Quando il capo pro tempore di un qualsiasi ente sente il bisogno di emanare un comunicato che esordisce con “si è svolto in un clima di totale serenità e condivisione…” si capisce subito che la situazione è più grave di quello che si possa immaginare.
Già quando si cominciano a convocare “vertici di maggioranza” significa che le cose non vanno per niente bene, ma sono le notizie che filtrano ed il tono dei resoconti ufficiali che descrivono meglio la reale situazione.
Ed è quanto accaduto con la mail diffusa alle 21.02 dall'ufficio stampa della presidenza della regione siciliana con a capo, al momento, Renato Schifani. Ed è difficile pronosticare per quanto tempo ancora.
Infatti, la riunione è conseguenza delle fibrillazioni degli ultimi giorni, culminati nello schiaffone, apparentemente senza reazioni, all'assessore all'Economia Marco Falcone al quale Schifani ha tolto la delega alla programmazione dei fondi PNRR.
Anche il mutismo dello stesso Falcone, che allo schiaffone somma l'affronto della nomina ostile di un assessore nella giunta Trantino riferibile al suo diretto concorrente elettorale, appare sintomatico di un clima da parenti serpenti.
Il tutto condito dalle vicende di “Cannes e dintorni” con milioni pubblici buttati da tutte le finestre possibili, i pasticci su camere di commercio e SAC, le manovre di Micciché che prepara la controffensiva e le sortite di Cateno De Luca che neanche immaginava di potersi divertire tanto.
Torniamo al “comunicato”.
Già titolo sa di “excusatio”: “Palazzo d'Orleans, vertice di maggioranza conferma sostegno al governo Schifani”,.
Altro segnale che molto non va: se si è costretti a “confermare” un “sostegno” è come se si affermasse il contrario, il sostegno evidentemente non c'è.
Proseguiamo nella lettura: “Si è svolto a Palazzo d'Orleans, in un clima di totale serenità e di condivisione del programma di governo, una riunione di maggioranza, convocata dal presidente della Regione Renato Schifani, alla quale hanno partecipato i capigruppo e i segretari regionali della coalizione di centrodestra.”
Il “tavolo” è quindi allargato a tutti gli esponenti della presunta maggioranza e il clima dichiarato è quello di cui abbiamo detto all'inizio: anche in questo caso se si ha la necessità di affermarlo è solo perché in realtà è il contrario.
E ancora: “Nel ribadire il pieno e convinto sostegno al governo regionale, si è determinato di individuare la data delle consultazioni elettorali per l’elezione dei presidenti delle Province nella primavera del prossimo anno, auspicando la tempestiva approvazione della legge di riforma.”
“Pieno e convinto sostegno”: vale quanto già detto e più si ripetono queste affermazioni, più è chiaro di come sia grave la situazione.
Mentre il richiamo alle elezioni per le ex province appare come una sorta di messaggio subliminale rivolto a soddisfare gli appetiti dei tanti scontenti e trombati delle ultime competizioni, che così rimarrebbero per un altro anno sotto il giogo della speranza di trovar collocazione.
Poi: “È stato condiviso, inoltre, l’emendamento predisposto dal governo sul tema del sostegno finanziario ai Comuni nei territori dove ricadono i Parchi archeologici e, nel contempo, il presidente della Regione ne ha comunicato il contenuto al presidente dell’Ars.”
Qui c'è il tentativo di porre argine all'iniziativa di Cateno De Luca che ha già spaccato la maggioranza e si sta accreditando per diventare il punto di riferimento politico trasversale dei tanti sindaci scontenti dell'azione del governo Schifani, determinando un processo molto insidioso per la sua tenuta.
Anche il riferimento al “presidente dell'Ars” conferma l'altro fronte aperto tra le istituzioni regionali dall'esito per niente scontato, considerato che Galvagno ha dimostrato di non avere nessuna intenzione di farsi mettere all'angolo e di poter affermare una sua autonomia politica.
Ci avviamo alla chiusura del comunicato: “Il presidente Schifani ha confermato la piena fiducia a tutti i componenti della giunta, anticipando che, in occasione della prossima seduta, stimolerà gli assessori a portare al più presto all’esame del governo le riforme dei settori di loro competenza.”
Anche qui, debordante confermare una “fiducia” che evidentemente è in dubbio, soprattutto al contrario, nel senso che sono molto probabilmente gli assessori a non fidarsi di Schifani che ne sta combinando più di Bertoldo.
E infine il capolavoro: "Il tavolo ha concordato di tornare a riunirsi con cadenza mensile."
Questo, nel gergo politico, denuncia un vero e proprio commissariamento di un governo che ormai non ha più la fiducia di nessuno.
E un tavolo troppo utilizzato sovente …scricchiola.
Leggi anche: