Sono parecchie le notizie degli ultimissimi giorni che ruotano intorno al mega project da 330 milioni di euro che consegnerebbe il totale controllo di tutti i servizi per ben 25 anni a chi quel project ha proposto ed è risultato l'unico partecipante alla “gara” indetta e decisa dal presidente dell'Autorità Portuale della Sicilia Orientale Francesco Di Sarcina.
Abbiamo già scritto dell'esposto presentato presso la procura etnea, mentre un altro analogo è arrivato a Siracusa, come del resto il consiglio comunale di Augusta ha replicato l'interrogazione che in quello di Catania è stata elaborata dalla consigliera dell'MPA avvocato Serena Spoto con la firma degli altri gruppi di maggioranza.
Nel frattempo proprio su un altro project dall'altra parte dell'isola, nel trapanese, si scatena un putiferio che porta agli arresti il deputato regionale Dario Safina ed un bel parterre di colletti bianchi. Altra storia di un certo interesse pubblico, con una gara che praticamente aveva impedito la concorrenza e quindi umiliato il correlato interesse pubblico, al netto di rivelazioni d'ufficio e turbativa considerato che l'accusa contesta che il bando veniva di fatto “concordato” tra le parti.
Ma torniamo al mega project del porto di Catania.
Intanto è intervenuto l’Osservatorio Nazionale sulla Pubblica Amministrazione che si è rivolto al Ministero dei Trasporti, alla Prefettura di Catania ed all’Autorità Nazionale Anti Corruzione in merito al bando per la gestione venticinquennale dei porti di Catania e Augusta per segnalare alcune presunte criticità nel bando per la gestione venticinquennale dei porti di Catania e di Augusta.
"Secondo l’Osservatorio - si legge nel comunicato - l’iniziativa infrastrutturale in questione non è stata sottoposta ad una appropriata valutazione da parte della città di Catania e delle diverse forze sociali e non ha ben determinato la sorte dei lavoratori in atto impegnati nella struttura, con ciò creando un clima di incertezza per le maestranze.
Nella nota l’Osservatorio Nazionale sulla Pubblica Amministrazione segnala inoltre l’opportunità di verificare il rispetto di una serie di normative che disciplinano gli appalti e le attività portuali, i motivi dell’omessa acquisizione del parere da parte del Provveditorato delle Opere Pubbliche e del Comitato Portuale, nonché l’omessa attivazione delle verifiche preventive di natura archeologica.
A giudizio dell’Osservatorio, un’opera di così notevole rilevanza non può passare sulla testa della città, non può sottovalutare il destino degli operatori del settore, né può trascurare il rispetto assoluto della complessa normativa in materia."
Poi arriva la risposta del sindaco Trantino all'interrogazione dell'MPA, risposta che era già stata preceduta da un intervento dello stesso sindaco nell'aula consiliare in occasione dell'audizione del presidente dell'Autorità Portuale di Sarcina.
Anche di questo abbiamo scritto e ricordiamo che il sindaco aveva sostenuto di non aver ruolo nella gestione delle attività del porto di Catania, utilizzando nella risposta il sofismo che “sulle attività di gestione del porto di Catania non vi è, come noto, competenza specifica dell'Ente Comune di Catania”, non essendo evidentemente noto al sindaco di Catania che un suo diretto rappresentante in quanto sindaco metropolitano siede nel Comitato di Gestione, l'ing. Galizia, che, secondo gli atti, risulta pienamente informato in merito alla procedura del project in questione, anche se è stata necessaria una delibera di rettifica proprio sul ruolo del Comitato di Gestione che da “favorevole” al project si è scoperto esserne solo “informato”.
Anche di questo singolare pasticcio abbiamo già scritto: in calce c'è la cronologia.
A parte il ruolo in Comitato di Gestione del Porto, lascia perplessi la risposta, peraltro ribadita anche dal presidente Di Sarcina in una recente intervista, in merito alla “opportunità” per le imprese catanesi di partecipare all'affaire del project ottenendo “subbappalti” eventualmente concessi dall'impresa vincitrice, con ciò confermando una delle accuse principali dei vari esposti, e cioè che i proponenti/unici partecipanti/vincitori del project non sarebbero in grado di svolgere i 44 servizi previsti dal bando e dovranno quindi rivolgersi ad altre imprese: con quale trasparenza e vantaggio per l'interesse pubblico?
La querelle si sviluppa di pari passo anche ad Augusta, il cui porto è altrettanto coinvolto e dove, se possibile, le polemiche sono ancora più feroci stante la presenza in giunta, addirittura come vice sindaco ed assessore al porto, di Tania Patania, alla cui famiglia appartiene la Patania srl che è una delle società che ha proposto il project finito sotto i riflettori.
Il 30 gennaio si riunirà il consiglio comunale di Augusta per discutere la mozione presentata lo scorso dicembre dalla consigliera civica d’opposizione Milena Contento, ricalcando di fatto l’omologa iniziativa del gruppo consiliare del Mpa a Catania, che nel capoluogo etneo è componente della maggioranza di centrodestra.
A Palazzo degli Elefanti, la mozione è stata discussa e approvata il 12 dicembre con voto bipartisan: 19 favorevoli, 9 contrari, un astenuto.
Che qualcosa preoccupi, al di là dei proclami, il fatto che l'appalto non è stato ancora aggiudicato ed anzi è stato annunciato il ricorso ad una sorta di super commissione di esperti indipendenti che dovrà esprimere un parere sulla regolarità e convenienza pubblica del mega project con un solo proponente/partecipante/vincitore, operazione che pare non abbia precedenti per tipologia, importo e durata.
Nel frattempo il presidente Di Sarcina è volato a Roma, niente meno che dal ministro per il mare, il catanese Nello Musumeci già presidente del governo regionale che sul nome di Di Sarcina espresse l'intesa prescritta dalla legge per la sua nomina.
Dal resoconto dell'incontro pubblicato su altri organi di stampa si legge: “Musumeci ha apprezzato il piano di lavoro programmato dall'Autorità di Sistema e si è ripromesso di compiere presto una visita al porto etneo per un incontro con i tecnici e gli operatori economici.”
Contento lui…
…ma poi, una visita di Musumeci al porto di Catania: e da dove viene dalla Luna?
C'è davvero da uscire pazzi!
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