Sull'incredibile vicenda della SAC che gestisce l'aeroporto di Catania, il cui cda è stato rocambolescamente rinnovato da una camera di commercio che non esiste più con la complicità babbea del governo regionale e l'insipienza imbarazzante di quello nazionale, adesso, dopo le associazioni di categoria scendono in campo i consumatori che poi sono i veri utenti e le reali vittime di tutte queste cialtronerie che solo in Sicilia potevano immaginarsi possibili.
Ed infatti è la volta dell'associazione nazionale Confedercontribuenti il cui presidente per la Sicilia Giovanni Mangano ha emanato un comunicato:
"Chiediamo di fare chiarezza sull'aeroporto di Catania e sulle vicende che in questi ultimi mesi stanno emergendo sulla gestione della Sac, dai contorni oscuri e mai chiariti.
Chiediamo al dott. Antonio Palumbo come mai nelle intercettazioni al suo telefono durante una chiamata con la madre dicesse di aver paura di essere arrestato per colpa delle scellerate decisioni di Nico Torrisi, cosa è accaduto? Quali sono le scellerate decisioni dell'amministratore delegato?
Chiediamo a Pietro Agen presidente della Camera di commercio che detiene il 61% delle quote di Sac, le prove della sua dichiarazione legata alla tangente della vendita dell'aeroporto, lui durante l'intervista sosteneva di averle, essendo l'aeroporto un'attività pubblica perché non le condivide con la collettività?
Ed infine chiediamo alla magistratura ed al parlamento di intervenire sul quarto scalo più importante d'Italia che non può essere ostaggio di giochi di potere essendo l'unica partecipata catanese che ha sempre il bilancio in crescita e che meriterebbe certamente più attenzione.
Non possiamo più accettare la retorica della privatizzazione "perché nel pubblico non si amministra come nel privato", l'aeroporto di Catania serve milioni di cittadini che hanno il diritto di essere rappresentati nel Cda con quote di maggioranza, perché il privato segue solo il profitto, il pubblico deve seguire gli interessi della collettività, in pratica un privato potrebbe scegliere se servire o meno alcune tratte o dare meno importanza a quelle tratte che servono da continuità territoriale, esponendo i cittadini a decisioni esule dalle responsabilità sociali, in un’ isola collegata solo da mare ed aria è inammissibile.
In generale non siamo più disposti ad accettare che la cosa pubblica sia amministrata da chi ha il solo fine personale, vogliamo una classe dirigente che guardi alla società ed agli interessi superiori."
Si, la chiarezza...senz'altro...
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