Oggi alteriamo un pò le regole classiche dell'informazione, ma tanto si sa che noi la cronaca la trattiamo come ci pare.
Quindi anticipiamo subito in estrema sintesi cosa racconteremo in seguito, perché prima vogliamo fare due premesse.
La vicenda di cronaca, che proveremo a far diventare politica e sociale, riguarda il dipendente della ex Pubbliservizi Filippo D'Amore che è stato licenziato più che brutalmente per “sopravvenuta inidoneità fisica” dall'amministratore unico della nuova azienda speciale, oggi SCMC, avvocato Mario Balsamo.
Filippo D'Amore ha ricevuto la raccomandata di licenziamento alle 20 della sera prima e la mattina del 29 giugno si è recato presso la sede dell'azienda. a Le Ciminiere, è salito sui tetti minacciando di buttarsi di sotto.
Data la notizia, sui cui torneremo, andiamo alle due “premesse promesse”.
La prima premessa: tutto quanto è accaduto, sta accadendo e accadrà in Pubbliservizi e collegate varie è responsabilità diretta e personale di una politica ebete ormai del tutto incapace di affrontare i problemi più elementari, figuriamoci quelli che essa stessa riesce a complicare, proprio come la Pubbliservizi che ancora nessuno è riuscito a spiegare perché l'hanno fatta fallire per costituirne un'altra che neanche riesce a partire.
La seconda premessa: riguarda il fatto che per fortuna ci sono i Carabinieri!
Quando siamo arrivati sul posto intorno alle 10 del mattino per documentare quanto stava accadendo, abbiamo trovato già all'opera alcuni militari dell'arma dei Carabinieri, intervenuti per impedire che la vicenda si trasformasse in tragedia peggiore di quella che era.
Hanno operato con la consueta professionalità, dimostrando piena comprensione della delicatezza della situazione, resa ancora più difficile dal fatto che il signor D'Amore si trovava, come documentato dalle immagini, in una posizione di grave pericolo ed in forte alterazione, si scoprirà solo dopo, ai primi controlli in ambulanza, che aveva un tasso glicemico a circa 400 e la pressione oltre i 200: sarebbe bastato un capogiro.
I carabinieri, guidati personalmente dal Comandante del Nucleo Radiomobile presente all'intera operazione, sono invece riusciti a farlo ragionare, garantendogli l'assistenza necessaria, rassicurandolo su una possibile soluzione e facendogli ricordare di avere una famiglia che lo aspettava. Un' efficacia riconosciuta dallo stesso dipendente che nel corso dell'intervista ha tenuto a ringraziare i militari intervenuti.
Nella chiusura del comunicato diffuso dall'Ufficio Stampa dell'Arma si legge: “Quanto accaduto testimonia come sia sempre necessario porsi in ascolto dell’altro, con vicinanza e comprensione, approccio che da sempre contraddistingue l’operato dei Carabinieri, a cui ci si può rivolgere non solo per questioni attinenti alla sicurezza pubblica, ma anche nei momenti di sconforto, a tutela della vita.”
Se solo ragionassero così quelli che devono prendere decisioni politiche…
Ma adesso veniamo alla notizia.
Abbiamo detto che il signor Filippo D'Amore era un dipendente della fallita Pubbliservizi, transitato con i suoi 330 colleghi nella nuova società che Città Metropolitana di Catania ha fondato qualche mese fa, la Società Metropolitana Servizi Catania.
Anche di questa nuova società pubblica ci siamo dovuti occupare, ricavandone la sensazione che non stia andando per niente bene la fase di start up.
Negli ultimi giorni la tensione si è alzata a causa di alcune decisioni annunciate dall'amministratore unico nominato in maniera fiduciaria dalla Città Metropolitana, come detto l'avvocato di San Giovanni la Punta Mario Balsamo.
A segnalarle il funzionario della Filcam CGIL Giuseppe Grillo, accorso a Le Ciminiere appena si è diffusa la notizia della estrema protesta di D'Amore ed intervistato dalla nostra Giada Pagliari:
Quindi, quello che si teme è l'avvio di una serie di azioni che possano coinvolge oltre D'Amore anche altri dipendenti, con l'attuazione di licenziamenti sia per “sopravvenuta inidoneità fisica” che per mancanza del deposito dei “carichi pendenti”, altra nota dolente di questo difficile avvio dell'azienda speciale.
Pare che, a seguito di un “accordo capestro” imposto ai lavoratori pena la mancata assunzione, questi non possano ricorrere alle autocertificazioni previste dalla legge per dichiarare la loro compatibilità con il posto di lavoro, ma debbano presentare certificati originali che richiedono tempi e costi non indifferenti, gravandoli così di incombenze che avrebbero potute essere evitate.
Ma ormai è chiaro che nella gestione di SCMC le criticità sono diverse e coinvolgono la Città Metropolitana che sta rischiando più di un danno erariale, ma su questo torneremo prossimamente.
Intanto, la vicenda che riguarda Filippo D'Amore è brutta assai.
Dicevamo che alle 20 della sera riceve la brutale lettera di licenziamento, a 59 anni, con diverse patologie e 7 figli
Bhe, più che brutale, e l'aggettivo più adeguato non ci viene…
Il paradosso di una società pubblica creata con la motivazione dichiarata per salvare i dipendenti di quella inopinatamente fallita ed ora vengono licenziati, oltre ad essere stati demansionati, con riduzione di ore lavorative e pagati sei euro l'ora: bella roba davvero!
A raccontare lo stato d'animo, al microfono della nostra Elisa Petrillo, è lo stesso dipendente appena qualche ora dopo essere stato convinto dai Carabinieri a cessare la pericolosa protesta:
Ascoltando i colleghi di D'Amore, che hanno subito fatto quadrato, sembrerebbe che il gravissimo provvedimento sia arrivato dopo un duro scontro nel corso di una riunione con l'amministratore Balsamo in cui lo stesso dipendente avrebbe chiesto chiarimenti sulla nomina e requisiti dell'avvocato Balsamo a ricoprire la carica. Cercheremo di capire meglio.
Intanto, si è ancora in attesa che sull'intera vicenda si pronunci il sindaco metropolitano Enrico Trantino che, anche considerando che la nomina e permanenza degli amministratori di una società pubblica partecipata è assolutamente fiduciaria, ha la responsabilità diretta e personale di quanto sta accadendo ed anche di spiegarlo alla Città, che lo ha eletto soprattutto per risolvere questi problemi.
E non c'è altro tempo da prendere che se n'è perso già troppo, con danni di ogni tipo che qualcuno dovrà ripagare.
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