Del porto di Catania, che probabilmente, e nonostante gli esagerati stipendi dei suoi dirigenti, è tra i più brutti e meno efficienti del mondo, ci occupiamo da tempo e della vicenda del mega affidamento ultra milionario per addirittura 25 anni dei servizi ne abbiamo scritto già due volte, a partire dallo scorso settembre.
Adesso, ed era ora, la questione diventa politica ed istituzionale con una interrogazione pesantissima che investe il consiglio comunale di Catania, che vediamo se finalmente riesce a capire che del Porto ci si deve occupare, eccome.
A firmare l'atto ispettivo di ben otto pagine, che alleghiamo in calce, è l'avvocato Serena Spoto per conto del gruppo consiliare del Movimento per l'Autonomia che anticipa il tema con una sintesi particolarmente efficace: "SU GARA PER STAZIONE MARITTIMA E GESTIONE DEI SERVIZI: “SI VA VERSO MONOPOLIO ASSOLUTO PER 25 ANNI”.
Niente male, vuoi vedere che anche stavolta ci abbiamo visto giusto con la nostra inchiesta di settembre e qualcosa non quadra davvero?
“Una gara - si legge nel comunicato MPA - che, quando conclusa, determinerà un sostanziale monopolio nella gestione del porto di Catania per i prossimi 25 anni per il fatto di concedere tutti i servizi gestiti dall’Autorità di Sistema (comprese le concessioni di beni demaniali e i servizi relativi alla crocieristica) ad un solo gestore”.
La gara è stata indetta ai sensi dell’articolo 193 del decreto legislativo n. 36/2023 a seguito della proposta del promotore del progetto che, nel caso specifico è la società palermitana Operazioni e Servizi Portuali srl.
“I soggetti promotori del project financing – si legge nell’interrogazione - godono di un indubbio vantaggio competitivo avendo predisposto tutti gli atti posti a base della gara e avendo diritto alla prelazione prevista dall’articolo 193 del decreto legislativo n. 36/2023”.
“Il presente appalto – spiegano ancora gli interroganti - rappresenta uno snodo decisivo per lo sviluppo economico e per l’assetto urbanistico del rapporto tra porto e città di Catania. E’ dunque interesse del Comune quello di sollecitare una decisione dell’ADSP della Sicilia Orientale in merito ad una sospensione sine die o a un annullamento delle procedure di gara, in modo da pensare ad una complessiva rimeditazione dell’intero progetto. In alternativa e, comunque in estremo subordine, si potrebbe pensare ad una proroga di almeno sei mesi volta a garantire la massima partecipazione degli operatori economici di settore."
“Dagli atti di gara – viene lamentato - non emergono chiaramente gli impatti dell’opera sulla complessiva mobilità della zona portuale (tale aspetto viene esaminato a pagina 11 della relazione generale ma in maniera abbastanza succinta) e sul progetto complessivo di realizzazione del waterfront”.
Sono otto le domande contenute nella dettagliatissima interrogazione, che chiede all'amministrazione comunale:
1.- se il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale abbia consultato il Sindaco del Comune di Catania in relazione alla procedura di project financing e alla successiva approvazione del bando di gara e abbia messo a conoscenza gli organi di gestione del contenuto complessivo dello stesso;
2.- se il componente del Comitato di Gestione nominato dalla Città Metropolitana di Catania si sia mai confrontato con il Comune o la Città Metropolitana di Catania in relazione alla procedura di project financing e alla successiva approvazione del bando di gara;
3.- se l’Amministrazione è a conoscenza del fatto che l’aggiudicazione della gara determinerà la probabile chiusura di molteplici imprese che gestiscono servizi per conto dell’Autorità di Sistema con il conseguente impatto negativo sul tessuto economico del Comune;
4.- se il soggetto promotore dell’opera, Operazioni e Servizi Portuali srl con sede in Palermo, è il medesimo soggetto che ha di recente ottenuto la concessione ventennale per la gestione dei servizi del porto di Palermo e che gestisce altresì i servizi del porto di Trapani e di Termini Imerese;
5.- se vi siano stati o vi saranno dei confronti con l’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale per esaminare l’impatto dell’opera sulla mobilità della zona portuale anche alla luce di quanto disposto nel Documento di pianificazione strategica di sistema;
6.- se il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stato informato della natura del progetto e della natura e durata della concessione ultraventennale di tutte le attività relative al Porto di Catania;
7.- se non sia opportuno che il Presidente dell’Autorità di Sistema illustri il progetto e il suo contenuto al Consiglio Comunale;
8.- se vi siano stati o vi saranno dei confronti con l’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale al fine di chiedere l’annullamento o la sospensione sine die della procedura di gara (o in estremo subordine) a garantire, anche tramite una proroga di almeno sei mesi per la presentazione delle domande, la massima partecipazione degli operatori economici alla gara indetta per la realizzazione della stazione marittima di Catania e per la gestione dei servizi di interesse generale nei porti di Augusta e Catania.
Sin qui le domande poste dall'interrogazione MPA, adesso aspettiamo anche noi, come tanti catanesi, la risposta sperando che stavolta il Consiglio Comunale di Catania dimostri un minimo di autorevolezza, magari provando ad ovviare alla pessima figura rimediata con la vicenda SAC-aeroporto di Catania in cui l'amministrazione Trantino è stata presa a pesci in faccia.
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