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Walter J. Klinkon: "I miei 5 consigli (+1) per trovare il tuo talento"

24-04-2021 09:00

Marica Musumarra

Pianeta spettacolo,

Tirare fuori il proprio talento, spesso nascosto, non è mai semplice. Eppure, grazie ai preziosi consigli di Walter J. Klinkon, raggiungere il success

Tirare fuori il proprio talento, spesso nascosto, non è mai semplice. Eppure, grazie ai preziosi consigli di Walter J. Klinkon, raggiungere il successo superando la paura di fallire è possibile!

A chi non è mai capitato di scoprire, per puro caso, di possedere un talento nascosto? Spesso si hanno le capacità per svolgere determinate attività ma, non avendo mai avuto l’occasione (o il coraggio) di provare o cimentarsi, vengono ignorate e fin troppo spesso sottovalutate.

 

Eppure, esistono dei piccoli accorgimenti che chiunque può mettere in atto anche in modo del tutto autonomo per cercare di capire quali siano le proprie abilità, tirarle fuori, capirle appieno e farne un vero e proprio tesoro. E un grande aiuto sul percorso da compiere proviene dalle parole e dall’esperienza di Walter Klincon, un mago che usa “non tanto la magia come strumento per stupire, ma piuttosto lo stupore come strumento per ispirare”!

 

5 step (+1) per scoprire la “propria persona”

 

Kobe Bryant diceva: “Se non credi in te stesso, chi ci crederà?”. Questa frase calza a pennello quando, in qualunque momento della vita, ci si trova a tu per tu con se stessi alla ricerca di quello che si è realmente.

 

Tra pregiudizi, paure e insicurezze, tirarlo fuori non è mai semplice e lo stesso vale per il talento: prenderne coscienza e mostrarlo al resto del mondo può essere faticoso, soprattutto se si teme il giudizio degli altri o di poter cadere da un momento all’altro.

 

Ma i pregiudizi, le paure e le insicurezze possono essere sconfitti non solo a livello personale, ma anche per chi ci sta intorno. E i 6 consigli utili di Walter Klinkon possono essere la chiave di volta per raggiungere l’obiettivo:

 

1. Farsi le domande giuste

 

La maggior parte delle persone, di fronte a una nuova sfida, si domanda: “E se dovesse andar male?”. La domanda giusta, in realtà, dovrebbe essere: “E se dovesse andar bene?”. Si tratta di vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, perché non osare, non lanciarsi significa rimanere fermi. E si sa, chi si ferma non solo non va da nessuna parte, ma non si evolve, non costruisce, non migliora. 

 

Ma non solo, perché bisognerebbe chiedersi anche: “Cosa posso fare di utile per il mondo?”. C’è differenza tra fare qualcosa per un semplice tornaconto personale e farlo, invece, con lo scopo di far felice qualcuno. Che sia regalare un oggetto materiale, o donare semplicemente un sorriso, adoperarsi con questa prospettiva è qualcosa che va oltre e che attribuisce al gesto un valore molto più profondo. 

 

2. Liberarsi dalle credenze sbagliate

 

Un secondo passo sta nel tenere lontane le false credenze. Quando si chiede a qualcuno quali siano i valori in cui crede, quest’ultimo è portato spesso a rispondere in modo superficiale e, quindi, non del tutto veritiero. 

 

É necessario scavare dentro di sé alla ricerca delle cose per le quali si è disposti a combattere e a mettersi in gioco, ponendosi un’ulteriore domanda: “Ci credo realmente o si tratta di mera convenienza?”. E ci si ricollega allo step precedente: se si agisce con l’unico obiettivo di ottenere qualcosa in cambio, la strada imboccata è decisamente sbagliata. 

 

3. Ignorare il giudizio altrui

 

Una volta messi in chiaro i valori per i quali si intende lottare e, quindi, metterci la faccia, è chiaro che il giudizio esterno non si farà attendere. Ma sarebbe impossibile vivere e agire tenendo conto di tutto quello che gli altri diranno, e sarebbe addirittura sbagliato modificare il proprio essere per far felice chi ci circonda. 

 

La gente avrà sempre qualcosa da dire, in qualunque caso. Tanto vale andare dritti per la propria strada, con la consapevolezza di agire nel bene e delle proprie capacità.

 

4. Imparare a comunicare 

 

La comunicazione è lo strumento più importante per esprimere un proprio pensiero agli altri. Nel momento in cui non si comunica correttamente, avviene un’interferenza tra l’intenzione e la ricezione: intendiamo dire qualcosa, il destinatario capisce tutt’altro. 

Per imparare a comunicare in modo esaustivo, bisogna prima farlo con se stessi attraverso un dialogo interno: io parlo con me stesso, mi comprendo, capisco cosa voglio esprimere e poi lo esterno al resto del mondo. 

 

Bisogna essere generativi come Dio, e non distruttivi come il diavolo. La parola “successo”, non a caso, è il participio passato del verbo “succedere”, che indica qualcosa che è avvenuto. Se si rimane immobili, se non si compiono azioni si blocca non solo la crescita personale, ma anche di chi ci sta intorno.

 

5. Non avere paura di alzare la mano

 

Il primo modo che viene insegnato, fin da bambini, di esporsi è attraverso l’alzata di mano. Questo, però, di solito coincide con le famose interrogazioni, che non fanno altro che terrorizzare gli studenti: devi essere perfetto, impeccabile, non puoi sbagliare; se sbagli vieni deriso, punito, umiliato e la tua autostima crolla inesorabilmente.

 

Di conseguenza, con che coraggio, crescendo, le persone dovrebbero aver voglia di parlare in pubblico? Quando succede, puntualmente il ricordo infantile salta fuori e riemerge la paura sia di sbagliare, sia di essere derisi e umiliati.

 

Fronteggiare e annientare il timore di alzare la mano, dire il proprio pensiero, imporsi e far sentire la propria voce è fondamentale per crescere e tirare fuori il meglio di sé. 

 

6. Uscire dalla zona di comfort

 

In ultimo, imparando a osare alzando la mano, non si fa altro che uscire dalla propria comfort zone. Quest’ultima è una sorta di bolla fatata, all’interno della quale non può accadere nulla di male; ma la vita reale è al di fuori. 

 

Se si vuole scoprire il proprio talento è necessario allontanarsene, osando e trovando considerazioni interessanti, utili e intelligenti che spingano gli altri ad ascoltarci. In tanti, infatti, evitano di parlare perché poi non hanno argomentazioni valide; il segreto, quindi, sta nell’esprimere i propri pensieri attraverso tesi valide che ci rendano credibili. 

 

Il mantra perfetto per credere in se stessi

 

L’ostacolo più grande da superare per imporsi? La mancanza di fiducia in se stessi e nelle altre persone. Viviamo in un contesto sfiduciato, che non garantisce un futuro sereno, che ci porta a pensare che gli altri siano sempre pronti a portarci via qualcosa a cui teniamo. 

 

Ma come si fa a vivere una vita fatta solo ed esclusivamente di paure?

 

Ecco un piccolo mantra da scrivere su un post-it da tenere sempre bene a vista: 

 

F → fiducia: impara a fidarti prima di te stesso, e poi degli altri; 

 

A → azione: devi muoverti, non puoi restare fermo; il tuo obiettivo deve essere quello di generare qualcosa di utile per te stesso e per le persone che ti circondano; 

 

R → risultati: non appena raggiungi un obiettivo, tieni conto dei risultati ottenuti e usali per migliorarti costantemente; 

 

E → emozione: chiediti sempre se quello che fa ti emoziona; e se la risposta è negativa, ricomincia a leggere da capo, fatti le giuste domande, trova quello che ti fa stare bene e seguilo! 

 

Chi è Walter Klinkon


WALTER KLINKON è un personaggio eclettico e carismatico che ha unito le sue due più grandi passioni per creare qualcosa di unico. Infatti Walter non è solo un mago, è anche un formatore e motivatore per importanti aziende del panorama nazionale e internazionale.


“CREDICI” è il suo motto, un mantra che lo caratterizza e lo rende unico nel suo genere, Walter usa la magia come mezzo e non come fine, un mezzo con cui sprona le persone a dare il meglio per diventare la miglior versione di se stessi.

Vanta esibizioni per molte importantissime Aziende ed Eventi: Presentatore della giornata internazionale del Perdono a Roma assieme a grandi nomi della formazione italiana.

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