La notizia è di ieri ed arriva con un comunicato ufficiale del Comune di Catania dal titolo: “Sicurezza, il sindaco Trantino incontra il nuovo questore Bellassai.”
La notizia in realtà è nella seconda parte del titolo, cioè apprendiamo che è arrivato un nuovo questore: auguri.
Del predecessore sinceramente non ricordiamo neanche il nome e quindi gli auguri al nuovo li facciamo davvero di cuore, speriamo almeno che i catanesi possano ricordarselo quando se ne andrà.
Del resto non abbiamo memoria di carriere sfavillanti di chi lo ha preceduto, anzi qualcuno l'ha anche interrotta priprio a Catania, soprattutto tra i prefetti a dire il vero.
Del resto ormai è noto a tutti che Catania non è città seria e quindi difficilmente mandano funzionari brillanti.
O forse è il contrario, non mandano funzionari brillanti e quindi difficilmente Catania può diventare una città seria. Vabbè.
È in ogni caso l'inizio del titolo che lascia perplessi, suona quasi provocatorio quel sostantivo femminile, SI-CU-REZ-ZA, declamato con troppa leggerezza e che, a Catania, è ormai diventato sinonimo di passerella, inutili passerelle.
L'ultima sul tema l'abbiamo registrata a giugno, quando è addirittura arrivato proprio a Catania il ministro dell'Interno Piantedosi a presiedere il milionesimo Comitato per l'Ordine e la Sicurezza in prefettura, con il sindaco Trantino appena insediato.
Città bloccata, conferenza stampa con la prefetta e il signor ministro è ripartito: RISULTATI ZERO.
Forse anche meno di zero, almeno prima non c'era la presa in giro delle solite promesse come al solito non mantenute.
Il testo integrale del comunicato dovrebbe rassicurare sulle buone intenzioni:
"Il sindaco Enrico Trantino ha ricevuto in visita istituzionale a Palazzo degli elefanti il nuovo questore di Catania Giuseppe Bellassai per un primo confronto riguardo le linee di intervento prioritarie da attuare per garantire ai cittadini la maggiore sicurezza possibile.
Il colloquio è servito anche a delineare percorsi condivisi per un’azione istituzionale improntata alla sinergia e alla collaborazione per un indispensabile lavoro di squadra, necessario a fronteggiare non solo le tante emergenze con risposte certe ai cittadini, ma anche a programmare un’azione mirata a diffondere la cultura della legalità e del rispetto delle regole, della convivenza civile e delle norme di legge, nel territorio del capoluogo e in tutta la provincia.
Infine, il questore Bellassai, a conclusione del colloquio, ha firmato il libro d’onore del Municipio e ricevuto dal sindaco Trantino l’elefantino d’argento quale augurio di buon lavoro nel delicato e prestigioso incarico, affidato dal Ministero dell’Interno, di guidare la Questura di Catania."
Quindi ci sono le parole d'ordine classiche del caso, tipo “priorità”, “sinergia”, “squadra”, “emergenze”, “programmare”, “legalità”, “regole”, convivenza civile", etc. con tanto di firma ed immancabile elefantino d'argento che non si nega a nessuno.
Ora, tornando seri se possibile nella situazione in cui è ridotta Catania, non possiamo non ricordare che questa città in cui si saluta il nuovo questore è considerata la terza città più pericolosa d'Europa.
A certificarlo l'agenzia indipendente Numbeo, “il più grande database al mondo di dati forniti dagli utenti su città e paesi in tutto Europa, fornendo informazioni aggiornate e tempestive anche sulla criminalità.”
LA TERZA CITTÁ PIÚ PERICOLOSA D'EUROPA!
Ma ci si rende conto dell'enormità?
Una città dove non esiste alcun controllo del territorio, neanche a pochi metri da prefettura, questura e municipio e dove al civico 44 ci sono persino uffici di un commissariato: PIAZZA TEATRO MASSIMO.
Basta dare un'occhiata al video, uno tra i tanti, pubblicato sui social la scorsa domenica:
Per non parlare dell'assurda situazione, sempre a pochi metri dai “presidi di legalità” sopra menzionati, in cui versa l'intero quartiere storico di San Berillo Vecchio, la più grande piazza di spaccio e ricettazione a cielo aperto della città.
In un precedente articolo, ma lo sanno tutti, abbiamo anche indicato il deposito in via Reggio in cui c'è uno dei maggiori depositi di merce rubata della città: zero, neanche gli passa per la mente di andare a fare un controllo.
Sotto gli occhi di tutti, pienamente a conoscenza di ogni operatore e militare di ogni forza dell'ordine ed alle quali vengono impediti da “ordini superiori” gli interventi di bonifica, come ci è stato raccontato da un ex vice questore e sindacalista. Demenziale!
Posti assurdi dove ragazzini di ogni età vanno a portare quello che rubano scassando auto per ricevere in cambio pepite di crack.
San Berillo Vecchio, lo scandalo dell'incapacità totale di chi amministra i vari poteri pubblici nella città nei vari ruoli.
Tutta gente pagata per non concludere niente, anzi forse mandata apposta per fare ancora più danni, magari per una metecatta e criminale strategia che vuole i cittadini ridotti a meccani depressi ed incapaci di reagire.
MA NON É PAZZESCO?
Bene, lo sa il signor nuovo questore Bellassai che a 200 metri dai suoi uffici c'è tutto questo?
E sa che la sera la via di Sangiuliano diventa preda delle gang che rendono invivibile la zona e che ad ogni scarcerazione di detenuto o carico di droga che arriva sparano fuochi d'artificio, a sfida delle Forze dell'Ordine i cui agenti vengono impunemente derisi e persino aggrediti?
E la cosa più imbarazzante che si tratta di un quadrilatero, proprio quattro piccole vie, talmente individuato e circoscritto che il lasciarlo in queste condizioni dipende esclusivamente da colpevole inerzia delle istituzioni, o peggio criminale complicità con le gang: non ci sono altre spiegazioni ad uno scempio di questo tipo.
Sinora ogni suo predecessore, come ogni prefetto ed ogni sindaco, la città di Catania l'ha lasciata peggio di come l'ha trovata, molto peggio.
L'augurio che le possiamo fare, egregio signor nuovo questore Bellassai, e glielo facciamo davvero di cuore, più per noi catanesi che per lei, non ce ne voglia, è che riesca ad invertire questa maledizione: la maledizione dei peggiori, che vengono mandati a Catania per non concludere niente.
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