L'ultima volta che ci siamo occupati di quanto sta accadendo in Pubbliservizi il tema principale riguardava l'invenzione di una “Azienda Speciale” che pare abbiano intenzione di costituire in sostituzione di quella che stanno facendo definitivamente fallire.
Nessuno infatti parla più del reclamo contro la dichiarazione di fallimento, che in realtà resta l'unica vera possibilità di uscire dal cul de sac in cui si sono ficcati.
L'unico a mantenere la barra dritta è il consiglio di amministrazione presieduto dall'imprenditore Giuseppe Molino, che il ricorso lo ha presentato ed, assistito dall'avvocato Roberto Li Mura, continua a difenderne le ragioni.
L'azienda speciale, nel precedente articolo lo abbiamo spiegato, rappresenta in realtà un'avventura sulla quale in troppi si sono buttati, molto probabilmente rischiando il collo.
E del resto, che qualcosa non vada in questa procedura è testimoniato dalla successione degli atti assunti dal commissario straordinario della Città Metropolitana Piero Mattei da un lato e dai curatori dall'altro.
La prima anomalia è che, mentre si annunciava urbi et orbi dell'avvio della procedura per la costituzione dell'azienda speciale, con tanto di statuto già approvato, si bandiva non uno ma addirittura due selezioni pubbliche per scegliere consulenti esterni per valutare proprio la fattibilità dell'operazione: allora evidentemente tanto sicuri non sono…
Infatti, mentre si parla da settimane di questa fantomatica “azienda speciale” che dovrebbe assorbire non si capisce ben come i dipendenti della fallenda Pubbliservizi lasciando i milioni di debiti a galleggiare, soltanto il 15 marzo la Città Metropolitana ha effettuato la selezione per la scelta del professionista che dovrà valutare la fattibilità e modalità dell'operazione.
Con il primo bando si è ricercato un “professionista esperto in materia di diritto societario, commerciale, fallimentare e in procedure di amministrazione straordinaria e liquidazione giudiziale.” Cioè proprio per il caso Pubbliservizi.
Il professionista valutato come il più idoneo tra i 5 candidati, ed è l'avvocato Giuseppe Spadaro, ha ottenuto l'incarico che, infatti, ha per oggetto: "la consulenza e il supporto giuridico-amministrativo in materia di società partecipate alla luce delle disposizioni normative vigenti TUSP, Codice Civile e relativi orientamenti giurisprudenziali. La prestazione consisterà: a) Esame del quadro delle partecipazioni dell’ente e dei relativi contratti di servizio/concessione, in particolare per la società in house, in Liquidazione giudiziale; b) Verifica dei servizi da esternalizzare e dei servizi strumentali rispetto a quanto previsto dalla normativa; c) Individuazione soluzioni operative per ciascun servizio/concessione per la Società affidataria, ai fini della sostenibilità giuridica e finanziaria in relazione alla normativa vigente; d) Analisi possibili ulteriori dismissioni; e) Predisposizione degli atti previsti per legge o ritenuti opportuni per il raggiungimento degli obiettivi con esclusione degli atti operativi conseguenti alle decisioni dell’Amministrazione."
Cioè, per sintetizzare, dovrà proprio dire se l'operazione “Azienda Speciale” in sostituzione della fallenda Pubbliservizi si può fare e come.
Il compenso pattuito è di 15 mila euro.
Con il secondo bando hanno invece cercato un “consulente del lavoro, giuslavorista, specializzato in materia di diritto del lavoro e gestione del personale di aziende partecipate pubbliche”. Quindi anche in questo caso l'intere diretto ed immediato è Pubbliservizi.
In questo caso i candidati erano 11 ed il 10 marzo la commissione giudicatrice ha scelto l'avvocato Michele Giorgianni.
"L’incarico ha per oggetto la consulenza e il supporto giuridico-amministrativo in materia di diritto del lavoro, gestione del personale e dei rapporti di lavoro. La prestazione consisterà nella gestione dei rapporti di lavoro, dei contratti e delle diverse tipologie contrattuali, a supporto dell’Ufficio Partecipate per la gestione dei rapporti con i dipendenti di società in house ed aziende speciali.
E’ richiesta una particolare specializzazione nei contratti di solidarietà, cassa integrazione ordinaria e straordinaria, fondo integrazione salariale, ammortizzatori sociali."
Quindi anche in questo caso l'interesse diretto ed immediato è Pubbliservizi ed il compenso pattuito è di 15 mila euro.
E siamo a 30 mila, oltre IVA e oneri vari.
Ora, se gli incarichi sono stati appena conferiti, com'è che stanno tutti correndo a perdi fiato verso quest'Azienda Speciale che nessuno ancora ha messo nero su bianco che è legittima e fattibile?
Delle due l'una: o hanno conferito incarichi inutili o sono completamente sprovveduti.
Se ii vertici della ex provincia e regione sono così convinti della fattibilità dell'azienda speciale, tanto da approvarne uno statuto ed offrirla come soluzione ad esultanti sindacati, perché nominare ex post questi consulenti spendendo decine di migliaia di euro pubblici?
In ogni caso, mentre si aspetta l'esito di queste consulenze, è la gestione della Pubbliservizi appena prorogata che desta qualche perplessità.
A partire dalle “particolari” condizioni che presiedono gli accordi di servizio tra il socio Città Metropolitana e Pubbliservizi: “Nel caso in cui si verifichi la impossibilità da parte della società partecipata di procedere, per evenienze di carattere tecnico o organizzativo, alla esecuzione delle prestazioni richieste dal committente, la Città Metropolitana di Catania, soggetto committente, entro il termine dei cinque giorni dalla richiesta, avrà la facoltà di rivolgersi al mercato, liberando per tali prestazioni da ogni obbligazione contrattuale la Società partecipata e non si procederà nei confronti della stessa all'applicazione delle penali, in considerazione della particolare condizione della procedura in essere a carico della stessa Società.”
Quindi, anche se Pubbliservizi non dovesse assolvere ai compiti per i quali è pagata addirittura in anticipo, niente penali: qualcuno evidentemente dimentica che si tratta di soldi pubblici e le relative inadempienze dovrebbero comportare azioni di responsabilità per gli amministratori e danni erariali per i pubblici ufficiali.
inoltre, sono stati infatti emessi alcuni decreti di pagamento che nella “costruzione sintattica” appaiono singolari.
Nella determina del 15 marzo relativa alla liquidazione del servizio per lo “sgombero neve” si legge: “Vista la fattura elettronica n. 85 del 24/02/2023 (codice accettazione 302207), dell’importo di €.97.402,00 oltre I.V.A. 22% (€.21.428,44) per un totale di €. 118.830,44 trasmessa dalla Pubbliservizi con nota prot. 12402 del 24/02/2023 per “spese fisse” relative al canone del “mese di “MARZO 2023”, sostenute per effettuare il servizio sopra citato, stagione invernale 2022-2023.”
Quindi, Pubbliservizi gestita da curatori giudiziari, il 24 febbraio fattura “spese sostenute” a…marzo?
Dei veggenti praticamente.
Pare sia così ogni mese e non si ha notizia delle relative rendicontazioni in merito ai servizi effettivamente resi.
Insomma, invece di chiarirsi le cose si complicano, mentre la soluzione più semplice era proprio …che non faliisse!
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