Aldo Premoli lo conosciamo bene, tra le mille cose che ha fatto e fa è anche il founder director della nostra testata consorella SudStyle che ci consente di distrarci dalle nostre faticose e antipatiche inchieste sul potere con quotidiane incursioni nel mondo della Cultura, letta e raccontata in tutte le sue diversissime sfaccettature.
Milanese di nascita, anzi orgogliosamente del quartiere Corvetto, vive tra Catania e Noto, Cernobbio, New York e Washington, dove lavorano i suoi figli: insomma, ogni tanto si perde e bisogna andare a recuperarlo.
Tra il 1980 e il 1982 collabora con le riviste “Belfagor” di Luigi Russo e “Alfabeta” di Nanni Balestrini.
Giornalista professionista, tra il 1989 e il 2000 è direttore di periodici specializzati nel settore tessile abbigliamento come “L’Uomo Vogue”. Nel 2013 e 2014 dirige “Tar magazine”, rivista di arte scienza ed etica.
Attualmente editorialista e blogger di “Huffington Post Italia”, “Artribune” e "Linkiesta".
Ha pubblicato libri di saggistica, l'ultimo "Moda e Arte in pandemia", ed è tra i fondatori, con Emma Averna che ne è la presidente (oltre che sua moglie e irriducibile "complice"), dell’Associazione Mediterraneo Sicilia Europa e il Centro Studi sulle migrazioni che porta lo stesso nome.
Da qualche tempo ha inaugurato "La Cernobbina Art Studio", una "gallerianonsologalleria" già diventata punto di riferimento di un certo modo di intendere e promuovere l'arte contemporanea ed i suoi massimi interpreti, quelli che danno all'Arte un ruolo sociale e civile, che hanno emozioni e visioni da proporre oltre che mirabile tecnica.
Si trova proprio a Cernobbio, il comune sul lago di Como dove vive quando non è in Sicilia e viene aperta periodicamente al pubblico quando Aldo ed Emma trovano qualcosa da dire con mostre di arte contemporanea di grandissima qualità, ma anche per promuovere l'attività dell’Associazione Mediterraneo Sicilia Europa Onlus di cui sono fondatori e che crede nella cultura come strumento di valorizzazione del territorio.
Dal 2016 l’Associazione ha già prodotto mostre, workshop, ed eventi sui seguenti temi: arte contemporanea, data journalism, migrazione, povertà educativa e povertà estreme principalmente in Sicilia.
Premoli, che succede dalle tue parti?
Il Comune di Cernobbio reagendo al miserevole spettacolo cui stiamo assisendo mi ha chiesto di organizzare una mostra “per tutti” ci tengo - a dirlo – e di farlo subito, immediatamente.
L’efficienza dell’amministrazione di questo piccolo comune (poco più di 6000 abitanti) mi ha stupito e mi sono messo al lavoro a testa bassa.
Così, nelle stanze del Museo di Villa Bernasconi si è realizzato a tempo di record un percorso alla scoperta dell’arte che respinge ogni tipo di guerra, .
E come al solito ti sei messo al telefono...
Infatti, questa mostra è stata possibile anche grazie alla generosità di un gruppo di artisti che ha reagito fulmineo alla mia richiesta di aiuto: nelle prime 24 ore avevo già ricevuto 15 ok. Moltissimi proprio dalla Sicilia che è la mia seconda patria.
Ho lavorato di conseguenza per costruire una mostra accessibile a tutti, dai tre ai cento anni.
Senza pittori della domenica in giro però… non fanno parte dei miei orizzonti.
Di che cosa “parlano“ gli artisti in questa mostra?
Non solo della vicina guerra in Ucraina che tanto ci preoccupa. Le trenta opere allineate senza un ordine apparente all’interno delle stanze di Villa Bernasconi raccontano però tutte situazioni di conflitto.
Pittura, disegno, scultura, video sono le tecniche che hanno utilizzato per indicare quanto sia ambiguo e complesso il mondo in cui viviamo.
E lì Premoli si perde nelle sue visioni ispirato dalle opere degli straordinari artisti che hanno raccolto il suo invito...
Ci parlano di natura, spesso offesa e ferita, le opere di Filippo La Vaccara, Giovanni Viola e Rossana Taormina.
Di religione quelle di Fabrizio Musa e Giuseppe Veneziano.
Di oscure mitologie quella di Vanni Cuoghi.
Di scienza e medicina Federico Fusj e Graziana Toscano.
Di antropologia Giovanna Brogna Sonnino.
Inventa per noi una cartografia surreale Filppo Borella.
Surreali sono anche le affollate tele di Ignazio Schifano.
Scoprono una vena astratta e insieme poetica Fabio Sciortino e Jano Sicura.
Lanciano un messaggio diretto Francesco Di Giovanni e Lucia Scuderi.
Urlano il loro dolore Enrico Cazzaniga e Francesco Di Piazza.
Utilizza il registro dell’ironia Alfonso Leto.
Sono opere che ci consegnano visioni a volte accattivanti e a volte respingenti, possono generare in chi le guarda sentimenti compassione o indignazione …
Perché proprio - prosegue - questo è il ruolo dell’arte: in qualsiasi epoca e sotto ogni latitudine gli artisti hanno rappresentato con passione e coraggio il mondo che li circonda: il “bello” ma anche il “brutto”, il “bene” ma anche il “male” della condizione umana.
"Sentieri di Pace" ci ricorda che la guerra raramente nasce dalla follia di un singolo.
Può esplodere inattesa ma è sempre preparata da malesseri psichici e/o economici di interi popoli.
Porsi in ascolto del mondo: è questo che hanno fatto gli artisti esposti qui.
È questo che dovremmo fare tutti noi insieme a loro.
Empatizzare con chi ci è prossimo. Rispettare la natura che non è solo un luogo da saccheggiare per arricchirsi a scapito di tutto e di tutti. Renderci attivi e consapevoli nel consesso civile di cui facciano parte.
Questi sono i sentieri da percorrere. I soli che conducono alla strada maestra quella su cui camminare per mantenere la pace… prima che sia troppo tardi.
Prossimi progetti?
Grazie alla raccolta fondi che Mediterraneo Sicvilia Europa caparbiamente persegue da anni, organizzo con mia moglie Emma (Averna, ndr) solo mostre che abbiano un significato vero per la società civile.
Sto lavorando ad un ampio progetto per la prossima estate che ha trovato una gioiosa accoglienza a Pozzallo. Perchè le amministrazioni virtuose nel nostro paese ci sono al Nord come al Sud…
Alcune delle opere in mostra (in ordine alfabetico per autore):
Filippo La Vaccara, Senza titolo, 2019, acrilici su carta
Alfonso Leto, Trincea di rose, 2017, olio su cartongesso
Ignazio Schifano, Palcoscenico, 2020 olio su carta_(Courtesy Dario Ricciardo)
Fabio Sciortino, Tenebre I, 2022, tecnica mista su carta
Giuseppe Veneziano, La Madonna della Guerra, 2008, acrilico su tela_
(Courtesy Chiara Canali)
Giovanni Viola, Si bruciano pezzi di cielo, 2022, pastello e tempera su carta applicata su cartone