In tutto questo manicomio, di cui si parlerà di sicuro nei libri di storia per la somma esagerata di cialtronerie, non poteva certo mancare una chiacchierata con Luigi Crispino, decano e tra i massimi esperti del mondo aeroportuale, il visionario inventore della prima compagnia low cost, quell'Air Sicilia che spezzò il monopolio dei cieli e, per un certo periodo, affrancò i siciliani e chi in Sicilia voleva arrivare dalla servitù di prezzi esagerati.
Storia complicata e che non sarebbe male ricordare, visto a cosa ci ha condotti una politica che, in un modo o in un altro, ha soffocato ogni iniziativa “autonomista” in quel settore dell'aviazione civile che oggi più che mai scopriamo vitale per la nostra comunità.
Non si è certo rassegnato e da qualche tempo lavora ad una sua nuova compagnia a capitale diffuso, Aerolinee Siciliane, ma anche qui gli ostruzionismi sono concentrici e ci troviamo in mani ad una politica che preferisce “importare” compagnie “naif” e spesso ballerine da fuori piuttosto che incentivare iniziative locali: anche questa storia da approfondire, a tempo debito.
La chiacchierata con il dr. Crispino è stata lunga ed anche a tratti divertente, di certo molto interessante: una parte consistente della registrazione l'abbiamo dovuta autocensurare, su consiglio dei nostri legali ed anche del parroco competente. Per amor di carità, ma magari un giorno….
Intanto chiariamo che la frase virgolettata del titolo è una citazione che il dr. Crispino riporta da una storia della sua gioventù.
Era la frase di apertura dei comizi dell'avvocato agrigentino Salvatore Malogioglio, un pittoresco personaggio che i comizi li faceva ad ogni elezione cui però non si candidava mai.
Ce lo racconta Crispino e ce ne spiega anche il senso:
Abbiamo cominciato con la metafora, adesso andiamo al concreto.
Crispino spiega i probabili passaggi di quanto accaduto, partendo da un punto inconfutabile: se è accaduto è perché l'aerostazione non era a norma, molto semplice. Se fossero state rispettate le prescrizioni minime prescritte dalle leggi di settore, tutto questo danno non sarebbe stato possibile.
Quello che proprio non si spiega il presidente Crispino è come sia possibile che, nonostante ogni evidenza, la governance responsabile di quanto accaduto sia ancora al proprio posto. Quando per molto meno…Incomprensibile, impossibile. Eppure, al momento è così.
E qui tra le parti che più massivamente abbiamo dovuto cassare dalla registrazione, coinvolgono personaggi di primo piano, racconta la nascita ed i motivi dell'ENAC, il “ruolo” dei suoi vertici, la misteriosa relazione del Vigili del Fuoco, altre storie interessanti: tutto quanto assolutamente ragionevole e plausibile, al momento alcune delle sue riflessioni ce le teniamo per noi. Magari serviranno in futuro per potergli dare ragione.
In uno dei comunicati emessi dal gruppo di Crispino, la governance della SAC ed in particolare il suo amministratore delegato, il noto top manager Nico Torrisi, veniva definita col termine anglosassone “UNFIT”, che può avere molteplici significati, di varia intensità:
Crispino lo traduce con un più soft “INADEGUATO” e ce lo spiega:
Poi tratta anche la questione della vecchia aerostazione “Morandi” che dal 2017 macina centinaia di migliaia di euro per vari interventi ma non viene utilizzata: poteva essere una soluzione più adeguata delle assurde tende, che peraltro non si sa ancora quanto siano costate, ed invece è rimasta chiusa sostenendo che fosse inagibile, mentre poco tempo è stata utilizzata come centro covid:
Poi, una delle risposte più insulse alle contestazioni sulla ormai evidente mala gestio imperante all'aeroporto di Catania è che “tanto facciamo utili”, come se questo fosse giustificativo di tutte le sconcezze più volte documentate, e non piuttosto la prova che anche se mettessero delle capre idiote e ladre a gestire un aeroporto come quello di Catania, dove o si arriva in aereo o non si arriva, probabilmente di utili se ne farebbero magari di più ed anche con migliori servizi.
Anche su questo Crispino ha la sua opinione:
E adesso attendiamo di capire se ha ragione Crispino, che “non crede che il vento sia cambiato, anzi che ci si trovi nella fase peggiore della degenerazione”: magari su questo sarebbe ben contento di essere smentito.
E non solo lui…
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Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!