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Regione: sull'accordo capestro con lo Stato che indebita le future generazioni di siciliani, richiesta atti 5S

05-01-2023 16:42

redazione

Cronaca, Regione,

Regione: sull'accordo capestro con lo Stato che indebita le future generazioni di siciliani, richiesta atti 5Stelle e Codacons

Forse si capirà quante saranno le prossime generazioni sulle quali stanno tentando di scaricare la loro disgraziata inadeguatezza

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Accordo Stato-Regione: il Codacons chiede al MEF e al Presidente della Regione Siciliana di accedere agli atti.

Le Istituzioni dicano ai cittadini siciliani a quanti e a quali crediti la Regione dovrà ancora rinunciare. 

 

La Legge di Bilancio 2023, al comma 162 dell’art. 1, ha riconosciuto in favore della Regione Siciliana l’importo di 200 milioni di euro per l’anno 2022, ma l’erogazione sarebbe condizionata al verificarsi di alcune condizioni e presupporrebbe comunque la rinuncia di maggiori crediti che la Regione vanta verso lo Stato.

 

Se così fosse, - spiega il Codacons - si tratterebbe dell’ennesima sottrazione di risorse in danno dei cittadini siciliani, i quali hanno il diritto di conoscere il contenuto dell’accordo indicato in legge di bilancio, di contestare il mancato riconoscimento di crediti ed il continuo tradimento dell’Autonomia speciale, la cui attuazione, se pur in un mutato assetto socio-economico, è necessaria per affrancare la Sicilia da condizioni di perenne arretratezza.

 

Del resto,  - continua Codacons - dopo le gravi accuse mosse nei giorni scorsi da esponenti politici regionali che hanno definito l’accordo“una manovra che ha il sapore di un vero e proprio strozzinaggio di Stato”, ci si aspetta che le Istituzioni informino gli utenti e contribuenti siciliani della misura del sacrificio che la Regione dovrà ancora sopportare e, per questo motivo, risponde a esigenze minime di trasparenza l’istanza di accesso agli atti che il Codacons, assistito dall’Avv. Paolo Di Stefano Dirigente dell'Ufficio Legale Regionale, ha presentato al Presidente della Regione Siciliana ed al Ministro dell’Economia e  delle Finanze, per conoscere il contenuto dell’accordo sottoscritto il 16 dicembre 2022 e valutarne la legittimità.

 

Vicenda che  ha già suscitato nei giorni scorsi anche la dura reazione delle opposizioni presenti all'ARS. 

In particolare il capogruppo del M5S Antonio De Luca: “Con l'accordo capestro con Roma secondo Schifani non abbiamo rinunciato a nulla? Bene, ci dia le carte sul tavolo Stato-Regione e consenta ai siciliani di conoscere la verità. Il presidente smetta di autoassolversi e trasmetta al Parlamento gli atti del tavolo Stato-Regione costituito per quantificare le somme spettanti alla Sicilia per il periodo 2007-2021. I siciliani devono conoscere la verità".

"Il tavolo tecnico tra Roma e la Regione - spiega infatti l'esponente 5Stelle  - è stato costituito in seguito alla sentenza 62 del 2020 della Corte Costituzionale con l’obiettivo di quantificare le somme dovute alla Sicilia a titolo di compensazione per l’aumento della quota regionale della spesa sanitaria per il periodo 2007-2021 e si è concluso nella primavera del 2022. Il 16 Dicembre scorso Schifani, partito per Roma con l’obiettivo di portare in Sicilia 650 milioni di euro, ha firmato un accordo col quale accettava 200 milioni di euro e rinunciava a chiedere le compensazioni dovute per il periodo 2007-2021.
Delle due l’una, o il tavolo Stato-Regione ha determinato che nessuna compensazione è dovuta alla Sicilia per il periodo 2007-2021, e quindi lo Stato ci ha regalato 200 milioni di euro in cambio di nulla, oppure Schifani ha rinunciato a delle somme che nessuno conosce con esattezza, ma che potrebbero superare gli 8 miliardi di euro". 

"L’unico modo per conoscere la verità - conclude Antonio De Luca - è leggere gli atti del tavolo Stato-Regione. Credo sia diritto dei siciliani e di chi li rappresenta sapere se Schifani con il viaggio a Roma ha ottenuto un buon risultato o se ha ipotecato il futuro delle prossime generazioni in cambio di una mancetta o poco più".

 

Adesso scattano i trenta giorni per adempiere alla richiesta di accesso agli atti e forse si riuscirà a capire quante saranno le prossime generazioni sulle quali stanno tentando di scaricare la loro disgraziata inadeguatezza.

 

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