È un pò che non ci si occupa dell'Università di Catania e la "distrazione" a quanto pare non è servita a buoni auspici: le notizie sono pessime.
Mentre continua ad essere un mistero l'andamento delle immatricolazioni il cui dato, chissà come mai, non viene mai ufficializzato e non si trova da nessuna parte come fosse un segreto di stato, quelle che vengono pubblicate sono le statistiche nazionali ed il quadro è orripilante: Catania è penultima tra i "grandi atenei" nella classifica nazionale stilata dal Censis.
Peggio di Catania fa solo un'altra università statale, quella di Messina che si classifica ultima.
È già in quel "grandi atenei" c'è la prima notizia: ormai Catania è uscita stabilmente da un paio di anni dal novero dei "Mega Atenei", categoria che riunisce le università con più di 40 mila iscritti e nella quale era inserita da decenni: un segnale pesante passato sotto silenzio.
La classifica del CENSIS, pubblicata a metà luglio, vede Catania al 18° posto su 19 e ci riserviamo a breve di approfondire i singoli aspetti della complessa ricerca: per ora basta dire che Catania arriva penultima in Italia ad un punteggio di appena 78,3, peggio di lei solo Messina con 75,8, mentre la migliore risulta Parma con 91 punti.
Significativo che la vicina Università della Calabria si classifica buona terza con 90,3 punti.
Sin qui i dati statistici, poi ce n'è uno più operativo e riguarda i rapporti con enti privati che lasciano qualche dubbio sugli "effetti benefici" che portano per gli interessi pubblici di Unict.
Già qualche tempo fa ci si era interrogati sui motivi per cui il rettore attualmente in carica Francesco Priolo partecipasse all'inaugurazione di master privati e molto commerciali: risposta non siamo riusciti ad ottenerla ed ancora oggi non ci spieghiamo a cosa sia servito per UNICT.
Adesso ci giunge notizia di un nuovo accordo "quadro", definito di "cooperazione strategica" con una organizzazione privata, privatissima, che sta occupando un ruolo sempre più crescente nel settore della Sanità siciliana e adesso entra in maniera sostanziale anche in quello della formazione universitaria: HUMANITAS
In data 4 luglio il rettore di Unict Francesco Priolo e quello della Humanitas University Marco Montorsi hanno sottroscritto, appunto, un "Accordo quadro di cooperazione strategica": un documento di 11 pagine, una lunga premessa e 16 articoli con tante belle intenzioni.
A pagina 5, articolo 3 comma b si legge che le parti si impegnano all' "attivazione in collaborazione con l'Università di Catania di un Corso di Laurea in Infermieristica di HUNIMED Istituto Clinico Catanese secondo modalità che verranno disciplinate in appositi accordi attuativi."
Chissà perché l'Università pubblica etnea, penultima nella classifica nazionale dei grandi atenei italiani e dopo essere uscita dai Mega, decide di "esternalizzare" a privati proprio uno dei corsi universitari più ambiti e lucrosi.
Magari stavolta si riuscirà a capirlo.