Estati sempre più difficili in Sicilia, anche se a ben riflettere non è più questione di stagioni: da queste parti è un disastro continuo, si passa da emergenza ad emergenza ed i problemi si aggravano senza che si riescano ad affrontare con un minimo di serietà, professionalità, adeguatezza.
Ogni anno, da decenni, assistiamo inermi alla devastazione provocata da incendi che le amministrazioni promettono di combattere stanziando decine di milioni di euro che dove finiscono non si è mai capito: di ieri la notizia che l'ultimo governo in carica, quello del forzista Renato Schifani, ha annunciato “nuove tecnologie e nuovi mezzi” stanziando ben 550 milioni di euro per fronteggiare il fenomeno.
Vedremo, fatto sta che il piano antincendio per l'estate 2023 il governo regionale lo ha presentato il …14 luglio.
Per non dire dei droni che hanno già comprato e che non volano…col caldo.
Il modo in cui è stato affrontato il periodo pandemico, con la nomina di commissari scelti per mera appartenenza politica senza alcuna esperienza specifica ed il conseguente spreco di risorse finanziarie e umane, resterà onta insuperabile.
Di quanto accaduto nei giorni scorsi alle reti elettriche, idriche e per ultimo quelle internet, che hanno lasciato intere comunità del tutto isolate e con enormi disagi hanno scritto tutti, raccontando di un sistema infrastrutturale da quarto mondo.
Per non dire delle strade o del sistema dei rifiuti.
In ultimo, il disastro di proporzioni gigantesche provocato da un banalissimo incendio che ha fatto emergere l'intollerabile inadeguatezza nella gestione di presìdi strategici e la totale incpacità di affrontare non solo l'emergenza ma la più ovvia quotidianità.
Si pone quindi il problema della formazione, della necessità di dotarsi di nuove professionalità che possano intervenire prontamente ed adeguatamente a quelle occorrenze ormai sempre più ricorrenti.
Abbiamo quindi chiesto alla prof. Daniela Mainenti, giurista palermitana e Direttore Nazionale Formazione della Fondazione YMCA Italia, che tipo di sensibilità ci sia nel campo accademico verso questi fenomeni e se ci sono strumenti adatti a formare queste nuove professionalità di cui si ha sempre maggiore bisogno.
Settori, quello del global government e del disaster management, che possono anche costituire interessanti opportunità di crescita per i nostri giovani.
Daniela Mainenti è Professore Straordinario in Diritto Processuale Penale Comparato.
Insegna diritto processuale penale comparato dei paesi Euro-Med presso la facoltà di Economia e Governo d’Impresa in UTIU Università Internazionale UniNettuno Roma e, in qualità di componente del Comitato Scientifico della Fondazione Internazionale YMCA, ramo Italia , è direttore nazionale dei master universitari e l’alta formazione e vicepresidente del comitato scientifico UNIYMCA.
È membro del Comitato scientifico di Eurispes. Dirige il RUO, Research Unit One, centro di ricerca sulla comparazione giuridica e un Gruppo Economico di interesse UK con sede a Londra: The International Seal EIGUK.
Sempre a Londra, insegna white collar crimes & corporate crimes presso la Business School HAdvice.
È una studiosa pura del processo penale, non una giurista in Corte, ma si definisce una “teorica da biblioteca” che osserva con occhio terzo le parti in campo.
Essendo, infine, una comparatista, ha studiato i sistemi processuali penali del mondo.
Tra le sue linee di ricerca più articolate, ampio spazio ha dedicato alle misure di prevenzione patrimoniale, alla pericolosità sociale, alla responsabilità penale degli enti, al contrasto alla corruzione, soprattutto in merito alla prova processuale, e a quello alla criminalità organizzata.
Dal 2015 cura, con particolare interesse, gli strumenti di contrasto normativo nelle condotte illecite per pesca illegale e i sistemi sanzionatori legati alle frodi alimentari nella filiera dal mare al piatto con particolare riferimento alla lesione degli interessi finanziari della Unione Europea.
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