Ad inizio agosto abbiamo pubblicato, insieme ad altre testate, una lettera aperta accorata e intensa dell'avvocato Dario Riccioli, con la quale si segnalava l'urgenza di una riflessione sullo stato della città di Catania, proponendo l'attivazione di un dibattito con lo scopo di richiamare all'azione concreta le componenti produttive e più avanzate di questa comunità che da troppo tempo sta subendo l'oltraggio dell'abbandono istituzionale, con il risultato che adesso la stessa sopravvivenza della convivenza civile è messa a rischio.
Inaspettatamente, bisogna ammetterlo, pur nella generale insipienza della nostra classe intellettuale, per di più aggravata dal periodo agostano, nel volgere di pochi giorni sono arrivati numerosi contributi e tantissimi messaggi privati.
Circostanza che ci induce una qualche speranza: "Catania, melior de cinere surge!"
Abbiamo già pubblicato, nell'ordine, i contributi del medico di famiglia Nino Rizzo, del medico legale Lucio Di Mauro, del cardiologo prof. Beppe Condorelli, dell'economista prof. Benedetto Torrisi, del presidente dell'associazione di consumatori Primoconsumo avv. Marco Polizzi e del medico del lavoro Carlo Sciacchitano.
Tutti interventi qualificati e propositivi, ciascuno con un proprio angolo di visuale che, sommati, possono costituire punti di partenza per un progetto organico di recupero e rilancio di questa meravigliosa Città.
Adesso è opportuno un primo momento di riassunto, che affidiamo all'avvocato Riccioli che di fatto ha lanciato l'iniziativa del dibattito.
Considerata l'attenzione ricevuta dall'iniziativa del professionista catanese, ci riproponiamo di organizzare a cura della testata una serie di incontri, finalmente in presenza, sperando di poter contribuire in qualche modo a riscoprire il gusto e l'importanza dell'impegno civico militante, perchè in fondo questa Città è il luogo nel quale consumiamo la nostra vita e non è giusto consegnarla ai nostri eredi per come è stata ridotta.
Possiamo farcela?!
PdR
Caro Direttore,
spero di non approfittare troppo della Sua cortesia se utilizzo il Giornale da Lei diretto per rispondere a chi ha mostrato attenzione verso le mie considerazioni sul futuro di CATANIA.
Sono consapevole che, nell'attuale momento storico, siamo tutti distratti dalle imminenti elezioni politiche e regionali.
Ma i segnali che arrivano dalla campagna elettorale non sono certo incoraggianti, nella prospettiva di quella che sarà la futura amministrazione della città: candidati catapultati da altri territori, solo per consentire un "seggio sicuro"; esponenti della maggioranza politica cittadina che si affrettano a dichiarare che, adesso, tocca a loro amministrare CATANIA (come se la nostra città fosse una bella donna dai facili costumi, con cui passare una serata spensierata), fingendo che, avere partecipato alle precedenti giunte non abbia significato avere contribuito alle scelte politiche ed amministrative della città.
Mi sembra che gli attuali partiti politici abbiano mutato la loro natura: appaiono sempre più dei circoli privati in cui gli elettori sono visti come servi utili per soddisfare i loro interessi.
In questo clima ho letto, con molto interesse, le lettere successive alla mia che, in qualche modo, hanno ripreso i temi da me proposti.
Non mi aspettavo, certamente, che la mia lettera avrebbe ricevuto l'attenzione che ha avuto (anche con messaggi privati), né la successiva partecipazione.
Segnali, questi, che dimostrano da un lato la vivacità di pensiero della cd. "società civile" catanese e, dall'altro, il forte interesse che nutrono i cittadini per la Nostra CATANIA.
Al di là di quello che accadrà dopo le imminenti elezioni politiche e regionali, ritengo che i Catanesi dovranno farsi trovare pronti per le successive elezioni comunali, pretendendo (e votando) candidati preparati e competenti; di chiara e riconosciuta moralità.
Ma, soprattutto, persone che hanno dimostrato di avere a cuore CATANIA e i CATANESI.
In questi giorni in Consiglio comunale si continua a rinviare la votazione sull'aumento della TARI, mostrando spregiudicatezza e voglia di giocare con il fuoco.
CATANIA non si può permettere un nuovo dissesto.
CATANIA non merita il degrado che sta vivendo la città, anche per colpa delle precedenti scelte compiute con le gare per l'affidamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
CATANIA non merita le scene di insicurezza e inciviltà che, ogni giorno, turisti sempre più sgomenti pubblicano con i loro video sui social.
CATANIA non è questo.
CATANIA è altro e ha bisogno di altro: un modello di gestione e di organizzazione che sia intransigente nel perseguire il rispetto della legalità; che operi con fermezza al fine di garantire la sicurezza dei cittadini; ma che sia anche dinamico ed aperto alle iniziative dei privati.
Seguo con interesse l'iniziativa imprenditoriale (oltre che sportiva) di Ross Pelligra: lo sport in generale ed il calcio, in particolare, possono essere strumenti per rilanciare sviluppo ed occupazione (il recente investimento del Pelligra Group per la realizzazione di un grande hub nella città di Playford né costituisce un esempio).
Un corretto modello di organizzazione e di gestione del Comune di Catania, agevolerebbe la realizzazione di infrastrutture da parte dei privati investitori, superando quel gap infrastrutturale responsabile, tra le altre cose, della fuga degli investitori dal nostro territorio (vedi vicenda Intel).
Caro Direttore, ovviamente non ho una prescrizione che potrà, certamente, curare i mali di CATANIA.
Se la proposta delle liste civiche, accolta con generosa disponibilità dai Suoi Lettori, composte da persone con le caratteristiche sopra descritte, potrà essere una valida soluzione, ben venga l'impegno politico della gente di buona volontà, che accompagni un candidato Sindaco anche lui proveniente dal mondo delle professioni.
CATANIA ha bisogno di svegliarsi e di vivere un giorno nuovo.
Un caro saluto e buon lavoro.
Dario Riccioli
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