Allora, è difficile iniziare perché i profili da trattare intorno alla vicenda che raccontiamo oggi sono diversi.
Cominciamo dai protagonisti che sono:
l'assessore all'Ambiente, Ecologia, Parchi e Verde pubblico della giunta Trantino del comune di Catania Salvo Tomarchio;
la ditta di vigilanza Europolis della famiglia Tomarchio;
la società interamente partecipata dal comune di Catania AMTS (la vecchia AMT fusa con la vecchia Sostare), probabilmente la più importante del comune), amministrata dall'ex consigliere comunale Giovanni Bellavia.
Allora, Salvo Tomarchio è un giovane politico, già noto per essersi candidato senza successo sindaco ad Aci Bonaccorsi e poi alle regionali.
In quell'occasione fece notizia l'uscita, in forte anticipo rispetto all'inizio della campagna, dei manifesti senza neanche il simbolo del partito: cosa che in gergo serve ad indicare che ci si candida comunque ed anche a diostrare una certa capacità finanziaria.
Fatto sta che poi in effetti si candidò con Forza Italia risultando il primo dei non eletti.
In occasione della formazione della giunta comunale Trantino il 19 giugno 2023, venne nominato assessore con deleghe di una certa importanza, tra cui quella ai rifiuti, al cui proposito abbiamo recentemente letto la “variante” ultramilionaria all'appalto settennale di cui ci occuperemo nei prossimi giorni.
Al momento della nomina tutta la stampa locale, tranne noi a dire il vero, lo diede “vicinissimo al deputato regionale Nicola D'Agostino”, uno dei campioni assoluti di cambio di casacca, passato con disinvoltura da sinistra a destra come nulla fosse e addirittura di corrente in corrente come accaduto nell'ultimo cambio quandi un Forza Italia passò dal gruppo di Micciché a quello di Schifani. Meraviglia.
Ma torniamo un attimo a Tomarchio prima di entrare nel merito della notizia vera e propria sull'appato vigianza dell'AMTS.
Infatti ne approfittiamo per segnalare che, a distanza di oltre tre mesi dalla nomina, sul sito trasparenza del comune di Catania non sono ancora presenti le informaziioni obbligatorie prescritte dalla legge.
Manca infatti il curriculum degli assessori:
e manca anche la dichiazione dei redditi, quella sulla situazione patrimoniale e quella relativa alle incompatibilità:
Vabbè, dal 19 giugno, data della nomina, sono passati 4 mesi esatti…figuriamoci se pensano ad adempiere alla legge sulla trasparenza.
Ma adesso veniamo alla notizia vera e propria.
L'AMTS, l'azienda pubblica del comune di Catania dei trasporti, parcheggi, e strisce blu, ha indetto un appalto per la vigilanza del valore iva compresa di circa 500 mila euro e in data 7 giugno scorso ne comunica l'esito.
La Europolis che si aggiudica la gara appartiene alla famiglia Tomarchio e l'assessore Salvo, per come risulta dal suo profilo Linkedin, ne è addirittura CEO, cioè amministratore delegato per dirla in italiano,
Fin qui magari qualche storta di naso, ma niente più. Del resto siamo a Catania mica a Copenaghen.
Forse l'unica cosa un pò strana che l'appalto indetto da AMTS non prevedeva la clausola sociale che obbliga la ditta subentrante all'assunzione del personale della ditta uscente, cosa che spesso è motivo di contestazioni e tensioni, ma forse può capitare che un'azienda pubblica decida di non applicarla. Mica siamo a Copenaghen.
Quello che invece lascia maggiormente perplessi è quanto accade il successivo 7 luglio e poi il 14 luglio, cioè ad un mese dall'assegnazione delle deleghe agli assessori della giunta Trantino.
Tra cui, appunto, il CEO di Europolis che quella gara ha vinto Salvo Tomarchio.
All'incontro presso il Centro per l'Impiego della Regione Siciliana per le procedure di cambio appalto, in rappresentanza della ditta vincitrice si presenta proprio Salvo Tomarchio:
Circostanza che si ripete alla successiva riunione del 14 luglio:
Ora, noi ovviamente non ne capiamo di pubblica amministrazione e men che meno di appalti, ma ci poniamo la domanda su quanto sia opportuno che un assessore in carica partecipi personalmente, per conto della ditta della sua famiglia e di cui è addirittura CEO, ad affari che riguardano un'azienda pubblica che dipende interamente dal comune di cui è assessore.
Intanto ci diamo una prima risposta: mica siamo a Copenaghen.