Opportunità e utilità del "progetto" a parte,
noi una pec con il nome del "pronosticato vincitore" ce la siamo inviata:
vediamo se indoviniamo anche stavolta...
A quanto pare se ne sono inventata un altra: la Rete Civica della Salute.
Una roba che merita un approfondimento che ci riserviamo successivamente perché a quanto pare già comincia a macinare incarichi, prebende e spesa di denaro pubblico di varia natura che sembrerebbero interessanti.
In estrema sintesi, proviamo a leggere come lo spiegano le stesse istituzioni regionali: "Attraverso il Programma operativo di Assistenza Tecnica del Ministero della Salute (POAT Salute) l'Assessorato regionale della Salute ha avviato la costituzione della Rete Civica della Salute in Sicilia quale strumento qualificante del sistema fondato sulla reciproca collaborazione tra operatori, pazienti, istituzioni e cittadini, teso al miglioramento complessivo del SSR nell’interesse proprio e della collettività.
Con un atto di indirizzo, l'Assessorato ha affidato alle Direzioni delle Aziende sanitarie di concerto con i Comitati consultivi aziendali la costituzione della Rete Civica della Salute. Per lo sviluppo della Rete è stata prevista la stipula di accordi di collaborazione con partners istituzionali quali Comuni, Uffici scolastici territoriali, Università, Anci Sicilia, Cefpas, Ordini professionali sanitari e sociali, Centri Servizi volontariato, Protezione civile, Seus 118, finalizzati alla individuazione e adesione dei Riferimenti civici della Salute anche tramite le Associazioni afferenti ai Comitati Consultivi Aziendali.
La Rete, infatti, sarà ampliata e rafforzata dalla partecipazione di cittadini accreditati come "Riferimento civico della Salute" e sarà di riferimento e supporto alle azioni promosse dall'Assessorato.
La Rete civica della salute si propone di aumentare e qualificare la partecipazione civica e del volontariato non soltanto attraverso il coinvolgimento attivo sul territorio, ma anche favorendo la messa in rete delle esperienze e conoscenze provenienti dal mondo giovanile, professionale ed accademico.
Il coordinamento regionale dell'attività della Rete è affidato ad un gruppo centrale di coordinamento composto da rappresentanti dei Comitati consultivi aziendali e del Dipartimento Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico che avrà il compito di tenere i rapporti con Aree e Servizi dell'Assessorato Salute per la produzione e prima diffusione delle informazioni."
Abbiamo capito cosa e come dovrebbe fare questa "rete" che già non rientri nei compiti istituzionali dei tanti dipendenti già pagati e che non sanno che fare? No!
Comunque, nell'ambito di questo "ambizioso progetto", l'ASP di Siracusa a quanto pare si è superata indicendo un avviso che per la figura del "Facilitatore" (SIC) di questa rete civica prevede niente meno che sia un avvocato iscritto all'albo e con dei requisiti che pare siano alquanto stringenti.
Un incarico ben retribuito, 48 mila euro l'anno che nel biennio diventano 96 mila.
Alla selezione si sono presentati in 36 e 5 sono stati esclusi.
I restanti 31 sono stati convocati per la prova orale in data 14 luglio e si è in attesa della pubblicazione del verbale per sapere quanti di questi si siano in effetti presentati.
Sull'andamento della prova, ed in particolare sul tenore delle domande poste dai commissari ai candidati, pare ci siano state forti contestazioni.
Sull'esito non mancano i pronostici e noi, come già fatto in altre occasioni, una pec con il nominativo del "pronosticato vincitore" ce la siamo mandata. Vedremo se anche stavolta abbiamo indovinato.
In merito a questa vicenda, e dal relativo comunicato abbiamo preso spunto per questo primo approfondimento, è stato presentato alla Corte dei Conti della Sicilia, Autorità Anticorruzione e Procura della Repubblica di Siracusa un esposto del Codacons contro gli atti della ASP di Siracusa per la nomina, appunto, della figura di “Facilitatore regionale del progetto rete civica della salute”.
"Un incarico - segnala il CODACONS - senza concorso per il quale è prevista una durata di 24 mesi ed un costo (per i cittadini) di 96.000 euro.
“Si è ritenuto opportuno, ma non se ne conoscono i presupposti, introdurre tale figura a titolo oneroso e per soli due anni, per lavorare accanto ad altri soggetti (Volontari; Operatori, professionisti, ecc.) individuando il professionista tra gli Avvocati Iscritti all’Albo e introducendo alcuni requisiti specifici che però non sono per nulla coerenti con quella che è la funzione principale della figura – scrive il Codacons nell’esposto - Ma ancor di più giova chiedere sulla base di quale fonte sia economica che tecnico-amministrativa si sia individuata la figura del “facilitatore” come soggetto esterno, retribuito, per svolgere solo per due anni, degli incarichi che di fatto sono la ragion d’essere del “Riferimento civico”.
“Oggi il nuovo bando vede nell’ “Avvocato Dirigente” l’unico soggetto capace a facilitare percorsi di inclusione, partecipazione ed ascolto in un delicato settore in cui, purtroppo, si va sempre più affermando il binomio medico-avvocato in termini di “medicina difensiva”.
Ricondurre in via esclusiva alla figura dell’Avvocato con comprovata esperienza anche nel settore della responsabilità medica è invece una scelta che si pone in contrasto insuperabile rispetto a tali nuove e virtuose finalità.
La facilitazione esperta è sinonimo di intervento diretto e tempestivo, di educazione mirata e concreta, di “capitale facilitatore” che riesce ad “unire”, di strategia organizzativa che sa connettere alto e basso, teoria e pratica, positivo e negativo.
La facilitazione esperta genera solitamente fiducia e nuovo scambio, è una fonte di ristrutturazione dei punti di vista e di rigenerazione della volontà di fronteggiare le difficoltà. Requisiti che il bando in questione non si prende cura affatto da introdurre”.
Per tali motivi il Codacons ha presentato una istanza d’accesso alla ASP di Siracusa per ottenere copia di tutti gli atti e i documenti relativi alle istruttorie seguite per la definizione del bando e la determinazione dei costi del Facilitatore in capo alla collettività, e un esposto a Corte dei Conti, Anac e Procura in cui si chiede di aprire una indagine sul caso ai fini dei possibili danni erariali e sprechi di fondi pubblici ed eventuali fattispecie penalmente rilevanti.
Prima puntata...