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Ennesimo scandalo catanese: si leggano gli atti. Senza mediazione: L'ORDINANZA INTEGRALE

23-09-2022 06:55

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Focus,

Ennesimo scandalo catanese: si leggano gli atti. Senza mediazione: L'ORDINANZA INTEGRALE

Leggiamo e poi, se il caso, commentiamo

Quanto accaduto nella mattinata di ieri a Catania è enorme, comunque la si pensi.

 

Ci si riferisce alla notizia dell'indagine che ha coinvolto note personalità catanesi, 10 indagati con il provvedimento più grave, gli arresti domiciliari, a carico dell'ex assessore comunale Barbara Mirabella candidata per Fratelli d'Italia alle regionali, e l'interdizione del prof. Francesco Basile e dell'imprenditore Giovanni Trovato.

 

A testimoniarlo le reazioni immediatamente scatenatesi sugli immancabili social, in cui le bacheche dei soliti innocentisti e colpevolisti si sono subito animate in tutta la loro veemenza.

Con la caratteristica che ci si scatena contro "potenti" quando inciampano e mai, o quasi, quando si è in fila in attesa di favori e prebende o anche per mera condivisione di status: l'illusione di sentirsi parte dell'establishment con un selfie.

 

Difficile dire se alla fine siano più quelli che strillano contro la "giustizia ad orologeria" o quanti condannano gli indagati prima ancora di conoscere i fatti.

 

Si legge di tutto: ammirevoli testimonianze di affetto quanto irragionevoli accuse di partigianeria. Tutte, da entrambe le fazioni, estemporanee, di pancia, scollegate dalla realtà dei fatti che è ancora lontana dall'essere chiara.

 

Questo giornale, è noto, non è un giornale che segue o racconta la cronaca pubblicando comunicati, è un giornale d'inchiesta e come tale la cronaca prova ad anticiparla, a volte anche a determinarla.

 

Per noi, anzi per me, e lo dico senza remore, stavolta scriverne è difficile, molto difficile.

Per tanti motivi, non ultimo, forse il primo, sapere di una persona che conosco da tanto tempo, una mamma di due bambini, finita su tutti i giornali nazionali per un arresto che non sta a me valutare se poteva essere evitato, ma se poteva esserlo doveva esserlo. E questo sempre, vale sempre.

 

Però è anche vero che se i canoni della procedura sono rispettati e le motivazioni sono correttamente argomentate, è pericoloso pretendere di coartare a furor di social la libera convinzione del Giudice che deve rimanere indipendente da qualsiasi ragionamento che esuli dalla procedura stessa: il rischio sarebbe enorme.

Ci sono gli strumenti per reagire previsti dalla stessa procedura e certamente saranno tutti attivati da chi difende gli indagati: ma è interesse di tutti che il Giudice sia garantito nella sua libertà di coscienza, almeno sino a quando non ne è provata la mala fede.

 

Il dato da più parti evidenziato è che i provvedimenti cautelari, richiesti dalla procura a giugno, sono stati assunti dal Giudice a tre giorni dalle elezioni, e da qui la solita accusa di "giustizia ad orologeria".

Ora, bisognerebbe conoscere, e noi non lo conosciamo, come funziona il lavoro giudiziario e quali ne sono le modalità: cioè, i fascicoli vengono assegnati e lavorati in ordine cronologico ed in base ad esso se ne sviluppano i tempi? E se così fosse, giunto il Giudice, in un determinato giorno, alla sua decisione in base alla valutazione degli atti, se avesse valutato di posporne le conseguenze  prendendo in considerazione la circostanza delle imminenti elezioni, non sarebbe stato ugualmente opinabile? Si entra in un campo scivoloso, scivolosissimo.

 

Lo dicevo che sarebbe stato un pezzo difficile, molto difficile, e mentre scrivo penso il contrario di quello che ho scritto un secondo prima, mi assale il dubbio, su quale sia l'interesse prevalente da proteggere, mi contraddico da solo, mi oppongo a me stesso per poi ridarmi ragione.

 

E allora i fatti, si prova a tornare ai fatti e quello che, come testata, possiamo fare, riteniamo di dover fare in coscienza, è mettere a disposizione dell'opinione pubblica quelli che sono gli atti ufficiali di questa vicenda, affinché ognuno possa valutarli senza la mediazione che in questi casi rischia di diventare, anche involontariamente, ideologica o personalistica.

 

Per cui, ancora una volta, alleghiamo l'ordinanza integrale, ben 62 pagine, che è bene leggere e poi, magari, commentare.

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