Catania è una città esagerata, nel bene e nel male.
Ci si confonde a raccontarla, ancor di più a viverla, una continua altalena tra meraviglia e sconcerto, stupore e sconforto.
Alternare nella narrazione denuncia di malaffare e sciatteria ad eccellenze e storie varie di volontarismo eroico è ormai un'urgenza quasi automatica. Capita così, per caso. O quasi.
Come la notizia di questa domenica, che nasce dalla segnalazione di Tino Lazzara che mi manda il link ad un post del CUS Catania Rugby, una delle eccellenze espresse dal Centro Universitario Sportivo che con il suo presidente Luigi Mazzone, campione di scherma e neuropsichiatra infantile, sta sempre più coniugando l'impegno sportivo a quello sociale.
Quella di cui si parla non è una gita, è un avventura, una missione.
Mentre scriviamo i ragazzi, con gli accompagnatori, sono ancora in trasferta e ci ripromettiamo di andarli a trovare al loro rientro, per farci raccontare dalla loro viva voce le emozioni, quello che pensano.
Intanto però proviamo ad approfondire mentre l'iniziativa è in corso e sono ancora a Roma.
Sulla pagina del CUS leggiamo il concept di questo progetto poetico di “rugby integrato” che vede impegnate tre importanti istituzioni grazie ad un'intesa siglata nel 2022 tra Cus Catania, il Dipartimento di salute mentale dell’ASP 3 di Catania e l’Istituto Valdisavoia.
“Quando si uniscono i valori dello sport e dell’inclusione, i risultati non possono che essere vincenti", recita il claim.
"Il progetto sperimentale per la promozione degli stili di vita salutari, della durata di due anni, ha permesso di sviluppare azioni specifiche per pazienti con disabilità psichica e per minori con obesità.
Le attività organizzate in setting gruppali, sono condotti da Valeria Carulli, terapista della riabilitazione psichiatrica presso il Dipartimento di Salute mentale nonché responsabile ASP del progetto, da Carmelo Florio direttore del Dipartimento di Salute mentale, e da Ugo Amata dell’Istituto Valdisavoia di Catania.
Non meno importanti le figure di Orazio Arancio, portabandiera storica del rugby catanese e dell’insegnante Maria Grazia Fiammingo, che nelle vesti di istruttori, si occupano dei percorsi per gli utenti adulti.
Il progetto vede al suo interno un “sotto progetto”: disputare una partita di rugby integrato e assistere ad una partita del torneo internazionale di rugby “Il Sei Nazioni”, per gridare a squarciagola “Forza Italia!”.
"Al Cus Catania le intenzioni si trasformano in fatti. Gli impegni presi diventano realtà. Così all’alba di venerdì 10 marzo, il pullman organizzato per l’occasione, ha portato i “nostri” ragazzi a Roma accompagnati da Orazio Arancio e da Maria Grazia Fiamingo, dove (nella mattinata di sabato 11 marzo), ha disputato un incontro di rugby integrato come rugby flag contro i ragazzi della Capitolina.
E poi, per completare in bellezza, assisteranno alla partita di rugby Italia – Galles allo stadio Olimpico. Obiettivo centrato!"
E concludono: "Si dice che tutte le strade portano a Roma… ed è vero!
In questo caso, per farlo, si sono unite le forze del Cus Catania, con il presidente Luigi Mazzone in testa, di Nino Puleo responsabile della sezione rugby del Cus Catania, di Gianni Saraceno presidente. del Comitato Regionale Siciliano di Rugby, della Federazione Italiana Rugby, e delle aziende e degli imprenditori catanesi che hanno supportato l’iniziativa (Siefer, Ecogruppo, avv. Ciulla, Piazza Scammacca).
Il progetto di rugby integrato del Cus Catania ha percorso l’Italia e a Roma ha messo la sua impronta."
Prima di rientrare a Catania, il gruppo di ragazzi ha avuto anche la possibilità di visitare le bellezze della capitale, speriamo felici di questa esperienza ed augurando loro che anche qui, a casa loro, possano vivere le loro avventure.
Con gioia, con rispetto, con amore.
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