
Un articolo che nasce proprio per caso quello di oggi.
Qualche giorno fa un caro amico ha subito un'incidente stradale in piazza Borgo.
Vengo subito avvertito ed arrivo sul luogo mentre i soccorritori del 118 lo stanno caricando in ambulanza: “Dove lo portate?” “Garibaldi Centro”, e andiamo.
Sembra più grave di come poi si rivelerà, ma certo la preoccupazione c'è e ci si prepara mentalmente alla solita angoscia di dover passare ore nell'atavico caos dei Pronto Soccorso siciliani.
Arrivo in piazza Santa Maria di Gesù e scopro che il pronto soccorso non è più lì, mi era proprio sfuggito che avevano inaugurato, a giugno, un nuova struttura alle spalle di quella vecchia, con ingresso dalla via Filzi.
Faccio il giro e mi trovo davanti alla nuovissima palazzina.
È l'unico pronto soccorso ormai rimasto nel centro cittadino, eppure si respira subito un'atmosfera ordinata, non c'è ressa all'esterno e il servizio di vigilanza ci indica il percorso.
Entrati, la sala d'attesa è abbastanza piena di gente, ma anche qui non c'è confusione.
Chiediamo informazioni e ci viene subito confermato che il nostro amico non è grave, una brutta ferita al braccio e forse una frattura, ma è cosciente ed a breve sarà dimesso. Occorreranno 32 punti di sutura, ma è andata bene.
Tuttavia è stata un'occasione per conoscere una struttura che, bisogna essere sinceri, ci ha stupito.
In genere, occupandoci di giornalismo d'inchiesta, ci viene più facile e siamo più abituati a raccontare brutte storie, e per questo quando ci capitano quelle buone siamo ancora più rigorosi nella verifica.
Così, dimesso il nostro amico, siamo tornati nei due giorni successivi, per avere conferma che quanto avevamo visto, cioè una struttura nuova ed ottimamente mantenuta, personale solerte ed efficiente, ordine e pulizia, non fossero un caso fortuito ma il frutto di un'organizzazione studiata ed applicata.
E la conferma l'abbiamo avuta, verificando che siamo in presenza di una vera eccellenza sanitaria, con professionisti impegnati senza sosta ed apparecchiature d'avanguardia.
Dobbiamo stropicciarci gli occhi per crederci, ma è proprio così: a Catania.
Ed è ancora più importante prenderne atto perché quello dell'Emergenza è uno dei settori più problematici della Sanità pubblica, che richiede una passione ed una abnegazione da parte di chi ci lavora davvero fuori dal comune.
Allora decidiamo di raccontarla ai catanesi questa eccellenza tutta loro, tutta nostra, della nostra comunità.
Telefono al direttore del dipartimento dell'Emergenza del Garibaldi Giovanni Ciampi, mi complimento, gli riferisco la storia del mio amico e di come vorrei approfittarne per raccontare sulla nostra testata come funziona il Pronto Soccorso Garibaldi Centro e farlo conoscere a chi non sa che anche a Catania ci sono cose buone.
Aderisce pur essendo tipo che non ama pavoneggiarsi, arriva alle 6 del mattino e non si fa sfuggire niente, inflessibile su ordine e pulizia, ma si vede che ha creato un bel mood con i suoi collaboratori, si respira un'aria di rispetto e condivisione girando tra i corridoi pieni di gente che corre da un letto ad un altro e tra i laboratori.
Si tratta di una struttura antisismica, tecnologica e a basso consumo energetico, costruita su quattro livelli, per complessivi 6.400 mq, dispone di camera calda, sala angio-tac con schermatura a piombo, tre moderne e avanzate sale operatorie, un trauma center, una terapia intensiva con venti posti letto di cui quattro isolati, terapia semi-intensiva da dodici posti letto, separazione delle aree per pazienti affetti da malattie infettive. Dispone di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda e di una copertura fotovoltaica sul tetto da 429 moduli, mentre altri 129 pannelli sono montati sulla tettoia del parcheggio.
C'è anche un posto fisso della Polizia di Stato, anche questo un segnale di attenzione per chi ci lavora e per gli utenti.
Da pochissimo arrivato uno strumento di ultimissima generazione che consente diagnosi e cura immediata dell'ictus.
Facciamo un giro telecamera in spalla accompagnati dal responsabile del Pronto Soccorso dott. Santo Bonanno che ci illustra i vari settori e passaggi.
Poi la dottoressa Carmela Puleo, responsabile reparto OBI, illustra come funzionano due comparti delicatissimi, quello dedicato alle patologie infettive, essendo il Garibaldi Centro di Biocontenimento in caso di emergenze, e quello del cosiddetto “Codice Rosa”, dove è stato realizzato un percorso di sicurezza a tutela delle donne vittime di violenza.
Il dott. Alfredo Leanza, coordinatore infermieristico, spiega alcune delle strumentazioni di monitoraggio dei pazienti, ma soprattutto come oggi quello degli infermieri sia un corpo sanitario ad altissima professionalità, costantemente formato a tutte le innovazioni strumentali e di indispensabile supporto a quello medico.
Nel frattempo, mentre giriamo i tre piani, personale a correre da tutte le parti e quello addetto alla pulizia a non trascurare nessun angolo.
Siamo piacevolmente meravigliati, con Elisa e Davide ci scambiamo sguardi di continuo: “Ma siamo davvero a Catania?”
Infine, l'ultima parola al direttore del dipartimento dell'Emergenza, Giovanni Ciampi, che ha passato tutta la sua carriera in quell'inferno professionale che sono tutti i pronto soccorso ma che oggi ha l'orgoglio di aver lottato per poter offrire alla città una struttura così moderna ed efficiente: “Spero che i catanesi lo capiscano e rispettino chi ci lavora, siamo qui per loro e non è per niente facile.”
E ci sono altre novità in arrivo, soprattutto sul piano della Formazione, ma di questo parleremo a tempo debito.
Insomma, davvero un'eccellenza che merita di essere conosciuta e tutelata dai cittadini, per questo abbiamo voluto realizzare un vero e proprio reportage, una visita che dura in video circa 30 minuti ma che merita di essere vista perché è bene conoscere, e riconoscere, quanto di buono abbiamo. Anche a Catania