Ieri, davanti alla prefettura di Catania, 250 persone, principalmente donne, hanno tenuto un sit-in per richiedere qualcosa che dovrebbe essere scontato: la sicurezza.
Forse troppo poche le persone.
Dopo lo stupro di gruppo a Palermo, ci si aspettava un cambiamento: più controlli, maggiore sicurezza, illuminazione migliorata, fondi per i centri di supporto alle ragazze in difficoltà, e così via.
Invece, nulla è cambiato.
Tuttavia, non si è badato a spese quest’anno per la festa di Sant’Agata.
Ciò che viene chiesto è semplice: maggiore controllo nelle zone a rischio, illuminazione negli angoli bui, telecamere.
Ma a cosa servono le telecamere su un gruppo di persone che non hanno nulla da perdere?
A loro non interessa essere identificati, presi o addirittura linciati.
È necessario un presidio fisso da parte delle forze dell'ordine nei luoghi frequentati da chi crea problemi.
Non basta la certezza della pena; ci vuole un intervento immediato per prevenire i fatti.
Perché non si possono spendere 121.000 euro in soli fuochi d’artificio per intrattenere dei paesani e neanche un singolo euro per mettere in sicurezza una città.