A distanza di oltre tre mesi dall'ultima “visita” al porto di Catania, una delle tante, troppe vergogne di questa città, siamo tornati per dare un'occhiata a come funziona il servizio di “accoglienza” delle navi da crociera che portano migliaia di visitatori, potrebbero rappresentare una risorsa ed invece è probabile che si trasformino nell'ennesimo pessimo biglietto da visita.
È proprio una città in cui neanche per sbaglio si riesce a far funzionare qualcosa in modo dignitoso.
Eppure, a giudicare dagli stipendi e premi dei dirigenti del porto di Catania, ci si aspetterebbe che fosse un gioiello.
Così come da capire come funziona la parte “commerciale” del porto, quella che andrebbe destinata a spazi aperti alla città e che pare essere diventata, da capire come e perché, una sorta di monopolio, con tanto di palafitta in mezzo alla strada principale e nonostante i gravi episodi di ordine pubblico più volte capitati, mentre altre iniziative che potrebbero dare decoro e sviluppo, oltre a decine di posti di lavoro, risultano inspiegabilmente bloccate.
Ma di questi altri aspetti ci occuperemo alla prossima puntata, non mettiamo troppa carne al fuoco.
Questa del “Terminal Cruise”, di cui ci occupiamo adesso e che dovrebbe accogliere i crocieristi è davvero tipica di quella che Catania che non vorremmo vedere.
Le navi da crociera attraccano sul molo accanto al quale è installata una sorta di tensostruttura che pare parecchio provvisoria, con all'interno i varchi di sicurezza con metal detector per quanti devono imbarcarsi o rientrare in nave dopo la giornata di sosta. Triste proprio, brutta assai.
All'esterno due gazebo in plastica, c'erano almeno 35 gradi quando abbiamo realizzato le riprese, dove vengono assiepati con i loro bagagli in attesa che terminino le operazioni di sbarco quanti devono imbarcarsi per cominciare la propria crociera. Un operazione che può durare a lungo, con bambini urlanti ed anziani sfiancati.
Nel frattempo cominciano le operazioni di scarico dei bagagli, che vengono “sistemati” dagli addetti al facchinaggio con i loro muletti sotto un sole cocente.
Finito lo scarico, cominciano a scendere dalla nave i crocieristi giunti al termine della vacanza che invece iniziano la loro caccia al tesoro per recuperare il proprio bagaglio e, una volta individuato, avviarsi alla faticosa traversata, stavolta sull'asfalto sconnesso del porto di Catania, per tornarsene a casa.
Questo mentre quelli che devono invece proseguire, hanno qualche ora per visitare la città prima di tornare in nave e, anche loro, sono costretti a questa lunga camminata senza alcuna indicazione ed in mezzo alla confusione più totale.
Ben tornati/venuti a Catania, città dell'accoglienza.
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