Stanno accadendo cose strane, stranissime, a Catania.
E proprio mentre ci si avvia verso elezioni comunali di cui non frega a nessuno se non a quelli che si stanno già scannando per occupare un'inutile posto nell'inutilissimo consiglio comunale.
In Confindustria Catania, ad esempio, pare ci siano problemi nel cambio di governance, con accuse pesantissime di cui ci occuperemo prossimamente.
Per oggi ci concentriamo su vecchie conoscenze.
Le cose più strane, stranissime, si stanno infatti consumando intorno ad enti di cui ci siamo occupati a lungo, tutti intrecciatissimi tra loro e le cui dinamiche restano un unicum mondiale: Camera di Commercio del Sud Est, SAC aeroporto di Catania e Sac Service.
La Camera di Commercio del Sud Est, come noto a tutti tranne a chi dovrebbe garantirne la legalità, non esiste più, per legge, da quasi un anno, si doveva provvedere ad un riassetto generale con la nomina di nuovi rappresentanti, ma essendo Catania il suo epicentro, cioè la città dove trionfa l'Assurdo, tra ricorsi e contro ricorsi resta in vita col solo scopo di mantenere e garantire altri assetti di potere che a loro volta servono altri interessi: anche su questo andremo ad approfondire tra qualche giorno perché proprio in queste ore il “ridicolo ministeriale” sta raggiungendo livelli inusitati. Vedremo.
La Camera di Commercio, si sa, controlla l'altro pozzo senza fondo di assurdità che è la SAC, la società di gestione dell'aeroporto di Catania che è una sorta di repubblica a sé.
In SAC , oltre tutto quello di cui abbiamo scritto per anni e già più volte affermato come vero da definitive sentenze del Tribunale di Catania che ha archiviato querele (più volte) nei nostri confronti e ancor di più dall'ANAC, che ha chiaramente individuato mala gestio e che ancora se ne sta occupando, proprio in questi giorni si stanno realizzando tentativi di colpi di mano di varia natura e stanno volando richieste di accesso agli atti che partono addirittura dal 2016, per richiedere i requisiti dei vari amministratori che si sono succeduti nelle cariche, e qualche risposta dovrebbe arrivare dall'ostensione dei verbali del collegio dei sindaci che quei requisiti sono chiamati per legge a valutare. La loro lettura sarà finalmente occasione di fugare ogni dubbio e tacitare le voci che si rincorrono da troppo tempo incontrollate.
Ed è importante anche perché i requisiti per amministrare un'azienda così particolare e così strategica come una società di gestione di un aeroporto da 10 milioni di passeggeri, vanno valutati anche nella loro conservazione ed attualità nel tempo, e non è chiaro se questi adempimenti di controllo siano stati fatti, quando e come.
Aspettiamo le risposte e ne daremo conto, anche nel caso provino ad opporre un qualche diniego: a maggior ragione ne daremo notizia, ovviamente.
E, così per inciso, proprio sul Collegio dei Revisori qualche curiosità sorge, come ad esempio l'elenco di indennità e soprattutto rimborsi spese liquidati al componente Carmelina Volpe, che a far data dal 2018 è costata, per come si evince da quanto pubblicato dalla stessa SAC, la bellezza di oltre 158 mila euro, con “rimborsi spese” che superano i 5 mila euro.
Ora, non sarebbe più sano nominare revisori che necessitano di meno spese per svolgere il proprio ruolo?
Ma questo lo segnaliamo così, tanto per cronaca, come segnaliamo che gli altri componenti del collegio dei revisori sono i dottori Saverio Romano, presidente, e Salvatore Maurizio Dilena.
La SAC, tra le altre cose, proprio in questo periodo, che, per pura coincidenza è delicato momento elettorale proprio a Catania, ha lanciato tramite società esterne, dei bandi per creare “elenchi di candidati ad essere assunti”, vicenda che ha suscitato un vespaio di polemiche e anche su questo torneremo più dettagliatamente a breve perché è di chiaro interesse pubblico.
In attesa di ottenere risposta agli accessi agli atti, un'altra questione si pone sulla controllata della SAC, la società in house che gestisce i più importanti servizi di terra presso l'aeroporto di Catania e conta 470 dipendenti: la mitica SAC Service.
In Sac Service quello che colpisce è l'alternarsi di governance che viene stabilita a seconda delle esigenze di spartizione di ruoli: si passa dall'amministratore unico al consiglio di amministrazione a seconda se prevale l'interesse a trovare poltrone per qualcuno piuttosto che il controllo assoluto e diretto.
Attualmente c'è un consiglio di amministrazione formato da consiglieri di provenienza camerale, e l'ex amministratore unico, Pippo Interdonato che è un alto dirigente della controllante SAC, ne è il Direttore Generale.
Sul sito trasparenza le informazioni sugli organi sociali, consiglio di amministrazione e direzione generale, sono a dir poco carenti, anzi non se ne trova traccia.
Nella sezione dedicata viene indicata la sola figura del Direttore Tecnico Security che poi è lo stesso Interdonato
Quindi nessuna traccia del CdA e neanche del ruolo di Direttore Generale, mentre per quanto riguarda le informazioni si fermano al momento della nomina, nel 2018, e le relative dichiarazioni reddituali e patrimoniali si fermano a quella data.
Il compenso è fissato, per quanto attiene al ruolo di direttore tecnico security, in 6 mila euro, che si aggiungono agli emolumenti di dirigente della società controllante SAC.
Non risultano compensi per il ruolo di Direttore Generale, mentre ai consiglieri di amministrazione vengono riconosciuti rimborsi spese.
Nel bilancio della SAC Service chiuso al 31 dicembre 2022, appena approvato dal CdA, si trovano alcune voci che non vengono spiegate e che proveremo a chiarire, come ad esempio “compensi ad amministratori non soci profess.”, o compensi e rimborsi a “cococo”:
Ed a proposito di “dirigenti”, torna il tema di quelli della SAC, dei quali sul sito trasparenza non viene pubblicato nulla per quanto attiene ai compensi, rimborsi e benefit, come sembra dovrebbe farsi ai sensi della normativa vigente e delle circolari ANAC e, cosa ben più interessante, alcuni di questi sembra mantengano le stesse funzioni di controllo da tempo immemorabile, non osservando gli obblighi di rotazione.
Insomma, torna di assoluta attualità cosa sta accadendo intorno alle Camere di Commercio come dalle parti di Fontanarossa, e si tratta di dinamiche di assoluto interesse pubblico, con risvolti che restano inspiegabili per i modi in cui si svolgono in un contesto politico di cui si stenta a scorgere qualsiasi principio di ragionevolezza, anche in termini di “disattenzione” da parte di molti.
Noi possiamo solo raccontare, quando ci sono notizie di pubblico interesse: ed in questi giorni pare ce ne siano parecchie:
STAY TUNED…
Leggi anche:
"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"
Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!