Continuiamo a seguire questa storia che da incredibile diventa incresciosa...
Altra puntata dell'incredibile vicenda che sta rovinando l'ennesimo Natale alle famiglie dei lavoratori della Pubbliservizi, con il rischio che rovini il Capodanno all'intera città a causa delle ricadute sociali di un colpevole fallimento che molti hanno sottovalutato e qualcuno ha determinato.
Stavolta a fare notizia è il primo incontro che si è svolto tra i tre curatori fallimentari nominati dal Tribunale ed i sindacati rappresentativi del lavoratori Pubbliservizi.
A sintetizzare gli esiti della riunione la battagliera segretaria regionale del sindacato autonomo CONFALI-Sifus Lucia Inzerillo, protagonista da tempo di un duro confronto con le passate gestioni commissariali e depositaria di diverse denunce anche penali.
Il tema è la gestione della società in questa delicatissima fase e le inevitabili incertezze collegate al fatto che l'iter giudiziario è ancora sub iudice dovendosi ancora valutare il ricorso appena presentato dal CdA della Pubbliservizi avverso la dichiarazione di fallimento.
Pare infatti che la situazione sia precipitata a causa dei grossolani errori nella prospettazione al Tribunale della reale situazione contabile e finanziaria, determinata in esito ad una gestione commissariale che adesso andrà valutata con molta attenzione per le eventuali responsabilità.
Come abbiamo gia scritto, a seguito della tenacia del CdA, presieduto dall'imprenditore Giuseppe Molino con i consiglieri Giuseppe Bonaccorsi e Maria Luisa Aiello, si è dato compito all'avvocato Roberto Li Mura di presentare ricorso al fallimento mettendo ordine in numeri e documenti, rappresentando così al Tribunale un quadro più efficace e consistente, che possa dimostrare la capacità della Pubbliservizi di tornare in bonis e riprendere il suo ruolo nella comunità, salvando finalmente questi benedetti posti di lavoro e affidandola ad una corretta gestione aziendale.
La Segretaria Inzerillo non fa sconti e contesta con decisione la gestione commissariale che si è protratta dal 2018, conducendo la società al fallimento, mantenendo tutte le criticità che l'avevano messa in crisi, dai costi abnormi per consulenze e promozioni al ricorso irregolare ai sub-appalti.
Preoccupazione viene espressa per il fatto che i curatori non hanno dato certezza in ordine al pagamento degli stipendi del personale, ma ancora di più per la paventata possibilità che si costituiscano contro la società che ha proposto il ricorso al fallimento: "Che interesse avrebbero i curatori ad apporsi al salvataggio della società?"
E in questa domanda c'è la prossima puntata...
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