Continueremo a chiamarla “Nuova Pubbliservizi” perché così i lettori possono subito collegare, ma soprattutto perché la continuità di questa “azienda speciale” SCMC, “Servizi Città Metropolitana di Catania”, con la precedente partecipata ignominiosamente ed inspiegabilmente fallita è assolutamente totale, come del resto inopinatamente dichiarato dall'assessore regionale alle Autonomie Locali, il cuffariano di San Giovanni la Punta Andrea Messina , che ha nominato il commissario regionale Mattei che ha scelto l'amministratore unico di San Giovanni la Punta Mario Balsamo che ha, tra l'altro, appena nominato un consulente del lavoro…di San Giovanni la Punta, oltre che comprare la benzina per i mezzi aziendali…a San Giovanni la Punta. Caput Mundi.
Al di là della satira, chiamiamola così, i problemi invece che risolversi sembrano aggravarsi ad ogni passaggio.
Abbiamo visto come l'amministratore puntese ha scelto un direttore generale di 75 anni, quindi già in pensione, residente a Roma e che fa la spola, a spese dell'azienda, quando si sente di farlo.
Sulla nomina del consulente del lavoro puntese pare siano partiti i siluri dei Revisori dei Conti, che hanno segnalato al sindaco metropolitano Trantino che manca la copertura finanziaria per pagarlo, anche perché pare proprio non ci sia neanche uno straccio di bilancio preventivo.
I Revisori hanno già evidenziato, oltre all'assenza di un bilancio preventivo, anche la mancanza di una organizzazione societaria interna come anche una precisa definizione di ruoli e mansioni.
Grave il fatto che l'ultima busta paga elaborata risalirebbe allo scorso giugno e, scrivono i revisori, "ciò significa che i contributi di maggio e giugno sarebbero stati versati in ritardo, mentre quelli successivi addirittura non versati, con ciò costituendo le condizioni per gravi sanzioni in danno della società pubblica. Tutte questioni sulle quali torneremo non appena il sindaco della Città Metropolitana darà risposta ai gravissimi rilievi.
Intanto, la proclamazione dello stato di agitazione indetto dai sindacati che hanno anche programmato uno sciopero per il prossimo 17 novembre, ponendo in pratica le stesse questioni già avanzate dai Revisori e che rischiano di far precipitare anche la nuova azienda speciale nelle stesse identiche problematiche che hanno portato al fallimento della precedente Pubbliservizi e per la quale è in corso procedura di recupero da parte dei Liquidatori per oltre 11 milioni di euro.
Ma intanto si continuano a dare in appalti esterni milionari i servizi che dovrebbe svolgere la SCMC che però continua a ricevere i canoni mensili previsti da un contratto che non si capisce bene cosa garantisca e nonostante un DURC che, a stare a quanto asserito da Revisori e sindacati, non potrebbe essere regolare.
Insomma: quando Città Metropolitana chiarirà pubblicamente cosa sta accadendo?
Leggi anche: