Caro Direttore,
nei giorni in cui la classe partitica locale si è, finalmente, decisa a definire i nomi dei candidati sindaci che saranno proposti per la guida della città di CATANIA, continua a mancare il dibattito politico in merito ai programmi che, le singole coalizioni, presenteranno ai catanesi.
Come ho già avuto modo di suggerire, nella condizione in cui si trova la nostra città, dal futuro Sindaco occorre pretendere una prova di creatività, indispensabile per superare la crisi di sistema in cui è stata portata CATANIA.
Infatti, il bilancio del Comune, con un extra debito di circa € 140.000.000, non consentirà di compiere previsioni di spesa affidandosi alle sole risorse presenti nelle casse comunali.
Per potere trainare la nostra comunità fuori dalle sabbie mobili in cui è stata portata dalle precedenti amministrazioni, sarà indispensabile agire come fece l’architetto Jaime LERNER che, eletto Sindaco della città di CURITIBA (Brasile del sud - Stato di Paranà), riuscì in pochi anni a trasformare la sua città, rendendola un esempio di sostenibilità, che tutt’oggi resiste.
Occorre restituire ai catanesi quella speranza che, nel corso della storia, ha sempre consentito di sconfiggere i regimi autoritari; che ha dato la forza ai giovani di marciare per i propri diritti, affinché venisse affermato il principio che tutti i cittadini hanno pari dignità e sono uguali, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Per fare ciò occorre che il futuro Sindaco abbia una visione chiara di come CATANIA dovrà essere trasformata, per accompagnare la nostra intera comunità verso un futuro migliore.
Una città di CATANIA in cui, finalmente il waterfront sarà una realtà (così come accade in tutte le più importanti città costiere al mondo) e non limitato a porzioni del lungomare, bensì esteso da Piazza Mancini Battaglia fino all’Oasi del Simeto.
Una CATANIA in cui le fonti energetiche non saranno più rappresentate dai carboni fossili, ma saranno assolutamente “green”, non inquinanti e a basso costo per il cittadino.
Una CATANIA in cui la viabilità sarà agevolata da mezzi veloci di trasporto, sia terrestri che sotterranei.
Una CATANIA in cui sarà finalmente possibile camminare lungo le strade in assoluta sicurezza.
Una città in cui sarà possibile fare tanto altro.
Caro Direttore,
ovviamente, non sono così ingenuo da pensare che il futuro Sindaco sarà dotato di una “bacchetta magica” in grado di trasformare una palude in un ridente giardino pensile.
Come già spiegato in precedenza, il rinnovamento della nostra città sarà possibile soltanto con il contributo di tutti i cittadini, in generale, e delle migliori forze produttive, in particolare.
In una condizione di dissesto finanziario, compito dell’amministrazione comunale sarà quella di agevolare gli investimenti dei privati, nelle forme del project financing.
Un ruolo politico fondamentale sarà svolto dal futuro Primo Cittadino che dovrà chiedere al Governo Centrale, non l’autorizzazione per realizzare le opere pubbliche necessarie alla nostra città, ma la trasformazione dell’intero territorio comunale in una Zona Economica Speciale (acronimo ZES).
Com’è noto esse sono degli ambiti territoriali, già costituiti con la legge n. 123/2017, in cui le imprese già operative o di nuovo insediamento possono beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative.
In questo momento, soltanto alcune particelle del territorio del Comune di CATANIA sono state istituite quali ZES: l’obiettivo del futuro Sindaco dovrà essere trasformare l’intero territorio comunale in una zona economica speciale, ovvero in un laboratorio istituzionale che fungerà da guida per l’intero Paese.
Caro Direttore, facciamo sì che, alle prossime elezioni, venga eletto chi ha la volontà di curare la nostra città e non chi ha voglia di continuare a drogarla.
Un caro saluto e buon lavoro.
Dario RICCIOLI
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