"Grazie Giorgia!", e le ha mandato un mazzo di rose. E anche dei cioccolatini.
"Ci sarà un voto dsgiunto come mai nella storia della Sicilia", il riferimento è alla legge elettorale che consente di votare una lista appertenente ad uno schieramento ed al contempo un candidato presidente ad un altro.
E adesso l'entusiasmo tra lo staff dell'ex sindaco di Messina Cateno De Luca è alle stelle, in particolare dopo l'inattesa svolta nel centro destra che, per quanto favorito dai sondaggi, ha scelto come candidato presidente un nome che più ostico non poteva: Renato Schifani.
Ultra settantenne, Schifani è senatore dal 1996, quasi un trentennio al vertice delle istituzioni nazionali con addirittura un mandato da seconda carico dello Stato, presidente del Senato dal 2008 al 2013.
Pur appertenendo al gruppo dei cosidetti "berluscones" e tra i più beneficiati dall'ex Cavaliere, non esitò nel 2013 a compiere il "grande tradimento" abbandonando Forza Italia per rimanere al governo fondando con Angelino Alfano quella meteora politica che fu il Nuovo Centro Destra, sino al ritorno all'ovile nel 2016 come nulla fosse.
Traditore e inconcludente per la Sicilia, per di più con qualche pesante problema giudiziario (imputato in uno dei processi sul "Sistema Montante") e più volte accusato di "rapporti pericolosi".
Insomma, quello di Renato Schifani un profilo perfetto per fare da tiro al bersaglio da parte dei competitor, con Cateno De Luca che esprime l'analisi più efficace: "In trent'anni ai vertici delle istituzioni nazionali non ha mai fatto niente per la Sicilia!"
Mentre lo intervistiamo, il quartier generale catanese del leader di Sicilia Vera si anima di candidati e sostenitori che stanno organizzando gli ultimi sforzi per chiudere con la raccolta delle firme per le nazionali e le ultimissime caselle regionali.
A brevissimo comincerà lo spettacolo, e a quanto pare per molti non ci sarà niente da ridere.