È arrivata nel pomeriggio di ieri l'attesissima decisione del Consiglio di Giustizia Amministrativa sulla bizzarra querelle che vedeva contrapposti il commissario regionale ai commissari ministeriali per la gestione di quel che resta della Camera di Commercio del Sud Est, che in realtà non esiste più e andrebbe riorganizzata ma evidentemente a qualcuno non conviene.
Una storia abbastanza assurda di garbugli più o meno azzeccati, ma che in realtà cela uno degli scontri di potere più feroci e sotterranei mai visti da queste parti.
Quello che possiamo riassumere, per chi fosse arrivato adesso a leggerne, è che la Camera del Sud Est, che riuniva quelle di Catania, Ragusa e Siracusa, viene abrogata nel 2021 da una legge dello Stato che ne impone lo spacchettamento e la riorganizzazione su nuove basi territoriali.
Da quel momento, anche a causa di una serie di provvedimenti sballati da parte del ministero competente all'epoca retto dal leghista Giorgetti, comincia un balletto tragicomico di corsi e ricorsi innanzi a TAR e CGA, i quali a loro volta riescono a dare il meglio di sé con una serie alternata di decisioni che riescono a confondere il quadro più di quanto non lo fosse già, sino ad arrivare a consentire che accadesse un fantasmagorico “commissariamento dei commissari”, una roba da manicomio, ma siamo in Sicilia e quindi tutto, diventando pirandelliano, alla fine in qualche modo si giustifica passando in cavalleria.
Al centro della questione, ancora una volta, la “madre di tutte le battaglie di potere alle falde dell'Etna”: la gestione della SAC, l'aeroporto di Catania.
Ed è qui tutto il quibus: deve essere davvero importante tenerci le mani sopra, forse per i milioni di consulenze, le centinaia di milioni di affidamenti diretti, i “concorsi” in piena campagna elettorale, e compagnia cantando, magari arrivando alla miliardaria tangente sulla privatizzazione di cui qualcuno ha parlato.
Un motivo ci sarà.
Tanto che anche sulla vicenda dei commissari girò voce che una delle nomine fosse il prezzo pagato per l'ennesimo salto della quaglia di improbabili personaggi che campano di politicanza, sul cui capo adesso si addensa allerta meteo tra avvisi di garanzia a fedelissimi, peraltro già condannati e non di meno ricandidati, e, adesso, questa definitiva decisione del CGA che apre scenari nuovi e, si spera, finalmente chiarificatori.
Ma questi sono retroscena da appassionati, torniamo alla notizia.
Dicevamo che sulla stessa Camera di Commercio del Sud Est (che non esiste più), c'è stato un momento, troppo lungo, in cui si sono ritrovati l'un contro l'altro armati, giudiziariamente, i due commissari nominati dal ministero e quello nominato dalla regione con un colpo di mano degno di Richielieu.
Infatti, insediati quelli ministeriali, sono stati subito bersagliati da una serie di ricorsi amministrativi promossi all'inizio dalla governance uscente della Camera di Commercio.
Le decisioni dei giudici sono state contraddittorie tra primo e secondo grado, riuscendo comunque a paralizzare l'iniziativa di riorganizzazione prescritta dalla legge.
Sino al colpo di scena, da noi previsto ed anticipato nelle sue conseguenze.
Ad un certo punto, infatti, tra un giudizio e l'altro, c'è stata una fase in cui il decreto ministeriale di nomina ministeriale veniva sospeso dai giudici amministrativi, consentendo il ritorno della dirigenza elettiva che, con una mossa ardita, decideva di dimettersi per provocare la nomina di un altro commissario, stavolta di nomina del presidente della Regione, che in questo modo spostava la querelle dal piano giudiziario a quello politico.
E cos, veniva nominato un commissario regionale originario di Acireale, che immediatamente si contrapponeva a quelli ministeriali, dando il via a nuovo balletto di ricorsi.
Nel frattempo accade di tutto, compreso il tentativo di sovversione di alcune nomine all'interno di SAC, ma complicheremmo la questione ad occuparcene adesso e ci ripromettiamo di tornarci perché merita un approfondimento per quanto è gustosa la faccenda: chi ce li ha davvero, all'origine o adesso, i “requisiti” per la nomina ad amministratore SAC, compresi top manager e casalinghe rampanti? Ci torneremo
Fatto sta che, ieri, arriva la decisione del CGA (qui l'ordinanza) e da oggi la partita si fa interessante.
L'ultimo ricorso amministrativo era promosso dal commissario regionale della Camera di Commercio del Sud Est Antonio Belcuore, assistito dall'avvocato Agatino Cariola, che contestava la legittimità della nomina dei commissari nominati dal ministero Pucci Giuffrida e Massimo Conigliaro, difesi dall'avvocato Lino Barreca, mentre il ministero che li ha sostenuti nel giudizio era rappresentato dall'Avvocatura dello Stato.
Sorvoliamo sui passaggi in punta di diritto e arriviamo subito alla conclusione che, almeno stavolta, è finalmente cristallina: il CGA ha respinto il ricorso del commissario regionale, ritendo persino che non risulta “sorretto da sufficiente fumus boni iuris” e ritenendo altresì “che il pregiudizio dedotto dalla parte istante neppure pare acquisire cumulativamente i prescritti caratteri di gravità, irreversibilità e irreparabilità”.
Quindi, troppo tempo perso: non c'erano proprio gli estremi per bloccare insediamento e lavoro dei commissari per giungere al nuovo assetto delle camere di commercio.
L’ordinanza del Consiglio di Giustizia Amministrativa, infatti, mette finalmente la parola “fine” al diritto dovere dei Commissari Dott. Giuseppe Giuffrida e Massimo Conigliaro di procedere all’insediamento ed alle complesse operazioni di scorporo e riordino delle Camere di Commercio siciliane.
Un effetto che scaturiva già dalla sentenza n° 245/23 del CGA, che aveva accolto l’appello dell’Avvocatura dello Stato ed al contempo respinto tutti gli altri motivi di ricorso proposti in primo grado dalla Cam Com Sud Est e dai Consiglieri all’epoca in carica, facendo rivivere ad ogni effetto di legge il Decreto 30.3.2022 di nomina dei Commissari ad acta Dott.ri Giuffrida e Conigliaro.
Ma gli ulteriori ricorsi promossi, come detto, dal commissario regionale Belcuore avevano di nuovo bloccato l'iter di riorganizzazione delle camere, a vantaggio di chi o cosa non è ancora chiaro. Più o meno.
La decisione del CGA provoca l'immediata decadenza del commissario regionale e, dando ragione al ministero, conferma il diritto/dovere dei suoi Commissari Giuffrida e Conigliaro di proseguire nel loro insediamento e nelle correlate attività.
Quindi, buon lavoro ai Commissari ministeriali Giuffrida e Conigliaro: … ne avranno parecchio
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Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!