Il sindaco Enrico Trantino, bisogna riconoscerlo, è stato il primo ad accorrere nell'imminenza di quello che ormai è definito da tutti “L'incredibile incendio” dell'aeroporto di Catania.
Nei giorni successivi, pur nella prudenza dovuta al ruolo istituzionale ed all'esigenza di non turbare il corso dei lavori di ripristino, nelle varie interviste è apparso in grande sofferenza.
Allo stesso tempo, su preciso incarico del ministro della Difesa Guido Crosetto, il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia Manlio Messina ha effettuato diversi sopralluoghi, culminati nella foto di gruppo con militari ed accanto all'AD di SAC Nico Torrisi, circostanza che aveva suscitato perplessità essendo intesa come un tacito endorsement, mentre il post pubblicato dallo stesso deputato su Facebook ringraziava la Difesa ed i militari impegnati, senza tuttavia neanche citare la SAC, segno questo che, al contrario, poteva essere interpretato come una presa di distanza.
In effetti, l'on. Messina ha avuto modo di chiarirci personalmente che il suo apprezzamento andava esclusivamente al lavoro svolto dai militari dell'aeronautica, che stavano con straordinaria professionalità ed abnegazione approntando le strutture necessarie a sostituire quelle inservibili di SAC.
Pochi minuti fa arriva una possibile chiave di lettura che farebbe propendere per quest'ultima interpretazione.
Un durissimo comunicato di Fratelli d'Italia, infatti, riporta la posizione dei vertici del partito di maggioranza, firmato dal Sindaco di Catania, Enrico Trantino, congiuntamente ai Parlamentari siciliani di Camera e Senato, del gruppo all'Ars di Fratelli d’Italia e ai coordinamenti regionale e provinciali del partito della Sicilia Orientale.
ECCO IL COMUNICATO:
"I danni all'immagine e all'economia siciliana causati dall'incendio all'aeroporto di Catania e dalla gestione di ciò che ne è succeduto sono incalcolabili.
Per questo motivo riteniamo che la conduzione dell'aeroporto di Catania da parte di SAC si sia rivelata evidentemente carente, specie nella programmazione degli interventi strutturali necessari, mai realizzati, per supportare negli anni il sempre maggiore flusso di partenze e arrivi.
Anche sulla gestione dell'emergenza riteniamo che molte cose non abbiano funzionato nel mitigare i disservizi che gli utenti hanno dovuto e continuano a subire.
La nostra attenzione rimane alta sulla situazione e chiediamo che il cronoprogramma sul progressivo ritorno alla normalità sia speditamente rispettato senza ulteriori ed ingiustificabili lungaggini. In questo senso è molto positivo quanto fatto dal governo nazionale con il ministero della difesa che ha celermente messo a disposizione le tensostrutture per velocizzare le operazioni tendenti alla normalizzazione dei flussi.
Intanto, per mitigare i gravi danni d'immagine subiti dall'Isola, non solo per la vicenda aeroporto di Catania ma anche per le emergenze incendi e blackout energetici, l'assessore regionale al turismo, Elvira Amata, sta già lavorando ad una importante campagna di promozione in Italia e all'estero che punti a trasmettere messaggi rassicuranti sulla destinazione Sicilia.
Per quanto concerne gli aiuti di natura economica per cittadini ed imprese ricadenti sul territorio maggiormente penalizzato dai disservizi, quindi l'intera Sicilia orientale, chiediamo al governo regionale e nazionale di prevedere a breve termine specifiche misure straordinarie, alla stregua di quanto avvenuto con le aree riconosciute in stato di emergenza, quali per esempio: ristori, differimento scadenze fiscali, moratoria bollette, accesso al credito agevolato, etc.
Anche su questo fronte, su nostro impulso, il confronto è già avviato e siamo certi che le risposte saranno all'altezza di quanto i cittadini si attendano".
Questa una dichiarazione di una chiarezza inusitata nel panorama politico italiano e che dovrebbe comportare conseguenze immediate: Game Over.
Sperando che, finalmente, l'aeroporto di Catania possa avviarsi ad essere quel vero hub del Mediterraneo adeguatamente gestito di cui, come questi ultimi fatti dimostrano, la nostra comunità ha assolutamente bisogno.
Chiaro? ENAC minaccia la revoca ad AST perché denuncia pericolosità della gestione carburanti da parte di una società privata! Lunare!
Non si capisce, con questo atteggiamento assunto da ENAC, quale interesse pubblico venga tutelato. Non si capisce proprio.
Anche perché i rischi per la sicurezza denunciati dal presidente AST Tafuri erano ampiamente documentati, tanto è vero chela Procura di Agrigento ha sequestrato l'impianto.
La vicenda ha avuto altri epiloghi, con ENAC che ha preteso …ci torneremo.
Bhe, forse è il caso che il ministro dei Trasporti Matteo Salvini cominci a capire che mestiere deve fare e se non lo capisce, se ne scelga un altro.
Leggi anche:
"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"
Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!