao" alla vittoria evidenzia la vuotezza di una sinistra scomparsa, risultando di cattivo gusto per chi ha un minimo consapevolezza politica nel paese.
Potremmo fare molteplici ipotesi per la vittoria del centro sinistra:
- Disillusione degli elettori di destra a cui era stato promesso l’oro ed hanno ottenuto aria.
- Senso di appartenenza e retaggio che ha lasciato Berlinguer
- Difesa dei ragazzi manganellati dalla polizia da parte della coalizione.
Provare a capire sarebbe un vano esercizio di stile, dato che con il 47,3 % il vero partito che vince, come sempre, è l’astensionismo
[foto de Il Manifesto]