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Trasporto aereo: commissione d'inchiesta sugli accordi tra società di gestione e compagnie aeree

03-05-2023 06:30

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, SAC&CamCom, Focus,

Trasporto aereo: commissione d'inchiesta sugli accordi tra società di gestione e compagnie aeree

...e in pentola bolle anche uno strano aumento del capitale SAC riservato al comune di Comiso

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Torna al centro dell'attenzione quanto accade nei trafficati e trafficanti corridoi degli scali aerei siciliani.

 

A Catania, abbiamo anticipato qualcosa, si stanno giocando tiri mancini da ogni parte, con assemblee soci convocate e rinviate, ordini del giorno con aumenti di capitale riservati e vettori aerei che si ritirano nonostante importanti iniezioni di liquidità: insomma, come al solito si prova a non far capire niente.

 

In una lunga intervista televisiva di qualche giorno fa l'ex presidente dell'Enac Riggio ha affrontato alcuni temi del settore aereo particolarmente scottanti in questo periodo nel quale i prezzi dei voli sono cari e l'aeroporto di Comiso non ha quasi più collegamenti.


Il dott. Luigi Crispino presidente di Aerolinee Siciliane, compagnia aerea ad azionariato popolare, in quella occasione è stato più volte chiamato in causa e a questo proposito ha emanato nel tardo pomeriggio di ieri un comunicato attraverso il quale ha inteso rivolgersi proprio a Vito Riggio, oggi amministratore della Gesap di Palermo, ed al contempo approfittandene per lanciare alcuni allarmi.
 

Crispino pone infatti una domanda che riguarda proprio il comportamento che verrà tenuto dagli aeroporti siciliani al momento di dover accogliere la sua nuova compagnia che sembra non godere di particolari simpatie ne tra i gestori degli scali di Palermo e Catania ne tra i vertici della Regione. 

 

Riggio, rispondendo ad un telespettatore, con il quale conveniva sulla necessità di avere più vettori nei nostri scali, aveva affermato che non ci sono mai stati e non ci saranno in futuro favoritismi o trattamenti particolari nei confronti di compagnie che hanno licenze e autorizzazioni per operare.


Il presidente di Aerolinee fa però notare che non è sempre così: a Comiso, per esempio, per l’handling era stato chiesto alla nascente compagnia siciliana, senza dare alcuna giustificazioni in merito, un prezzo ben sette volte maggiore di quanto pagava Ryanair.

 

In pratica, con questi metodi di gestione delle relazioni commerciali, gli scali diventano ostaggio di alcune selezionate compagnie: e c'è da capire perché.


Questo sta  infatti a dimostrare che è praticamente impossibile, per vettori non supportati, entrare nel mercato per calmierarlo e nessuno sarà mai disponibile ad investire sui cieli della nostra Isola. 

Crispino esprime dubbi evidenti anche sulla vicenda di Comiso, dove occorreva più trasparenza nella ricerca delle compagnie interessate e alle trattative svolte.


"Il trasporto aereo è un patrimonio per il pubblico e per l'economia del territorio; le regole devono essere trasparenti e uguali per tutti, sarebbe giusto, ora, sapere su cosa si sono basati gli accordi con Aeroitalia ma soprattutto quanti contributi verranno elargirti e con quale escamotage burocratico” “Le leggi italiane ed europee, - insiste Crispino -, vietano tassativamente trattative private e secretate limitando gli interventi economici che devono, comunque, essere sempre dichiarati pubblicamente". 

 

A quanto pare a Comiso non è andata così, anzi tutto è ancora avvolto da una nebbia oscura.


“Non si sa - prosegue il comunicato - quanti voli verranno veramente effettuati da questa compagnia e in cambio di quali interventi economici mentre si nutrono seri dubbi sulla relativa capacità della stessa di rispettare impegni così gravosi in termini di frequenze e aeromobili.”


"Al punto in cui si era arrivati, - sostiene Crispino -a stagione inoltrata, per non mettere a rischio la stessa sopravvivenza dell'aeroporto, sarebbe stato opportuno, invece, concludere con Ryanair ed attrezzarsi per cambiare in tempi meno brevi.


E ancora, qui la novità: “Ci si aspetta, quindi, che il presidente Schifani accolga la proposta che sta per essere avanzata dal M5S all’ARS di istituire una commissione d'inchiesta per individuare eventuali responsabilità.”


“E' bene ricordare, inoltre, che dal 1995, cioè da quando nacque AirSicilia e fino al 2012 quando è morta Windjet, compagnie che avevano lo stesso criterio di tariffazione in quanto fondati dalla stessa persona, i prezzi dei biglietti in Sicilia non hanno mai raggiunto i livelli di oggi.”


“Va da se, - conclude Crispino - , che il caro voli deriva dal comportamento spesso scorretto e parziale della Regione e dei Gestori aeroportuali e solo offendo a tutti i vettori, piccoli o grandi, simpatici o antipatici, gli stessi servizi alle stesse condizioni si potrà sperare in una concorrenza libera che non mancherà di incidere sul monopolio e sui prezzi di qualche compagnia."

 

A proposito degli “accordi commerciali” tra società di gestione e compagnie che Crispino sostiene di dubbia legittimità, tra gennaio e marzo 2023, la SAC di Catania ha elargito alla compagnia irlandese Ryanair 1 milione e 353 mila euro con la causale “contratto di promozione commerciale”, di cui 1,118 milioni il 5 gennaio 2023 per il solo scalo di Comiso, operazione che evidentemente non è servita ad evitare che Ryanair abbandonasse repentinamente e polemicamente lo scalo comisano lasciandolo in braghe di tela.

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Si spera che la costituenda commissione parlamentare d'inchiesta possa dare finalmente qualche risposta.


Leggi anche:  





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"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"

 

Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza." 

 

E noi ridiamo!









































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