Un’interpretazione moderna e coinvolgente.
Può essere definita così “La Traviata" di Giuseppe Verdi, ospite del teatro Massimo Bellini di Catania dall’ 1 al 9 dicembre, nel suo nuovo allestimento con una grande parete specchiante, elemento distintivo dello spettacolo che ha creato un effetto voyeuristico, riflettendo la scena e coinvolgendo il pubblico in modo unico.
La regia di Henning Brockhaus ha trasportato l'ambientazione nel primo Novecento della Belle Epoque, ispirandosi alla pittura di Giovanni Boldini, per catturare l'opulenza e la decadenza del demi-monde parigino.
Questa produzione, conosciuta come la "Traviata degli specchi", è stata creata nel 1992 dallo scenografo Josef Svoboda per lo Sferisterio di Macerata e diretta da Henning Brockhaus.
Il cast è ha visto brillare il soprano Daniela Schillaci nel ruolo di Violetta, con Giorgio Misseri come Alfredo e Franco Vassallo nel ruolo di Giorgio Germont.
José Cura ha diretto l'orchestra con una particolare attenzione all'equilibrio tra orchestra e cantanti, evitando volumi eccessivi e apportando scelte di gusto nel rispetto della partitura originale.
La performance di Daniela Schillaci come Violetta è stata particolarmente lodata.
La sua interpretazione è riuscita a catturare la complessità emotiva e l'evoluzione del personaggio attraverso gli atti, dimostrando una capacità tecnica notevole e una proiezione vocale eccezionale.
Gli altri membri del cast, tra cui Giorgio Misseri e Franco Vassallo, hanno fornito prestazioni solide e intense ricevendo particolari elogi dal pubblico. Il Coro del Teatro, diretto da Luigi Petrozziello, è stato anch'esso ben accolto.
Insomma "La Traviata" al Teatro Massimo Bellini ha rappresentato un trionfo artistico, apprezzato sia dal pubblico sia dalla critica, unendo un approccio innovativo nella messa in scena con performance vocali di alto livello, creando un'esperienza lirica indimenticabile.