È firmato “Comitato Spontaneo Dipendenti SCMC S.p.A.” l'esposto inoltrato il 15 febbraio a varie autorità, dalle procure contabili e penali, all'ANAC, al prefetto, al Sindaco Metropolitano, all'INPS, etc.
Molto dettagliato, l'esposto pone richieste che ormai stanno per raggiungere l'anno e rimangono senza risposte, alimentando le perplessità su una vicenda che ad ogni passaggio si fa più complicata, resa ancora più bizzarra dalla repentina scomparsa di quelle sigle sindacali che in precedenza pubblicavano libri bianchi o neri, con denunce in ogni sede nei confronti delle precedenti gestioni e che adesso si sono misteriosamente silenziate. Anche di questo singolare atteggiamento magari si capiranno i motivi, ammesso che qualcuno già non li sappia.
Il fatto che i dipendenti si stiano organizzando in “comitati spontanei” chiarisce che c'è una forte crisi di rappresentanza, e questo non è certo un altro buon segnale.
Intanto riportiamo integralmente questo esposto, lasciando ai lettori ogni valutazione, soprattutto sul fatto che, se sono fondati anche solo un decimo dei rilievi fatti, risulta difficilmente spiegabile che a tutt'oggi non ci siano interventi risolutivi.
Comitato Spontaneo Dipendenti SCMC S.p.A.
Piazzale Asia - 95129 Catania (CT)
Al Procuratore Generale della Corte dei Conti Sicilia
All'ANAC Autorità Nazionale Anticorruzione
Al S. E. il Prefetto di Catania
All’INPS
Direzione Provinciale Catania
Al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania
Al Sindaco della Città Metropolitano di Catania
Al Commissario ad acta di Città Metropolitana di Catania con i poteri del Consiglio
Al Responsabile Anticorruzione di Città Metropolitana di Catania
Al Collegio dei Revisori dei Conti della SCMC S.p.A.
Alla Procura della Repubblica di Catania presso il Tribunale di Catania
Alla Redazione Sudpress S.r.l.
Oggetto: esposto
Premesso
- che sul sito web S.C.M.C. non è dato rinvenire alcun modello per le segnalazioni “wisteblowing”,
- che i revisori dell’Azienda hanno sollevato alcuni rilievi amministrativi/contabili;
- che lo statuto aziendale di S.C.M.C. individua precisi requisiti di professionalità per ricoprire la carica di Amministratore unico.
Considerato
che sul sito di Città Metropolitana di Catania e su quello di S.C.M.C. non è dato rinvenire il curriculum dell’avv. Mario Balsamo;
che lo statuto prevede “l’amministratore unico (...) durano in carica per il periodo corrispondente al mandato del sindaco”,
alle Autorità in indirizzo si chiede
- la verifica in capo all’amministratore unico avv. Mario Balsamo del possesso di “qualificata e pluriennale esperienza nel settore della gestione di aziende speciali, enti pubblici economici, Società partecipate da enti pubblici o nell’ambito della gestione di società private operanti nel settore di attività dell’azienda”.
- Il curriculum reperito su internet non riporta l’esistenza dei requisiti citati.
- La verifica della persistenza/decadenza dell’incarico all’avv. Mario Balsamo conferito dal Commissario dott. Pietro Mattei.
L’avvocato Balsamo è stato nominato dall’ex Commissario pro tempore di Città Metropolitana, dott. Piero Mattei, il suo mandato, dopo la preliminare verifica dei requisiti di professionalità, avrebbe dovuto cessare, secondo statuto, con la fine del mandato del Commissario Mattei.
Lo statuto prevede che in caso di cessazione anticipata del sindaco metropolitano, l’amministratore unico rimane in carica sino alla nomina del nuovo sindaco Metropolitano.
Con l’elezione del sindaco metropolitano e la cessazione del Commissario facente funzioni, era necessario conferire/confermare un nuovo mandato all’Amministratore Unico Balsamo.
Si chiede la verifica di tale nuovo incarico a firma del Sindaco metropolitano e la pubblicazione dell’atto sul sito istituzionale di Città Metropolitana e sul sito web della S.C.M.C. S.p.A.
Letto, ancora, lo Statuto: “l’azienda speciale è dotata di personalità giuridica, di autonomia imprenditoriale, patrimoniale e finanziaria, gestionale e negoziale” e l’art. 29 “l’attività di gestione aziendale (...) è retta da criteri di economicità, efficienza e autonomia patrimoniale”.
Si chiede se è compatibile l’iscrizione all’albo degli avvocati dell’avv. Mario Balsamo con la carica di Amministratore unico di un ente pubblico economico, come è la S.C.M.C. S.p.A.
La differenza tra ente pubblico ed ente pubblico economico è stata oggetto anche di precise indicazioni Anac.
La finalità di economicità, l’iscrizione nel registro delle imprese, l’oggetto prevalente di attività strumentale con i caratteri dell’impresa c.d. pubblica, cosi come enucleati nello statuto, impongono quantomeno la verifica di compatibilità dell’incarico con la legge forense.
Non è dato rinvenire negli atti pubblicati sui siti istituzionali di Città Metropolitana o di S.C.M.C., dichiarazioni di incompatibilità/compatibilità con attività forense.
Né sono pubblicate eventuali richieste di sospensione e/o cancellazione dall’albo avvocati.
Con riferimento alla nomina del Direttore Generale, ai sensi dello statuto, si chiede la pubblicazione dell’atto di conferimento delle deleghe.
Ai sensi dell’art 28 dello statuto, si chiede la pubblicazione del regolamento sul personale dipendente adottato dall’Amministratore Balsamo e “comunicato” a Città Metropolitana di Catania.
Tale adozione e pubblicazione, è necessaria al fine di verificare la legittimità di alcuni avvisi interni, pubblicati sul sito di S.C.M.C. S.p.A., indetti per assegnare posizioni in pianta organica con relativa progressione di carriera.
Il regolamento di S.C.M.C. S.p.A. per il personale non risulta pubblicato in nessun sito istituzionale .
Il regolamento è necessario per valutare anche i criteri delle Commissioni istituite e le modalità di espletamento di tali concorsi interni.
Si chiede, ancora, la verifica e compatibilità di tali avvisi con il trasferimento dei rami d’azienda e personale da Pubbliservizi S.p.A. a S.C.M.C. S.p.A.
Il personale di Pubbliservizi S.p.A è transitato, come è scritto nell’accordo sindacale, attraverso l’art. 2112 c.c. pur con le deroghe previste dalla nuova normativa per le imprese in crisi.
Nel trasferimento d’azienda, il codice civile prevede che il personale dipendente mantenga le condizioni possedute in precedenza.
La nuova normativa per le imprese in crisi e/o sottoposte a procedure concorsuali, consente la deroga delle condizioni pregresse con accordo sindacale.
Fermi i rilievi sulle modalità di tali accordi che si rappresenteranno in altra sede, le note dei revisori sull’organizzazione aziendale sono di particolare interesse.
Per esservi trasferimento è necessario che i rami ceduti siano operativi, funzionali e autonomi.
I dipendenti devono transitare cioè con i beni/mezzi strumentali e nelle medesime posizioni e mansioni dell’azienda ceduta, in modo da garantire la piena funzionalità operativa e autonomia del ramo ceduto.
Ad oggi, si registra in azienda l’assenza di pianta organica, un numero elevato di dipendenti senza mansioni e funzioni. Servizi mai partiti e uffici amministrativi inesistenti ma ceduti esclusivamente sulla carta.
L’avviso per la direzione tecnica è un esempio di quanto evidenziato.
COME PUÒ dirsi funzionale, autonomo e operativo un servizio manutentivo senza direzione tecnica?
Stesse considerazioni per gli altri bandi interni.
Sul punto, ancora una volta, estremamente importanti alcune segnalazioni.
L’assenza di pianta organica e di mansioni/funzioni, compromette la professionalità dei dipendenti con il consequenziale danno risarcibile.
Un’ulteriore verifica si chiede in ordine ai conferimenti esterni .
Quali procedure di selezione sono state esperite per la scelta dei corsi di formazione avviati e dei consulenti incaricati.
Si chiede, la pubblicazione degli interpelli interni preliminari per la verifica delle professionalità esistenti in pianta organica.
Verifica ulteriore si chiede per la compatibilità degli avvisi interni indetti soltanto per alcune posizioni e non per altre.
Compatibilità ancora dell’avviso di selezione interno per avvocato tenuto conto delle seguenti condizioni:
- Ente pubblico economico
- Statuto aziendale
- Ccnl di natura privatistica con vincolo di subordinazione.
Con riguardo ai consulenti, si segnala la determina a contrarre del 16 ottobre 2023 con prot. 1303 con cui viene affidato per 2 anni l’incarico di consulenza del lavoro per complessivi € 76.800,00 oltre IVA e cpa.
Si chiede la verifica della copertura economica e finanziaria del costo. Se è stato approvato il budget negli anni 2023/2024 e 2024/2025 visto il richiamo in determina di tale atto.
Si chiede, altresì, l’immediata pubblicazione dell’interpello interno espletato e l’esito.
Ancora una volta si rilevano in ordine al maggior costo scaturente per la perdita del know how e formazione di quel personale che da anni svolgeva tale incarico che andrà allocato ad altro e va a sommarsi al costo del consulente esterno.
Infine, in ordine proprio alle buste paga e ad altri adempimenti amministrativi, in considerazione delle segnalazioni e i rilievi del collegio dei revisori, si chiede un approfondimento amministrativo con riscontri ed eventuali atti adottati da Città Metropolitana sui rilievi indicati dai revisori.
Con riferimento agli eventuali riscontri di Città Metropolitana, si fa espressa richiesta di verificare se tali atti rientrano, insieme agli atti dei revisori, tra quelli oggetto di pubblicazione per la trasparenza amministrativa.
In caso affermativo, si chiede la pubblicazione immediata, in modo da poterli reperire sui siti istituzionali di Città metropolitana di Catania o di S.C.M.C. S.p.A.
In sequenza si segnalano nel dettaglio alcune problematiche riscontrate:
Mancata approvazione di un bilancio di previsione per il 2023 e per il 2024
(quest’ultimo era da approvare entro il 31 ottobre) come previsto dall’art. 33 comma 3 dello statuto;
Affidamento di servizi senza previa dimostrazione della copertura economica;
Mancata esecuzione lavori a misura con conseguente affidamento a terzi da parte di Città Metropolitana
di attività previste nel contratto di servizi;
Mancata elaborazione delle buste paghe: vengono pagati acconti (su cui non si pagano le ritenute fiscali
e previdenziali) senza avere le buste paghe;
Conseguente ritardo nel versamento dei contributi INPS;
Conseguente ritardo e (da novembre omessa presentazione) nella trasmissione dei flussi Uniemens;
Mancata esecuzione di alcuni adempimenti fiscali;
Mancata approvazione di un regolamento di contabilità;
Contabilità non aggiornata desumibile dal fatto che non vengono prodotti i documenti richiesti ai
revisori;
Inosservanza delle disposizioni di cui all’art. 48 bis del DPR 602/73 (verifica inadempimenti Agenzia
Entrate Riscossione)
Sito web non adeguato con tutte le informazioni previste dalle norme sulla trasparenza e corruzione;
Destinazione delle somme stanziate dalla Regione Sicilia per l’azienda speciale.
I rilievi dei revisori introitati ufficialmente con protocollo, pongono temi amministrativo/contabili che necessitano di risposte scritte e accessibili nelle forme consentite dalla legge.
Il presente atto è infatti propedeutico ad una eventuale richiesta di accesso agli atti ai sensi della normativa sulla trasparenza amministrativa e/o alla legge 241/90.
Per le ragioni sopra elencate, si chiede la pubblicazione immediata del piano triennale per la corruzione da parte di SCMC S.p.A. e gli altri adempimenti e atti previsti dalla legge.
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