Siamo al 16° giorno della più incredibile comica di tutti i tempi.
E magari qualche conto si può cominciare a farlo, al netto di comunicati e dichiarazioni che si commentano da soli e che ieri hanno raggiunto vette di genialità che si pensava impossibili.
Allora, vediamo quanto costa di denaro pubblico una governance che raccontiamo da anni ed ora tutto il mondo comincia a conoscere sul serio.
Come sappiamo la SAC è una società interamente pubblica, e la direzione e controllo è affidata alla Camera di Commercio del Sud Est attualmente nelle mani del Commissario Straordinarissimo Antonio Belcuore, di cui ieri abbiamo accennato qualcosa e su cui torneremo.
La SAC è gestita da un consiglio di amministrazione composto da 5 membri nominati dai soci: dovrebbero avere tutti specifici requisiti, ma anche su questo torneremo in seguito.
L'operato degli amministratori è controllato, o almeno così prevede la legge, da un Collegio dei Sindaci composto da tre componenti.
Questa l'attuale composizione:
Quindi, tra CdA e Sindaci, si spendono, di soldi pubblici, ogni anno, 345 mila euro.
Spiccano i 115 mila euro destinati all'amministratore delegato.
Quanti di questi amministratori avessero esperienza nel settore del trasporto aereo prima di assumere l'incarico lo vedremo un'altra volta.
Al costo della governance in senso stretto, devono certamente aggiungersi i consulenti che evidentemente sono ritenuti necessari, indispensabili, per assistere gli amministratori nelle loro funzioni.
Quindi, dal giugno 2022, 20 consulenze, tutte con affidamento diretto tranne i tre componenti dell'organismo di vigilanza, per un totale, nell'ultimo anno, di ben 456 mila euro.
Si tratta, come detto, di consulenze fiduciarie e quindi direttamente riferibili agli amministratori, che portano così il costo annuo dell'attività di governance ad oltre 800 mila euro.
Anche in questo caso, quanti di questi consulenti avessero esperienza nel campo aeroportuale, lo vedremo un'altra volta.
Tra i consulenti alcuni beneficiano di una quantità eccezionale di altri affidamenti per attività professionali e qualcuno di loro ci ha appena denunciati, giusto giusto qualche giorno prima che scoppiasse l'incendio che non poteva capitare: torneremo anche su questo.
Spicca, considerato anche che di incendio ci si occupa, la tri-consulenza affidata direttamente ad Orazio Condorelli che, come si legge nell'elenco, ha un affidamento diretto generico da 30 mila euro annui e poi uno come procuratore speciale antinquinamento da 5 mila e come procuratore speciale, appunto, antincendio, da 7 mila.
Orazio Condorelli nella qualità di procuratore speciale antincendio, come abbiamo visto in altro articolo, firma, insieme al dirigente Palumbo, quello che temeva di essere arrestato "per le minchiate che gli faceva combinare quel testa di minchia di Nico", l'elenco degli addetti antincendio tra cui era compreso almeno un dipendente già morto da tempo ed altri che non avevano idea di cosa fare.
Bene, benissimo. Tutto normale per l'ENAC ed il ministro Salvini.
Ora, lasciamo perdere i vari dirigenti, dei quali la SAC non pubblica i compensi annui, probabilmente violando le norme sulla trasparenza e che pare godano di stipendi, premi e benefit di notevole entità.
Invece, agli oltre 800 mila euro di costo in senso stretto, è ragionevole aggiungere i numerosissimi incarichi professionali, anch'essi molto, molto interessanti.
Nell'ultimo anno, TUTTI con affidamento diretto, ne sono stati assegnati numerosi e per i motivi più disparati per un totale di altri 811 mila euro:
La somma finale, che probabilmente completa non sarà, la facciano i lettori, neanche a togliergli il gusto: vabbè, tutta questa “governance”, con consulenti e incaricati vari costa oltre il milione 600 mila. In un anno. Con affidamenti diretti. Soldi pubblici.
Magari gliela si potrebbe fare una telefonata al vice della Meloni Tajani, che sarà contento e apprezzerà senz'altro.
A proposito, ma la premier Meloni: nulla da dire su quanto sta accadendo a Catania?
Per il resto, ci sarà tempo per valutare le percentuali di efficacia di alcuni di questi incarichi, magari delle tante cause legali: ci sarà tempo.
E anche di capire quanti di questi professionisti direttamente incaricati avevano in precedenza trattato questioni attinenti il traporto aereo ed affari aeroportuali. In alcuni casi magari non occorre esperienza specifica, ma in molti dovrebbe essere probabile di si.
Intanto, con tutta questa gente e tutti questi soldi pubblici spesi, non se n'è trovato uno capace di prendere un'estintore e spegnere una scintilla… che non doveva scintillare.
Leggi anche:
"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"
Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!
