Un fatto inquietante, di sicuro interesse pubblico, che speravamo fosse smentito ed invece viene confermato, oltre che dal totale silenzio da parte della società di gestione, anche da una interessante nota del sindacato confederale UIL Trasporti.
In particolare, in questo documento strabiliante, anzi che lascia “esterrefatti” per usare la loro stessa aggettivazione e di sicuro interesse pubblico, la UIL Trasporti sviluppa un ragionamento che spiega bene come funzionano i rapporti all'interno dello scalo etneo.
Quindi, nel rivolgersi alla “presidenza SAC” ed al “direttore Sac Service”, i dirigenti del sindacato UIL Trasporti si lanciano in particolare in due affermazioni di notevole interesse pubblico.
Il primo che “i lavoratori del settore, giornalmente si ritrovano ad operare anche in condizioni non ottimali, con intrascurabili pressioni anche psicologiche.”
Deve quindi preoccupare ben oltre la soglia di attenzione il fatto che in uno scalo così strategico e trafficato il personale sia mantenuto in “condizioni non ottimali” e addirittura “con intrascurabili pressioni anche psicologiche”.
Bhe, la preoccupazione aumenta come la nostra personale solidarietà ai dipendenti che lavorano per le varie società operanti presso lo scalo di Catania.
Ma è la conclusione cui giungono questi dirigenti del sindacato UIL Trasporti laddove invitano i vertici SAC e Sac Service a “sensibilizzare” i dipendenti a “non diffondere notizie di alcun genere”: evidentemente per questi sindacalisti la soluzione è nascondere quello che accade e non, al contrario, portarle all'attenzione dell'opinione pubblica affinché si presti maggiore attenzione per quanto accade, e possibilmente chiarire il perché accadono certe gravissime disfunzioni, perché il personale lavori in queste condizioni e magari chiarire cosa si intende fare per impedirne il ripetersi.
A partire dal fatto che, come documentato da più passeggeri che ce ne inviano prova video, troppo spesso i varchi security attivi sono troppo pochi, appena due ieri in ora di punta, creando caos con interminabili file e, di conseguenza, inevitabili stress e disfunzioni nelle prestazioni professionali degli addetti, qui sì sottoposti a “intrascurabili pressioni anche psicologiche”.
Con chi se la prendono allora i dirigenti sindacali della UIL Trasporti?
O. per loro il “problema è il traffico”, come chiosa citando il mitico Jhonny Stecchino il Segretario della CUB Trasporti Salvatore Ventimiglia cui abbiamo chiesto un commento su quanto sta accadendo:
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Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!