Il degrado di San Berillo, il quartiere-vergogna al centro di Catania, è uno scandalo a cielo aperto che da decenni testimonia l'inadeguatezza di tutte le giunte che si sono succedute alla guida, si fa per dire, di una città distrutta da branchi sempre più informi di incapaci.
Una vergogna che fa il passo con l'incredibile mancanza di un piano regolatore, con quello Piccinato che proprio quest'anno compie 60 anni, del 1964: pazzesco. Ci faremo un convegno con serata danzante.
Per non dire della delle vicende, anch'esse ultra decennali, dei piani di risanamento, il più noto e notorio quello ISTICA, dal nome della società pubblico/privata che ne ha la responsabilità e che addirittura parte agli inizi degli anni'50: follia pura.
Intanto resta aperta la ferita inaudita di tutti quei terreni recintati alla meno peggio al centro del Corso Martiri della Libertà, ricettacolo a tempi alterni di spazzatura o campi Rom.
Al centro di queste vicende se ne innesta un'altra, minore se vogliamo, ma che gli esperti della storia locale ritengono la madre di tutte le questioni: il parcheggio di piazza della Repubblica.
Essenziale perché da quest'opera, peraltro estremamente funzionale per il traffico veicolare, si ritiene possa davvero partire un circolo virtuoso di effettivo risanamento che si possa allargare a raggiera.
Periodicamente arrivano gli annunci che i lavori iniziano, l'appalto è fatto, la gara completa, per poi arrivare alle immancabili marce indietro, silenzi, distrazioni, sentenze di annullamento di gare, ricorsi e omissioni.
Ripercorriamola brevemente, tanto per fissare l'ennesimo promemoria ad onta dei posteri ai quali sarà difficile spiegare come sia potuta cadere così in basso Catania.
E lo facciamo, anche per non essere autoreferenziali che ci scoccia assai, con l'ausilio di altre testate che si sono occupate della surreale e incresciosa vicenda.
Cominciamo con Livesicilia che il 10 dicembre 2021 dà notizia, con tutti gli altri giornali, dell'annullamento della gara d'appalto per la realizzazione del mitico parcheggio.
All'epoca, come riporta Live, l'attuale sindaco Enrico Trantino era assessore ai Lavori Pubblici e dichiarava: "No a ricorso, faremo presto il nuovo bando".
Eravamo a dicembre 2021: il concetto di “presto” è ovviamente soggettivo.
A gennaio del 2022 è il Giornale di Sicilia a dare notizia delle reazioni dei comitati di residenti che annunciano denunce alla Procura e Corte dei Conti: non se ne sa niente.
Quindi arriviamo al 15 febbraio 2022, quando sempre l'allora assessore ai Lavori Pubblici Enrico Trantino si presenta in Consiglio Comunale per affermare solennemente di avere “l'obbligo morale di accelerare”.
Anche in questo caso i concetti di “obbligo morale” e “accelerazione” sono del tutto soggettivi.
Arriviamo al 3 novembre 2023, i mesi passano, come gli anni, come i decenni.
E come i sindaci e gli assessori, che a volte si accavallano.
Nel frattempo Enrico Trantino è infatti passato da assessore ai Lavori Pubblici a Sindaco della Città e persino sindaco metropolitano.
Ed in questo caso è il Quotidiano di Sicilia a dare voce alla sua promessa: “A giorni la gara per il parcheggio” ed anche “Questione di uno-due giorni”.
Anche in questo caso la definizione di “giorni” può essere soggettiva, se non fosse quella specificazione di “uno-due” che magari potrebbe essere più impegnativa, ma di sicuro avranno capito male.
Si arriva all'apoteosi, che non sarà di certo l'ultima, del più recente 4 gennaio 2024 con il quotidiano La Sicilia.
Maria Elena Quaiotti informa che il bando sarebbe pronto, ma a quanto pare ci sarebbero ancora problemi perché, a distanza di un anno dalla firma della convenzione tra il comune ed Istica che dovrebbe realizzare i lavori, stanno ancora “interpretando” il contenuto della convenzione che loro stessi, comune e privati, hanno scritto e sottoscritto.
Maria Elena informa anche che il sindaco Trantino, che all'epoca della firma era assessore, ha trascorso il Natale, proprio il giorno del 25, a studiare la convenzione, per accorgersi che non sarebbe come affermano i privati che adombrano l'idea di avere altri bei 5 anni per realizzare l'opera.
Quindi anche qui siamo alle interpretazioni soggettive. Soggettivissime.
Ma noi catanesi, dal primo all'ultimo residente-elettore, come facciamo a guardarci allo specchio e spiegare ai nostri figli che se ne devono scappare e non tornare più neanche per le vacanze?
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