Il CUS Catania, Centro Universitario Sportivo, è l'associazione sportiva più importante del Meridione, almeno da Napoli in giù.
Sarebbe bene che i catanesi se ne accorgessero, soprattutto i "rappresentanti istituzionali": è un tesoro importante, da sostenere e tutelare!
Nel 2022 ha festeggiato i suoi 75 anni di storia, ed è storia di straordinari successi, non solo sportivi.
Nei suoi impianti sportivi ospita migliaia di utenti, sportivi professionisti come amatoriali, e svolge essenziale ruolo sociale con tutta una serie di progetti inclusivi che si rivolgono a varie categorie, tra cui quelle meno fortunate.
Da qualche anno a guidarlo è Luigi Mazzone, che conosciamo da anni avendone potuto verificare la genuinità, ma ad incontrarlo nella sua sede operativa, ti dà subito l'impressione di trovarti di fronte ad un rarissimo caso, almeno in questa città, di "uomo giusto al posto giusto".
Intanto perché ad occuparsi di Sport troviamo un uomo di Sport: nientemeno che campione italiano nella difficile disciplina della spada e anche mental coach della squadra olimpica che a Rio 2016 ottenne un bell'argento.
Poi perché è un profesionista di rango, che vive di suo e non ha bisogno di occupare poltrone per vivere: formatosi negli USA come neuropsichitra infantile, svolge la sua attività a Roma particolarmente impegnato nello studio e assistenza di bambini autistici.
È Mental Coach della Nazionale Italiana di Scherma ed è stato vincitore nel 2007 della “Alexander Bodini Fellowship” all’Italian Academy for Advanced Studies della Columbia University a New York.
Dal 2005 al 2009 ha svolto attività di ricerca prima presso il National Institute of Mental Health di Bethesda a Washigton DC e poi presso la Division of Child and Adolescent Psychiatry della Columbia University.
E’ stato vincitore del bando della ricerca finalizzata 2009 del Ministero della Salute alla quale ha partecipato come “principal investigator”.
E’ autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali e si occupa da anni di ricerca e trattamento dei disturbi del neurosviluppo e del disturbo dello spettro autistico in particolare.
Ha pubblicato recentemente un libro dal titolo “Un autistico in famiglia” edito da Mondadori e un libro “Psychiatric Symptoms and Comorbidities in Autism Spectrum Disorder” edito dalla casa editrice internazionale “Springer”.
E’ fondatore e presidente del Centro Scientifico Aita, dell’associazione Progetto Aita Onlus, e dell’Accademia Scherma Lia. E’ fondatore e membro del comitato scientifico dell’Associazione Italiana Ricerca Autismo (AIRA).
Adesso fa la spola tra Roma, dove lavora ed ha famiglia, e Catania dove presiede il CUS.
Insomma, un curriculum da chapeau, che rende il senso di come dovrebbe essere, nei nostri sogni, un amministratore di un Bene Pubblico.
Ma quello che colpisce è il suo approccio con l'incarico che svolge, il modo in cui parla del "suo" CUS, non inteso come "cosa propria a proprio uso e consumo" come accade in troppi enti pubblici da parte di chi arriva ad occuparli, ma come luogo in cui è praticamente nato, aveva sette anni quando suo papà pediatra ve lo portò, ed in cui ha imparato a comprendere le enormi potenzialità sul piano sociale e culturale, come contributo alla crescita e benessere di una intera comunità, di quello che è molto di più che un semplice impianto sportivo.
Oltre ai risultati sportivi che hanno dato e danno lustro alla città a livello internazionale, numerosi i progetti inclusivi, che danno risposte alle esigenze diverse dei nostri concittadini: orgoglioso il presidente Mazzone dell'impegno paraolimpico e dei progetti SAD, Sport Ability in Disability, e "Sport e Legalità" rivolto alle scuole.
Un incarico che non è tutto rose e fiori, anzi spesso costellato da difficoltà, non ultimi gli intrighi di chi intende il CUS come un posto di sottogoverno qualsiasi, da sfruttare a vario titolo.
Però di questo si parla "off the records", quello che è giusto emerga è poter divulgare che Catania ha una struttura d'eccellenza come il CUS, con le sue decine di impianti, centinaia di istruttori e migliaia di utenti e che ad amministrarla possono esserci persone competenti, perbene e che lo fanno per passione, per amore della propria città e con la consapevolezza di avere una grande responsabilità verso le giovani generazioni alle quali qualcosa di buono deve pur proporsi.
E noi, per una volta, siamo contenti di poterlo testimoniare.