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DIBATTITO PER CATANIA (e non solo), Antonio Pogliese, commercialista: "La cultura del metodo per sostenere la

01-09-2022 06:55

Antonio Pogliese*

Cronaca, Focus, Voci Catanesi,

DIBATTITO PER CATANIA (e non solo), Antonio Pogliese, commercialista: "La cultura del metodo per sostenere la cultura del merito"

L'augurio che si torni a svolgere "un ruolo intellettuale sussidiario di controllo, ricoprendo quello della borghesia illuminata degli anni '60."

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Egregio Direttore,
condivido ed apprezzo la Sua iniziativa di ospitare nella Sua autorevole testata giornalistica interventi di cittadini che hanno volontà e capacità di contribuire al bene comune.


Se in breve questi dovessero soverchiare interventi di altri con finalità di bassa politica partitica, e non per il bene comune, sarebbe, per la Sua testata, un successo notevole ed un contributo tangibile per la comunità.


Dopo tale augurio per la Sua testata e la comunità catanese, approfitto dell'opportunità citata per esternare il mio pensiero in merito.


La cultura
In tutte le attività di oggi, dalle professioni all'impresa, dalla politica all'amministrazione, la kultura costituisce la precondizione per avere successo.


La cultura, cioè l'insieme di conoscenze, viene prodotta dall'Accademia, dalle professioni, dall'aziendalismo, dalla politica etc.
Nelle scelte, democratiche e non, bisognerebbe tenere conto dell'assioma che la cultura costituisca la pre-condizione per avere successo.


Il merito ed il metodo
Diventa indispensabile nell'analisi di fattispecie distinguere il merito dal metodo.
Ciò in particolare in Sicilia in cui sovente emerge la carenza della cultura del metodo rispetto al merito.


Lo sviluppo economico dopo la seconda guerra mondiale
Per lo sviluppo economico, definito miracolo economico, post bellico, ha avuto un ruolo importante la borghesia illuminata italiana di quell'epoca.
È di tutta evidenza che i 60 anni trascorsi da allora ad oggi hanno modificato radicalmente la società italiana.
La borghesia degli anni '60 ha caratteristiche diverse da quella di oggi. 

 

L'associazionismo e la sussidiarietà
Ai fini di queste brevi riflessioni l'associazionismo dovrebbe poter sostituire il ruolo della borghesia degli anni '60, avvalendosi anche del riconoscimento del ruolo sussidiario di cui alla legge costituzionale n. 3 del 2001.
Un pezzo rilevante dell'associazionismo è costituito dai club service, nella sola città di Catania sono presenti circa 30 club service.
Da ciò ne consegue 30 presidenti, 30 programmi, l'esigenza di distinguersi l'uno dall'altro.
Anche in questo caso l'associazionismo dei club service dovrebbe essere analizzato nel merito, esprimendo un giudizio positivo, e nel metodo esprimendo, al contrario, un giudizio negativo, appunto per la eccessiva proliferazione.

 

Rimanendo nel tema del ruolo della società civile ritengo che l'associazionismo possa essere determinante ripetendo, con la dovuta contestualizzazione, il positivo ruolo della borghesia degli anni '60 nella ricostruzione del paese.
Allo stato l'associazionismo che opera nella solidarietà svolge un ruolo, anche sussidiario, di primo piano che gli viene riconoscilto.
Sarebbe molto importante che le altre forme di associazionismo (i club service, i centri culturali, etc.) producano conoscenze che potrebbero contribuire al bene comune della società di oggi svolgendo il ruolo di sussidiarietà intellettuale relativa a
proposte ed a valutazioni delle azioni amministrative e politiche delle Istituzioni.

 

Gli "asset" dell'associazionismo che non si dedica al volontariato ed alla solidarietà, sono in particolare:
le diverse professionalità dei loro associati, il significativo numero ed il marcato senso di appartenenza ed il principio di non fare politica di parte.

 

La conclusione
La mia proposta per il bene comune di Catania e della Sicilia è la rivoluzione della cultura del metodo quale strumento per sostenere la cultura del merito.


Il mio augurio, che l'altro pezzo dell'associazionismo catanese, che non si occupa di volontariato e di assistenzialismo, acquisendo la cultura del metodo, possa svolgere un ruolo intellettuale sussidiario di controllo ricoprendo il ruolo della borghesia illuminata degli anni '60.


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