
La notizia è una e la diamo subito a scanso di equivoci e per evitare che ci si stufi a seguire un ragionamento che proverò a fare dopo e che scrivo di getto senza sapere dove mi porterà :

il 14 e 15 gennaio al Centro Culturale ZO di piazzale Asia alle 21 lo spettacolo di Saverio Raimondo, uno dei comici più originali ed acclamati del momento.
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"Saverio Raimondo, il Satiro Parlante di Netflix, - si legge nella sinossi dello spettacolo - dopo essersi mostrato in pigiama su Rai4 e averci portato alla scoperta dei luoghi dimenticati durante la pandemia con i suoi documentari in stile Alberto Angela, torna dal vivo con un nuovo spettacolo di stand-up comedy covato durante i mesi di lockdown: somministrato su cavie umane nell'estate 2020 con ottimi risultati (95% di efficacia), nell'ultimo anno lo show è stato aggiornato per il richiamo con nuove battute.Â
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Con ironia militante, satira feroce e stile sincopato, in un'ora di show il comico parla a ruota libera di quarantene imbarazzanti, positività asintomatiche, ansie da pandemia, fritture miste, porno online, traslochi e soldi (pochi): perché in un momento di disagio collettivo, solo un vero disagiato ha qualcosa da dire. Un monologo divertente, con rari casi di trombosi fra gli spettatori.Â
Spettacolo riservato a un pubblico adulto e consenziente dotato di senso dell'umorismo."
Quindi, di tutta evidenza, uno spettacolo da non perdere!
Sin qui l'evento, che in effetti non è stato il primo, c'è già stato Sergio Vespertino che ha fatto sold out e sarà poi seguito dagli altri spettacoli della stagione 2021/22, ma adesso quel "ragionamento" che minacciavo all'inizio: parlare di "Comics" e della sua storia, di quello che ha significato e significa, che "simboleggia" per una città così difficile come Catania.
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Comics è una rassegna dedicata al teatro comico e satirico che è giunta alla sua XXVIII edizione: 28°, ventottesima. E già qua si entra nel campo dei miracoli per una città che macina e mastica tutto senza rispetto e senza pietà .
Un esempio di resilienza, resistenza, coraggio e capacità che ha pochi eguali.
A fondare l'associazione culturale "Ecco Godot" che anima la rassegna è stato Marco Vinci che all'epoca era poco più che un ragazzino e nel frattempo è diventato commercialista affermato e apprezzato oltre che direttore artistico di questo miracolo.
Con lui  Roberta Russo, che sempre nel frattempo è diventata anche sua moglie, e gli amici di sempre Marco Piso, Gaetano Bianca e Carmen La Porta.
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Perché dedicare ad una rassegna teatrale il titolo principale, di apertura, di un giornale d'inchiesta ed opinione? Perchè è un miracolo, lo dicevamo prima, che esiste e resiste da quasi un trentennio offrendo alla città un esempio di come si possono fare cose davvero belle affidandosi esclusivamente ad una reputazione costruita con fatica e rigore, che consente agli organizzatori di riempire i teatri con abbonati che il più delle volte comprano in anticipo le stagioni a scatola chiusa, senza neanche sapere ancora chi saranno gli artisti ospiti: perché si fidano, sanno che ogni anno, e sono 28, "Comics" porterà il meglio del panorama artistico comico nazionale.
Lo ha sempre fatto, spesso anticipando di anni i tempi della moda, portando a Catania artisti agli albori di carriere che poi diventeranno strepitose: penso ad esempio ad Antonio Albanese portato quando ancora era uno sconosciuto cabarettista in un teatro di Picanello che adesso non esiste più, Teatro Sud credo si chiamasse.
O ancora Aldo, Giovanni e Giacomo, o Daniele Luttazzi...tanto per dire.Â
Centinaia di artisti che hanno affidato a "Comics" un marchio di qualità che non ha mai tradito il suo pubblico e che ha fatto di ogni spettacolo un momento cult, in cui una certa Catania si incontra ridendo spesso amaro sulle disgrazie di una contemporaneità che merita risate per quanto è assurda e che magari proprio dalle risate trae qualche spunto di riflessione.
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La foto di copertina è un post di Marco Vinci che pensava seriamente di dover aspettare che passasse la tragedia mondiale del covid per tornare ad animare i teatri cittadini con "Comics" ed invece "Comics", per fortuna, è stata più forte del pessimismo dei suoi organizzatori e non ha inteso aspettare: lo cavalca, il covid, senza sfidarlo che sarebbe inutile, ma sopportandolo e provando a conviverci come si deve perché chissà quando e se finirà , assicurando ai suoi ospiti artisti e spettatori il massimo della sicurezza ma ricordando che i teatri sono tra i posti più sicuri al mondo e che non si può continuare a rinunciare a vivere la vita.
Anche, e soprattutto, ridendo.
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È ora di tornare a riempire i Teatri, perché è bello ed è importante sostenere un settore fondamentale per la crescita sociale e la tenuta morale di una comunità : andare a Teatro come frequentare mostre d'arte o concerti non è semplice passatempo, è militanza e testimonianza, è un atto di responsabilità verso quella Cultura che è l'unica opportunità di ripartenza verso una vita che meriti di essere vissuta con gusto e gioia.
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Per questo "Comics" merita l'apertura di una testata che in genere si occupa d'altro: perché è forza e speranza, perché è voglia e capacità di vivere col gusto di farlo al meglio possibile con intelligenza e responsabilità .
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Non so se ci sono ancora biglietti disponibili, ma fossi in chi legge proverei su Boxoffice on line o in via Giacomo Leopardi 95.
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E magari si incontra qualche amico che non si vedeva da tempo: troppo tempo.