Stavolta non c'è stato il colpo di teatro e l'amministrazione del comune di Catania, come anche quella della Città Metropolitana, restano decapitate.
La Prima Sezione Civile del Tribunale di Catania ha infatti rigettato il ricorso d'urgenza presentato dal sindaco Salvo Pogliese, esponente di punta di Fratelli d'Italia, colpito dalla sospensione prefettizia comminata a seguito della sentenza in primo grado di condanna per peculato che aveva fatto scattare le prescrizioni della Legge Severino.
Si ricorderà come sulla prima sospensione si era posta la questione di legittimità costituzionale che aveva consentito a Pogliese di riprendere le funzioni poi di nuovo interrotte con la decisione della Suprema Corte che ne ha confermato la validità.
Adesso nuova sospensione che vedrà ad aprile una ulteriore decisione della stessa sezione, che entrerà nel merito della questione ma con la probabile conferma di quanto oggi statuito.
A giugno poi avrà inizio a Palermo il processo d'appello per la vicenda del peculato che ha originato tutto.
Nel frattempo si pone adesso con maggiore urgenza e drammaticità l'immediato futuro dell'amministrazione comunale che molto difficilmente potrà mantenersi in queste condizioni.
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